Editoriale
«State calmi: non é successo niente!»

di Mario Mariotti

Provate a starvene tranquilli, cari concittadini: non é successo proprio niente! Un rettore d’università ha avuto la cattiva idea di invitare il Papa all’inaugurazione dell’anno accademico, (io avrei preferito il Dalai Lama, ma né lui, né il Papa c’entrano qualcosa).
Un gruppo di professori laici ha fatto sapere di essere contrario, un gruppo di studenti si é aggregato, il Papa, vistosi non desiderato, ha avuto il buon senso di annullare la visita. Avrebbe anche potuto decidere di andare: la sua sicurezza sarebbe stata garantita; al massimo gli sarebbero potuti arrivare dei fischi… Ma, ripeto, non é successo niente. Fra l’altro, in Italia, in questi tempi, non c’é quasi telegiornale che non contenga uno spezzone di catechismo, e Papa, cardinali e vescovi sono onnipresenti nella TV come il pomodoro a Napoli, per cui, se anche é saltato l’incontro alla Sapienza, vorrà dire che ci vorrà...un po’ di pazienza!
Quello che invece é successo di grave e di preoccupante, e che la dice lunga sulle condizioni psichiche della nostra classe politica e della nostra cultura in generale, é il tipo di reazione suscitato dall’evento. Partendo dal guaito della Sinistra, passando per gli ululati di quello che una volta era il Centro, e arrivando ai latrati della Destra, si è avuta la sensazione che fosse accaduto un altro 11 Settembre, anzi, qualcosa di ancora più grave: una catastrofe dalle dimensioni mondiali. Sintomi gravi e preoccupanti: nella sede centrale dell’Impero, la cultura é regredita, con la prassi delle guerre preventive, ad una fase anteriore al Codice di Hammurabi: “io ti tolgo l’occhio prima che tu levi il dente”; mentre da noi nella colonia Italia, la regressione culturale si assesta sugli Egizi, quando il Faraone, in questo caso il Papa, veniva considerato come Dio stesso, o Figlio, o vicario di Lui.
Non sarà il caso, allora, di dare una guardatina a chi sia questo Faraone, pardon... questo Papa? Questo Sua Santità, quando non era ancora Santità, mentre il suo principale, il Santo-subito, intrallazzava per finanziare Solidarnosc, l’utopia della fratellanza, lui era occupatissimo ad inquisire, a bloccare, ad imporre il silenzio alla Teologia della Liberazione, in modo che anche il Cono Sud delle Americhe si adeguasse ai progetti dell’Impero. Sempre lui, adesso che é Santità, sta ripulendo la Chiesa dalle "contaminazioni" del Concilio Vaticano II, e la sta riconducendo alla teologia del Concilio di Trento, teologia che riporta il Nuovo Testamento alla logica dell’Antico, dove chi raccoglieva legna il giorno di Sabato veniva lapidato, (vedi legge di Mosé), e chi non la pensava come la gerarchia cattolica veniva arrostito (vedi S. Inquisizione). A proposito, appena tutti i santi del Paradiso vennero a sapere che anche l’Inquisizione era santa, ci fu una corsa sfrenata per chiedere il trasferimento nelle contrade incontaminate dell’Inferno… E dopo quel Concilio quanti Giordano Bruno (Galileo se la cavò bene), quanti, poveri disgraziati accusati di eresia, quante povere donne accusate di stregoneria vennero imprigionate, torturate, straziate ed arse vive dalla santa Inquisizione, proprio in nome di Dio…
É meglio lasciar stare, e tornare all’oggi, altrimenti finisce male... E proviamo allora, a ridimensionare la gravità dell’evento Sapienza, gravità priva appunto del proprio specifico, cioè di gravità. Fra l’altro, il messaggio del Papa agli accademici ed agli studenti era prevedibile: la Fede e la Scienza (la razionalità) possono e devono convivere. Bene! Questo i laici lo sanno come lui, e, in più, loro sanno quello che lui non sa, cioè che il Cristianesimo non é una religione, che ad essere determinante e fondamentale é il rapporto positivo con l’affamato e l’assetato, che la dimensione laica del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro é la vera sostanza del Vangelo, ed anche l’unica via in grado di unificare, superando le religioni, tutto il genere umano. Se ci fosse stato l’incontro, i laici potevano spiegarglielo; ma, data l’esperienza storica e l’interlocutore, probabilmente hanno pensato che fosse impossibile riuscire a convertirlo dallo stato clericale a quello laicale.
Detto questo, non é successo proprie niente, e non sono certo questi i problemi. S. Santità, con la Sinistra in catalessi e la laicità in coma, esercita un fortissimo ascendente e riesce a condizionare la quasi totalità della politica e della cultura italiana. L’isolotto della Sapienza é l’eccezione che conferma la regola. Il vero problema, invece, sono le migliaia di piccini che ogni giorno devono soccombere schiacciati dal capitalismo, dal mercato, dalla competizione globalizzata.
Il vero problema é che i cinesi e gli indiani vogliono mettersi in macchina, vogliono imitare i ricchi, cioè noi, e questo l’ecosistema non lo regge. Il vero problema é la cultura del Beati gli indefinitamente ricchi, che violenta i minimi e uccide il futuro.
Ma, per questi problemi, nessuno né latra, né ulula, né guaisce, e allora, se non cambia questa musica, domani ci aspetta un triste destino, ed anche la presunta santità sarà concausa di dannazione....


Mario Mariotti



Giovedì, 24 gennaio 2008