Editoriale
Popolo delle libertà: un progetto impossibile

di Mario Mariotti

QUESTA riflessione, cari lettori, ha altissime probabilità di essere completamente inutile, tutto tempo perso. Non credo che il periodico e i siti che mi pubblicano abbiano dei lettori di centro-destra. Tuttavia, anche per non fare solo un lavoro culturale, il più necessario, ma a tempi lunghi, ecco un contributo al dibattito politico di questo momento storico, momento di uno squallore ormai senza confini.
Qual’é dunque il nuovo che avanza, un nuovo talmente nuovo da abbacinare l’uomo delle caverne, appena uscito a prendere un po’ di sole? Questo nuovo è il popolo delle libertà, fondate dall’Unto del Signore quando il Signore aveva finito l’unto, e si era allontanato per non andare in depressione. Ebbene, cari lettori, dovete stare a sapere che questo popolo delle Libertà é un progetto impossibile, sia come popolo che come libertà, e se proverete a mettere in funzione l’attrezzo adibito all’esercizio della razionalità, capirete subito il perché.
Inizio con la premessa che definisce la differenza fra i messaggi formali e quelli sostanziali, che sporcheranno di liquame i tubi catodici della TV, e i circuiti cerebrali di coloro che ascolteranno la musica della “dentiera sorridente”, vicario di Mammona in quel di Arcore, in occasione delle prossime elezioni. Anticomunismo, abbattimento delle tasse, sicurezza per tutti i cittadini, assillati dai "missionari islamici in terra d’occidente", e ricchezza per tutti.
A tutto questo sottende, poi, la sostanza di lasciare la più ampia libertà alle imprese (alle proprie), alla speculazione finanziaria, all’illegalità, all’evasione fiscale, allo sfruttamento dei lavoratori, alla rapina delle risorse comuni a vantaggio dei privati, e a scapito del pubblico e dell’ambiente. Detto questo proverò a spiegare perché il progetto del popolo delle libertà é impossibile, perché é una contraddizione in termini. Se noi riflettiamo sui miti-sogni che sottendono ad esso, ricchezza, potere, successo per tutti, ci renderemo subito conto dell’assurdità che è inclusa nel "per tutti".
La ricchezza, infatti, é per i furbi, gli intelligenti e i fortunati è frutto dello scambio ineguale, include il meccanismo maligno che porta i ricchi ai esserlo sempre di più ed i poveri ad esserlo sempre di più. Anche il potere, poi, non può essere di tutti, ma solo dei pochi, solo di coloro che hanno i mezzi per pilotare il consenso delle masse a proprio favore, e costoro, i padroni delle televisioni (é uno solo), non sono certo i tutti del progetto. Il successo, infine, é chiarissimo che non può arridere a tutti: é frutto di una competizione, arride ai vincitori, é negato ai perdenti, e questi ultimi sono i “tutti meno uno”, (questi, i perdenti, sono il vero popolo). Tutto questo é di una evidenza cristallina, per cui é strutturale, é inevitabile che i vantaggi del progetto non andranno a tutti, al popolo, ma solo ad una oligarchia che oggi é già straricca, e potente é di successo, e domani lo sarà ancora di più, per merito degli allocchi che crederanno nel Popolo delle libertà. A questo punto non sarà inutile anche un approfondimento del concetto di libertà. Trasformato il cittadino-lavoratore in consumatore instabile, a causa dei bisogni indotti attraverso la cultura (Occ. USA dipendente) evacuata dalla TV, la libertà, già oggi sostanziata in libertà di sfruttamento dei lavoratori e del prossimo in generale, libertà di sfruttamento delle risorse dell’ambiente da parte dei privati, libertà di evasione fiscale e di speculazione finanziaria, con la quale il ricco fa lavorare i soldi al posto suo, e il povero lavora per arricchire il primo rimanendo povero lui stesso, domani, questa libertà, lo sarà ancora di più. Ecco dunque la verità che anche la libertà, questo tipo di libertà, non può assolutamente essere né di tutti né per tutti.
Ecco allora che il progetto del Popolo delle libertà é contraddizione in termini, e include lo stesso coefficente di verità degli enunciati che tutti possono vincere la lotteria, che tutti possono vincere le scommesse, che tutti possono arrivare primi. ­
É strutturale, infatti, che se uno vince, gli altri perdono, che uno vince perché perdono gli altri; e sono gli altri ad essere popolo, e la ricchezza, il potere ed il successo sono solo per i primi.
E perché dico questo? Perchè la libertà di Berlusconi é quella americana, e la libertà americana é la libertà dei ricchi, dei potenti, dei personaggi di successo, dei vincitori. E gli altri? E gli altri non esistono, e lo dimostra il fatto che negli USA, oltre 40 milioni di cittadini, essendo poveri, non esistono per il servizio sanitario nazionale, e vivono peggio degli altri, e crepano prima, mentre i vincitori vanno a caccia di petrolio nelle varie contrade del pianeta, per aumentare ancora di più il proprio livello di consumi a scapito degli allocchi e di tutto l’ecosistema. State attenti, potenziali sostenitori e virtuali uomini del Popolo delle libertà: senza rendervene conto, state lavorando per trasformare questa nostra realtà attuale, che é già un purgatorio, in un vero inferno. Inferno per voi stessi, che, sarete sempre di più esposti alla precarietà, allo sfruttamento, alla contaminazione di una cultura maligna, il Beati i ricchi che non ha futuro e che violenta i perdenti, arrivando a lasciarli morire per mancanza di uno spicciolo. Inferno per i vostri figli, che, se non nasceranno intelligenti, furbi e fortunati, avranno davanti a sé un futuro di ansia, di umiliazione, di povertà. Inferno per la sterminata folla dei perdenti, vittime del più schifoso maligno e abietto razzismo che possa esistere: quello dei ricchi, dei potenti e dei vincitori a danno del vero popolo, quello dei poveri, degli sfruttati, dei perdenti, dei derisi che vengono alienati in modo che esprimano il proprio consenso e diano forza, credibilità e potere a coloro che li stanno fottendo da sempre, da quando i ricchi hanno accalappiato la Verità, l’hanno fatta benedire dai sacerdoti, l’hanno usata a proprio vantaggio e a danno degli onesti, di coloro che pensano al bene comune, di quelli che pensano che ci sia corrispondenza fra le promesse e i fatti.
Popolo delle libertà? Assurdo logico e bestemmia della giustizia. La realtà? Popolo degli sfruttati e degli alienati, a sostenere la libertà dei ricchi, che é "cosa loro" ed esclude quella degli altri. Questo il più che probabile futuro.

Mario Mariotti



Domenica, 09 marzo 2008