Editoriale
Vita per tutti

di Giovanni Sarubbi

Vita per tutti, non solo per i super ricchi del cosiddetto mondo “occidentale”. Vita per i diseredati di tutti i continenti, per i ridotti in schiavitù, per i privati di ogni diritto sulle risorse delle terre che abitano a cominciare dall’acqua, sempre più preda di ingorde società multinazionali.
Vita per tutti, a cominciare dalla nostra Madre Terra che sfruttiamo al di la di ogni ragionevole possibilità. Già oggi l’intera umanità vive al di sopra delle possibilità che la Madre Terra ci offre. Ci vorrebbero 1,3 pianeti come la Terra per soddisfare le esigenze di consumo attuali dell’intera umanità. E ciò si traduce in miseria nera, malattie e morte per alcuni miliardi di esseri umani e la più sfrenata ingordigia per una ristretta minoranza della popolazione il tutto ai danni della Madre Terra. Se tutta l’umanità dovesse vivere come l’Europa ci vorrebbero 2,5 pianeti Terra e ben 5 pianeti Terra se dovessimo vivere come gli Usa. Per vivere tutti dobbiamo condividere e accontentarci del necessario. Lo sviluppo sfrenato di pochi sta portando alla morte l’intera umanità. Ci vole invece vita per tutti.
Vita per tutti i popoli che subiscono guerre e saccheggi. Cessi la guerra viva la pace. Si svuotino gli arsenali si riempiano i granai. La guerra è una follia. Non c’è futuro con la guerra. Mettiamo al bando la guerra dalla storia prima che la guerra cancelli la storia dell’umanità. Le armi e le guerre sono solo morte e distruzione. Che ci sia invece vita per tutti.
Vita per tutti gli uomini e donne di buona volontà che vogliono riconoscersi come membri della comune umanità, al di la delle rispettive religioni o tradizioni culturali. Tutti uniti dalla condivisione dell’unica Terra che insieme dobbiamo vivere e amare e lasciare in eredità alle generazioni che verranno.
Vita per tutti, per tutti coloro che vivono in coppie di fatto, siano essi eterosessuali che omosessuali. Vita per tutti coloro che sono divorziati e poi si sono risposati. Nessuno può giudicare le sofferenze di chi è stato costretto dalle situazioni della vita a divorziare. Nessuno può negare ai divorziati una vita piena nella comunità di cui fanno parte.
Vita per tutti, anche per i transessuali o per i transgender. Proprio in questi giorni una giovane transgender di 16 anni di Giarre in Sicilia si è suicidata per i pregiudizi e le violenze di cui è stata vittima. Chi può giudicare queste persone, il loro dolore, i loro sentimenti senza neppure averli mai ascoltati? Ma di quale Dio si fanno portavoce coloro che discriminano le persone sulla base della loro sessualità o del colore della pelle o della religione diversa dalla propria? Vogliamo il dio della vita non della morte.
Vita per tutti, per tutti coloro che si impegnano costantemente per la pace, che non cessano mai di dialogare con gli altri, che trasformano le armi dei propri paesi in strumenti di pace, che pongono al bando tutto ciò che distrugge l’ambiente, gli altri esseri viventi, lo stesso universo in cui viviamo.
Vita per tutti. Vita per tutti i giovani che oggi si affacciano alla vita e sono smarriti, che non comprendono che razza di mondo gli è stato lasciato in eredità dalle generazioni precedenti, che devono affrontare malattie gravi come l’AIDS, i tumori, o tante nuove malattie provocate dallo sviluppo dissennato dell’umanità. Che ci sia vita per questi giovani affinché sappiano correggere gli errori dei loro genitori, che sappiano trarre esperienza dalla storia dell’umanità, che sappiano riscoprirsi fratelli e sorelle con gli altri giovani di tutte le nazioni per dare un futuro all’umanità.
Vita per tutti gli anziani, per consentirli di lasciare ai più giovani un po’ della loro saggezza, indicandogli il cammino da percorrere, senza paura dell’ignoto che ognuno dovrà affrontare al termine dei propri giorni. Vita per tutti …
Questi i nostri auguri per il 2008.



Venerdì, 21 dicembre 2007