Editoriale
Prove di golpe

di Giovanni Sarubbi



Nella foto: i nazisti Frick e Joseph Goebbels (destra) con due prelati




Il Papa con Bush il 13 giugno scorso


Solo in piena estate si può proclamare uno stato di emergenza nazionale senza che nessuno se ne accorga o protesti . E’ quello che ha fatto oggi il governo italiano con la “dichiarazione dello stato di emergenza per il persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari” esteso a tutto il territorio nazionale e non solo, come è stato finora, alle sole regioni Puglia, Sicilia, Calabria. Per come la vediamo noi si tratta di una prova generale di golpe con lo scatenamento di una sempre più forte e crescente violenta repressione ai danni degli immigrati per mirare ad altri obiettivi.
Dai dati che abbiamo risulta chiaro che la situazione immigrazione non è più grave che negli anni passati, quando ci sono stati ben più massicci sbarchi di navi di disperati in fuga da situazioni terribili, soprattutto dall’Africa.
Con la decisione di oggi si vuole acuire la tensione sociale e indirizzarla verso gli immigrati che certo non hanno alcuna responsabilità né della grave situazione economica né della delinquenza organizzata che è un fenomeno tutto italiano (mafia, camorra, ndrangheta e delinquenti vari). A settembre si parla di un numero imprecisato di nuovi disoccupati, di crisi alimentare con carenza di generi di prima necessità e prezzi alle stelle. C’è chi nel governo teme vasti movimenti popolari e ha pensato bene di mettere le mani avanti. Oggi è stata fatta una semplice dichiarazione di “stato di emergenza” ma fra qualche settimana, magari il 15 agosto, ci saranno le truppe per le strade, come a Chiaiano. E nel frattempo ogni giorno le TV ci delizieranno con storie per lo più ingigantite o raccontate in modo tendenzioso e quindi sostanzialmente false, su immigrati che rapinano o violentano e se poi ci scappa il morto meglio ancora. Tanto gli italiani in questi giorni stanno dimostrando di essere perfettamente allineati con la politica razzista di questo governo, basta guardare le foto dei bagnanti che sono rimasti comodamente a pigliare il sole a Torregaveta (Napoli) nonostante li si fosse verificato l’annegamento di due bambine rom.
Settant’anni fa furono introdotte in Italia le leggi razziali volute personalmente da Mussolini per compiacere il potente alleato nazifascista tedesco. Quelle leggi, come sanno bene gli storici, segnarono l’inizio della caduta del fascismo che da quel momento cessò di avere la maggioranza dei consensi popolari fino alla caduta finale del 25 aprile ’45. A differenza di allora oggi gli attuali provvedimenti razzistici godono di un vasto consenso popolare.
Un quindicennio di politica apertamente razzista da parte di alcuni partiti, segnatamente la Lega Nord, ma non solo, ha plagiato le coscienze della gente, ne condiziona i comportamenti fino a spingerli a realizzare veri e propri “pogrom”, come abbiamo su queste pagine documentato. Hanno seguito l’esempio dei nazisti che praticando una politica simile riuscirono a prendere il sopravvento e a conquistare la maggioranza dei consensi “democraticamente”, con il voto.
Il tutto nel silenzio o nel balbettio o nel sostanziale immobilismo dei partiti di sinistra, dei sindacati e, cosa ancora più grave, delle chiese cristiane che man mano in questi anni si sono spostate sempre più a destra.
Sembra di rivedere le immagini delle gerarchie cattoliche tedesche che partecipavano ai raduni nazisti, con tanto di saluto a braccia tesa, a fianco dei massimi gerarchi del regime (vedi foto). Ma anche i protestanti fecero la loro parte. E in queste settimane abbiamo potuto vedere le foto e i filmati di incontri idilliaci fra il Papa ed il presidente americano Bush, responsabile primo dell’attuale guerra infinita, che ha già fatto alcuni milioni di morti, e di cui non si vede la fine.
L’ora, come abbiamo già scritto in questi giorni, è dunque grave. La proclamazione dello stato di emergenza immigrati conferma che ci troviamo di fronte ad un governo di ingordi e di protettori di ingordi, di quelle classi sociali che pensano esclusivamente ai propri profitti disinteressandosi di tutto ciò che li circonda e, quando la crisi economica di cui essi e solo essi sono responsabili avanza, non sanno far altro che prendersela con i più deboli. Ora sono gli immigrati ma domani toccherà ad altre categorie sociali o alle regioni del sud, contro cui da tempo esercitano la loro propaganda, perché gli ingordi non si saziano mai, anche se sono in punto di morte.
Certo ci diranno che i provvedimenti di oggi sono a tutela degli immigrati, per consentire alle regioni di intervenire immediatamente e via emergenziando. Come hanno detto che prendere le impronte ai bambini rom viene fatto a loro tutela. Ma chi ci crede? Le parole sono una cosa e i fatti sono tutt’altro, ed in questo la storia di questi mesi è del tutto simile a ciò che successe settant’anni fa. E quando la storia si ripete la tragedia è dietro l’angolo.



Venerdì, 25 luglio 2008