Editoriale
I loculi imbiancati

di Mario Mariotti

L’accusare uno, perché non starebbe facendo proprio quello che invece sta facendo e, queste accuse, perché egli non possa più fare quello che stava facendo, io credo che si avvicini, se proprio non lo è, al top di malignità, della cattiveria e dell’ipocrisia.
Bene: questa è precisamente la linea adottata dalla Conferenza Episcopale Venezuelana ai danni del pres. Chavez (Vedi Adista n°60 dell’08-09-07). Mi sembra che se lo sa Belzebove rischi l’esaurimento nervoso per complesso di inferiorità, e che sia tentato di andare in pensione, non sentendosi più adeguato in rapporto al livello del proprio specifico, appunto la malignità.
Finalmente oggi c’è uno, Chavez, che usa la ricchezza del Venezuela, il petrolio, per sollevare le condizioni di vita dei poveri di quel Paese, distribuendo terra, facendo scuole per l’alfabetizzazione, dispensari medici per la salute, imponendo un prezzo politico molto inferiore a quello di mercato per i generi alimentari di prima necessità, e la confraternita dei loculi imbiancati viene colta dal terrore che il “Bolivarismo” porti il Venezuela nelle fauci del materialismo ateo marxista-leninista, divoratore di preti e frati, e della libertà di sfruttamento del prossimo.
Questa è la prova che costoro hanno vissuto fino in fondo la comunione con la sofferenza degli oppressi del loro Paese, e che, inoltre, restano fautori di una giustizia, di una uguaglianza e di una fraternità da realizzarsi solo dopo la morte, nel Regno dei cieli.
Sarà per questo che, durante il periodo della rapina del petrolio da parte degli Stati Uniti e dell’oligarchia locale ad essi collegata, la Conferenza Episcopale aveva sempre tenuto la saracinesca chiusa. È proprio vero che S. Romana Chiesa è “mater et magistra”, (uso il latino perché sta tornando di moda). Bisognerebbe solo precisare in cosa e madre e maestra, e quale salvezza continua ad offrire a quei non-garantiti che, col suo aiuto, rischiano di restare tali per l’eternità. Possibile proprio che il Tempio, che la religione debba sempre e comunque starsene in simbiosi con l’Impero, coi ricchi e potenti, col ceto medio che vorrebbe imitarli, e che voglia continuare il secolare tradimento degli oppressi anche dopo l’esperienza dei frutti che la caduta del muro di Berlino ha portato nei paesi che, dal socialismo reale, sono entrati nel capitalismo reale, cioè nell’impero del Bene? Non è possibile, ma questa, purtroppo, è la cruda realtà, come è cruda realtà il fariseismo disgustoso di chi pontifica sulla sacralità della vita, sulla necessità di continuare ad alimentare una povera Crista in coma da 15 anni, mentre mantiene la saracinesca chiusa in rapporto a quel capitalismo privato, mercato e competizione che hanno come risvolto la morte di migliaia di piccini ogni giorno, per mancanza di uno spicciolo.
Io lo so che cosa bisognerebbe fare per spingere la Chiesa docente a modificare il proprio magistero: basterebbe, in questa ed in analoghe situazioni, mettere vescovi e cardinali come bandanti, e caricare le spese di gestione sullo IOR, sulla Banca Vaticana. La conversione del magistero sarebbe fulminea!
E poi, se la vita è sempre e comunque sacra, come mai è un laico, il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli, a dover chiedere al card. Bertone di cancellare la pena di morte dal Catechismo della Chiesa cattolica?
Le conseguenze, secondo quest’ultimo catechismo combinato col magistero sulla sacralità della vita, porterebbero ad attrezzare i luoghi delle esecuzioni capitali con le attrezzature di terapia intensiva e di rianimazione…lavoro per il boia, lavoro per il rianimatore!
Mah, sarà meglio cambiare registro, altrimenti il disgusto e l’indignazione finisce che ci accorciano la vita. Ecco, però, che si chiarisce sempre di più il motivo per cui l’incarnazione del Signore era determinata dalla Sua volontà di liberarci dalla religione, e dalla confraternita dei loculi imbiancati che la usarono, la usavano e la usano per riverire i ricchi, tosare le pecorelle ed ingrassare se stessi.
Ecco anche il motivo per cui i loculi custodi della Legge lo fecero crocifiggere, e dopo ne fecero una nuova religione, per poter avere il proprio futuro garantito per l’eternità.
E, a proposito di eternità e di ere geologiche, se ora un po’ di ossigeno è arrivato nella sociale-area del cervello di qualcuno, e lui finalmente ha riconosciuto che è la precarietà del lavoro ad influire negativamente sulla famiglia, e non i Dico, quando arriverà il tempo in cui si riconoscerà che la radice della precarietà sta del mercato e nella competizione, e che queste ultime, assieme alla terza persona della trinità di Mammona, cioè il capitalismo privato, sono le radici della globalizzazione e il disastro planetario che sta deliziando questi ultimi anni della nostra tribolatissima vita terrena?
Ma è ora di concludere e voglio farlo così: Bravo Chavez, ad invitare i vescovi del tuo paese a recitare 100 Padre nostro e 100 Ave Maria come penitenza per le loro menzogne; e bravo Tesini, a chiedere che il Catechismo cattolico venga ripulito dalla giustificazione della pena di morte.
Forse la gente comincerà a capire che la vera dimensione del Vangelo è la laicità, fraterna, solidale e condivisionista, e i loculi semoventi la pianteranno di lavorare, sempre in buona fede, a servizio di sua santità Mammona, e questo per una provvidenziale mancanza di seguaci, finalmente stufi di un Dio talmente snaturato da poter essere usato contro l’uomo.


Mario Mariotti



Mercoledì, 31 ottobre 2007