Bibi’, bibo’ e il cavalier cocorico’.

Con lo scudo di Perseo che appare in coda


di Peppe Sini

Siccome sono un vecchio militante, dirigente, funzionario di partito e pubblico amministratore della sinistra italiana del secolo scorso, e ancora nel 1994 mi sono trovato ad essere tra quelli che decidevano a Roma i candidati delle liste dell’intera sinistra di allora (é uno dei ricordi che più mi angosciano: al termine di quella defatigante maratona uscii da Botteghe Oscure nella tiepida notte romana pensando che avremmo perso le elezioni, e con la coscienza che sarebbe venuto il diluvio), mi permetto di tradurre in lingua corrente alcune cosucce che dovrebbero pur essere a tutti evidenti ma che a quanto pare solo ai vecchi barbogi come il sottoscritto é dato di poter enunciare senza tanti giri di parole. Sono i privilegi della decrepitezza.

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1. Bibì e Bibò

Veltroni e Bertinotti, e i rispettivi sodali, hanno scelto di presentare due liste separate e non coalizzate alle elezioni politiche del prossimo aprile muovendo dal presupposto che le elezioni erano comunque perse.

Ed erano perse perché il governo Prodi é stato un disastro. E c’era un solo modo per non doversi assumere la responsabilità di quel disastro che pure pienamente coinvolge i loro partiti. Far fuori Prodi e la di lui memoria nella campagna elettorale, presentare liste con mutati simboli e l’un l’altra contrapposte, e dire che tutta la colpa del disastro é di quegli altri.

E questo é quanto é accaduto e accadrà. Il resto é solo menzogna ad uso dei gonzi (i quali gonzi neppure immaginano quanto il ceto politico li disprezzi).

Quindi, chi ha già deciso di far vincere le elezioni al cavalier Berlusconi sono i signori Bibì e Bibò, e la loro corte di favoriti. Questa é la situazione reale. E con ciò cade il ricatto della "dispersione del voto", poiché la dispersione dei voti democratici a vantaggio della destra eversiva del cavalier Berlusconi l’hanno deliberata furbi furbi i due caudillos della ex-sinistra, e l’hanno deliberata per il vantaggio loro personale e della ristretta loro camarilla di parassiti a spese del pubblico erario. Punto.

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2. Ancora un retablo de las maravillas

Si apre ora il seguente scenario.

Primo. Chi crede che Veltroni possa comunque farcela a prendere più voti di Berlusconi alla Camera, e quindi conquistare il premio di maggioranza nella camera bassa in cui esso é attribuito sul collegio unico nazionale, voti il Pd ed incroci le dita. E poi, se avrà avuto ragione (cosa di cui ci permettiamo di dubitare fortemente, ma il mondo della storia é talora il mondo dell’impossibile che si avvera - la fantasia é invece molto più rigorosa), si tenga il governo che si merita - ovvero la riedizione dell’associazione a delinquere denominata Dc contro cui abbiamo combattuto per cinquant’anni, cui si é aggregata l’ala superficialmente soft dell’apparato passato senza batter ciglio dal totalitarismo moscovita all’imperialismo yankee -, e quindi la guerra e il razzismo, l’ecocidio e il femminicidio, le mille meraviglie di cui ci é stato dato ampio saggio in questo biennio. E qui giunto può anche smettere di leggere.

Secondo. Chi crede che la ex-sinistra ora denominatasi arcobaleno che per due anni ha condiviso la violazione della legalità costituzionale, ha condiviso la guerra, le stragi, il razzismo, il riarmo, l’ecocidio, per miracolo sia divenuta buona semplicemente sciacquando in fretta e furia i suoi panni nell’iride, ebbene, voti pure per quella banda di avventurieri che tale prova di sé hanno dato governando il paese, e buon pro gli faccia. La guerra é in corso, le stragi continuano: noi non siamo disponibili ad essere complici dei partiti e dei figuri corresponsabili della partecipazione italiana alla guerra e alle stragi. Unicuique suum. Ed anche questi signori possono interrompere qui questa sgradevole lettura. Terzo. Chi crede invece - e noi siamo tra quelli -, che la frittata ormai é fatta, ma che la lotta continua, e che comunque c’é da salvare il salvabile, cioé la democrazia, la legalità costituzionale violata e violata e violata ma ancora scritta nei codici e nelle coscienza, la civiltà che si oppone alla barbarie, ebbene, continui pure a leggere queste righe.

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3. Per la Costituzione e per l’umanità

Chi crede che la Costituzione vada rispettata e difesa con le unghie e con i denti, altrimenti l’eversione berlusconiana ha già vinto, ha già vinto la mafia, ha già vinto l’anomia; chi crede che la guerra sia un male e che anni ed anni di massacro in Afghanistan (di cui il governo Prodi e i partiti che lo sostenevano e i parlamentari che per la prosecuzione della guerra hanno votato recano per sempre inescusabile la corresponsabilità piena) siano un orrore che deve cessare; chi crede che deve cessare l’infamia dei campi di concentramento, della persecuzione dei migranti stabilita con la legge Turco-Napolitano e ribadita con la legge Bossi-Fini e mantenuta tuttora da tutti i governi susseguitisi nell’ultimo decennio; ebbene, chi questo crede, ed io che scrivo lo credo, non voti per i partiti della guerra e delle stragi, del razzismo e della corruzione, ma voti per una delle liste a sinistra della ex-sinistra.

Per quel che allo stato attuale é dato saperne ve ne saranno forse più d’una. Non so se vi sarà quella della sinistra della nonviolenza, femminista ed ecologista, socialista e libertaria. Ma una lista in qualche modo votabile da persone un pò meno esigenti della parte più esigente di me é probabile che vi sarà comunque.

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4. Adesso

Ma chi crede, come il vecchio militante che scrive queste righe, che per opporsi al totalitarismo, alla guerra, all’ecocidio, al femminicidio, alla mafia e alla corruzione, al razzismo e allo sfruttamento che tutto schiavizza e distrugge, sia necessario presentare liste femministe, ecologiste, nonviolente, e sia disponibile a impegnarsi per questo, ebbene, lo dica adesso, perché tra due giorni sarebbe troppo tardi.

Lo dica adesso, e lo faccia sapere a Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana (ai seguenti indirizzi di posta elettronica: Michele Boato: micheleboato@tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59@libero.it, Mao Valpiana: mao@nonviolenti.org), promotori dell’appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?"; e il 2 marzo se possibile cerchi di essere a Bologna all’assemblea in cui si verificherà anche - non solo, ma anche - la reale fattibilità di questa ipotesi.

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5. Il volto riflesso nello specchio

Il resto non é silenzio, ma fragorosa perversione.

Devo fingere di essere anch’io così ingenuo da pensare di dover ancora spiegare ad altri ingenui che il non voto hic et nunc aiuta solo i peggiori? Suvvia. Tutti lo sanno. Tutti lo sanno che il non voto aiuta solo i peggiori, e quelli che il non voto predicano sono dei mascalzoni o degli storditi, o degli storditi mascalzoni.

E quanto a chi cerca di persuaderci che dovremmo rassegnarci a votare per l’ala che sa leggere e scrivere e meglio mentire del superpartito della guerra e delle stragi; chi pretende di ridurci a sudditi, chi ci vorrebbe arresi come lui si é arreso, prostituiti come lui si é prostituto al superpartito della guerra, delle stragi, del razzismo, dell’ecocidio; ebbene, non merita altra risposta che questa: il silenzio dello scudo di Perseo.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 378 del 27 febbraio 2008



Mercoledì, 27 febbraio 2008