24 aprile 2001
Illustrissimo Signor Presidente, domani è il 25 aprile, giorno della
Liberazione dal fascismo, della vittoria degli alleati sui nazifascisti e dei
partigiani sui repubblichini, diventato, proprio per questi motivi, la festa nazionale,
cioè di tutti gli italiani. Perché sullantifascismo è fondata la nostra
Repubblica e in esso si riconosce la nostra Patria.
Circa tre anni fa mi è capitato di assistere alla cerimonia
dellingresso delle spoglie mortali dello scrittore André Malraux nel Panthéon di
Francia. La cerimonia era presieduta da Jacques Chirac. presidente della Repubblica, che
rappresenta la destra francese, politicamente seguace del partito di quel generale de
Gaulle, di cui Malraux era stato ministro, che assieme alle sue truppe, con i partigiani
francesi, aveva liberato la Francia dagli invasori nazisti. Ma Chirac non introduceva nel
Panthéon un ex ministro di de Gaulle (altrimenti a tutti gli ex ministri spetterebbe un
onore simile), bensì un eroe nazionale: il Malraux che da antifascista aveva combattuto
nella guerra civile spagnola contro il franchismo e da partigiano nelle formazioni
(dellAlsazia contro i nazifascisti. In quella cerimonia lorchestra, al momento
dellingresso del feretro nel Panthéon, eseguì linno partigiano e la Marsigliese.
Lantifascismo, in Francia come in Italia, non è infatti un
«optional»: è un tratto comune delle democrazie europee del dopoguerra.
In Francia, non accettare il principio dellantifascismo significa
essere esclusi dalla vita politica. secondo una rigidissima «conventio ad excludendum»
(modellata nel Front Républicain) voluta proprio dalla destra gollista (destra niente
affatto morbida); e Jacques Chirac ha preferito perdere le elezioni pur di tener fermo che
non si chiedono i voti del partito di Le Pen. E che si possano fare accordi con Le Pen,
seppure «tecnici» o sottobanco, è ipotesi che non viene discussa in Francia neppure
come tema accademico. De Gaulle ha imposto lantifascismo come orizzonte comune e
invalicabile non solo dellessere democratici ma addirittura dellessere
francesi: chi flirta con ogni formula di revisionismo fascistizzante o fascistoide. chi
giustifica in qualche modo le ragioni di Vichy è considerato un traditore della Patria.
Anche in Germania lantifascismo è in Costituzione, e reato
penale negare o ridimensionare lo sterminio del popolo ebreo (così come degli zingari,
degli omosessuali, degli handicappati, degli oppositori politici a Hitler).
In Spagna, anche quei rappresentanti della destra o esponenti che
appartennero allala morbida del franchismo mai oserebbero oggi rivendicare tale
regime. In Portogallo la festa nazionale (25 aprile anche lì) è la festa della
Rivoluzione dei Garofani, cioè della liberazione dal salazarismo, e lattuale
destra portoghese mai si sognerebbe di rifarsi ai principi di quel regime fascistoide.
Sarebbe superfluo nominare il Belgio, lOlanda e la Danimarca, le cui democrazie
escludono fermamente ogni rigurgito dei fascismi.
Lantifascismo, dunque non è un «optional» per nessuno, bensì
lirrinunciabile orizzonte comune dellattuale cittadinanza democratica europea.
Ora succede che nel nostro Paese, la cui Costituzione nasce dalla Resistenza e si fonda
sullantifascismo, la destra italiana guardi al nazifascismo con rinnovato affetto,
tanto da consentire che i seguaci di quella ideologia che ha portato nella nostra Europa
stermini e sciagure vengano legittimati, vezzeggiati, coltivati, permettendo loro una
sfacciataggine e unarroganza che lede la nostra stessa Costituzione. Anche il
partito dellonorevole Berlusconi, come hanno denunciato con allarme Alessandro
Galante Garrone e Paolo Svlos Labini, ha compiuto il passo decisivo di un abbraccio
funesto che lo qualifica apertamente come destra antidemocratica e parafascista, e proprio
per questo si autoesclude dai valori dellEuropa: lalleanza elettorale con il
movimento del nazifascista Pino Rauti, soggetto peraltro ancora indagato per strage dalla
magistratura della Repubblica.
Lanno scorso, Signor Presidente, Lei è andato come
avevano fatto i suoi predecessori Sandro Pertini e Oscar Luigi Scalfaro a rendere
omaggio a nome dellintera Nazione alle 560 vittime trucidate dai nazisti a
SantAnna di Stazzema, in provincia di Lucca, Comune medaglia doro al valor
militare. Lei conosce la storia di quelleccidio, ma mi permetta di ricordarlo ai
lettori che ne fossero eventualmente ignari. I nazisti, in assetto di guerra e muniti di
lanciafiamme, mossero da tre parti. Una formazione partì da Valdicastello, una seconda da
Pietrasanta e una terza, dopo aver assassinato il parroco del paese, mosse da
Mulina di Stazzema. Ecco quello che accadde nelle parole dello scrittore viareggino Manlio
Cancogni, quando i nazisti arrivarono in paese: «Gli abitanti erano spinti negli anditi,
nelle stanze a pianterreno e ivi mitragliati e, prima che tutti fossero spirati, era dato
fuoco alla casa; e le mura, i mobili, i cadaveri, i corpi vivi, le bestie nelle stalle,
bruciavano in ununica fiamma. Poi cerano quelli che cercavano di fuggire
correndo tra i campi, e quelli colpivano a volo con le raffiche di mitragliatrice,
abbattendoli quando con un grido dangoscia e di suprema speranza erano già sul
limitare del bosco che li avrebbe salvati. Poi cerano i bambini, i teneri corpi dei
bimbi ad eccitare quella libidine pazza di distruzione. Fracassavano loro il capo con il
calcio della pistol-machine, e infilato loro nel ventre un bastone, li
appiccicavano ai muri delle case. Sette ne presero e li misero nel forno preparato quella
mattina per il pane e ivi li lasciarono cuocere a fuoco lento. E non avevano ancora
finito. Scesero perciò il sentiero della valle ancora smaniosi di colpire, di
distruggere, compiendo nuovi delitti fino a sera».
Leggo sui giornali lannuncio inaudito di un fatto, che promette
di realizzarsi senza che le nostre Istituzioni facciano qualcosa per impedirlo: il 25
aprile a Lucca, a pochi chilometri dal luogo di quelleccidio, i neofascisti di Forza
Nuova, con la complicità del Sindaco di Forza Italia (Alleanza di Forze, a quanto pare),
signor Pietro Fazzi, celebreranno il gerarca fascista Pavolini in una palazzina comunale.
Analogamente la stessa forza neofascista, sempre il 25 aprile, intende omaggiare Mussolini
a Piazzale Loreto. Si tratta di manifestazioni di spregio alla Costituzione e alle leggi
della Repubblica da parte di un neofascismo che nel nostro Paese ormai avanza a volto
scoperto usufruendo di unincolumità sorprendente. E un momento molto grave, e i
cittadini non possono essere indifferenti alla scelta tra fascismo e antifascismo, né
tantomeno equidistanti o neutrali. La nostra democrazia è giovane e fragile, è
necessario dedicarle la massima vigilanza.
Illustrissimo Signor Presidente, uno dei motivi della fiducia che ho in
Lei e nella sua imparzialità, e che mi spingono perciò a scriverLe, è proprio il suo
passato antifascista. Lei, che ha contribuito a portare economicamente lItalia
nellEuropa, sa anche che tale Europa è una realtà politica concreta e operante.
LEuropa non accetterà che vengano irrise le conquiste della democrazia in un Paese
come lItalia, così come non lo vogliono tutti i cittadini che sono fedeli alla
Costituzione della Repubblica. Con rispetto
Antonio Tabucchi