Editoriale
L’Internazionale oggi necessaria.

Quindici tesi


di Severino Vardacampi

1. Per la lotta di liberazione delle oppresse e degli oppressi, per la lotta di liberazione che coincide anche con la lotta per la conservazione della biosfera e della civiltà umana, é necessaria una nuova internazionale.

*

2. Elemento decisivo di questa nuova internazionale é l’opposizione alle uccisioni e alla guerra, ai suoi strumenti, ai suoi apparati.

*

3. Scelta necessaria di questa internazionale é la nonviolenza come metodo e come criterio, come sviluppo coerente della parte più rigorosamente responsabile e solidale, veritativa e liberatrice, delle tradizioni teoriche e pratiche da cui i movimenti delle oppresse e degli oppressi provengono, e come prospettiva per la politica del XXI secolo.

*

4. Senza la scelta della nonviolenza non é possibile opporsi alla guerra, alle sue logiche ed ai suoi apparati; non é possibile opporsi allo sfruttamento onnicida; non é possibile costruire una civile convivenza globale.

*

5. Senza la consapevolezza che vi é una sola umanità in un mondo ormai interconnesso, e che quindi dell’integralità di essa ed esso tutte e tutti si reca piena corresponsabilità, non é più possibile un agire politico adeguato ai compiti dell’ora. La nonviolenza é questa consapevolezza.

*

6. Rispetto alle tradizioni liberali e democratiche, così come rispetto alle tradizioni socialiste e democratiche, si tratta di ereditare criticamente il loro portato.

*

7. Il femminismo é la corrente calda della nonviolenza in cammino, il decisivo suo inveramento storico, la decisiva apertura, il concreto cominciamento.

*

8. Quella che si chiamò la nuova ecologia, e che oggi meglio diremmo - con formula più ampia ed aggettante - principio responsabilità ed etica della cura, é l’altro elemento fondativo.

*

9. Rispetto alle tradizioni religiose, di tutte esse va accolto quanto convoca al bene comune, alla solidarietà, alla reciproca cura, alla misericordia che tutti e tutto raggiunge, alla comune protezione e salvezza. Va rigettato quanto implica totalitarismo e fanatismo.

*

10. La politica democratica coerente e adeguata ai compiti dell’ora - la politica della nonviolenza - é l’opposto del riduzionismo: é riconoscimento, mediazione e ricomposizione, é comprensione e gestione del conflitto, é visione complessa e accudente della società e delle culture.

*

11. Decisivo é il campo del giuridico come inveramento ed applicazione del principio dell’uguaglianza sostanziale di ogni essere umano come persona portatrice di diritti, così come sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Ciò implica la definizione e la condivisione di istituzioni e di regole che si oppongano al maschilismo, al razzismo, a tutte le forme di oppressione e discriminazione, di sfruttamento e di esclusione, di misconoscimento e denegazione della dignità e dei diritti di ogni essere umano e dell’umanità nel suo insieme.

*

12. L’opposizione alla violenza, la condivisione dei beni, l’esempio, l’educazione, la coerenza tra mezzi e fini, la coscienza della propria ed altrui fallibilità, l’ascolto reciproco, la deliberazione in comune e la verifica dei poteri; sono strumenti operativi indispensabili.

*

13. L’azione politica e sociale della nonviolenza in cammino si dà nel conflitto e nella contraddizione, e insieme nella condivisione e nella solidarietà. La nonviolenza é lotta e comunicazione, o non é nulla.

*

14. Il riconoscimento del diritto a vivere, a pensare, a comunicare, il riconoscimento dell’altro, la piena contezza della complessità e della relazionalità come fondative dell’esistenza individuale e sociale: sono sostanza della scelta della nonviolenza in cammino.

*

15. Tra umanità e mondo extraumano vige una relazione complessa e interdipendente. La cura del mondo e la cura di sé sono interconnesse: non si dà civiltà umana senza cura della biosfera, non si dà piena estensione dei diritti umani senza rispetto per le altre forme di vita.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
http://lists.peacelink.it/

Numero 561 del 28 agosto 2008



Giovedì, 28 agosto 2008