Editoriale
Il pericolo che abbiamo di fronte si chiama fascismo

di Giovanni Sarubbi

MOLTISSIME sono state le reazioni alla nostra email sulle "bufale elettorali" relative alla cosiddetta iniziativa di “astensionismo attivo”. Molti lettori ci hanno scritto per manifestare apprezzamento per la nostra iniziativa, la maggioranza ha chiesto spiegazioni. In alcuni casi e per le reazioni che abbiamo avuto è come se avessimo messo le mani in un nido di veste. Abbiamo avuto infatti anche qualche minaccia: smettete di diffondere queste informazioni se no vi denunciamo. Ringraziamo tutte/i per i messaggi ricevuti anche se questo ci è costato un bel po’ di lavoro in più.
Qualche nostro amico/a orientato per l’astensione dal voto è rimasto interdetto dalla nostra email, giungendo a dire che noi a pochi giorni dal voto abbiamo censurato le opinioni diverse, contrariamente a quanto abbiamo fatto, ma non è così. Proprio ieri abbiamo pubblicato il documento dei cattolici casertani che fanno appello all’astensione e anche una lettera di segno contrario. Abbiamo pubblicato e continuiamo a pubblicare articoli delle varie componenti dell’ex centro-sinistra.
Quello che abbiamo messo in chiaro nella nostra email sulle “bufale elettorali” è semplicemente il fatto che il cosiddetto "astensionismo attivo" si basa su informazioni false. E’ falso che i voti bianchi e nulli vadano ai partiti maggiori o servano a computare i quorum per ottenere seggi; è falso che si possano inserire a verbale reclami e proteste che non siano riferiti alle operazioni di voto e che configurino una violazione delle procedure (per esempio far entrare in cabina elettorale oltre all’elettore anche un accompagnatore, ricevere una scheda già votata, far votare una persona senza essere certi della sua identità, errata procedura di vidimazione delle schede ecc).
Dobbiamo purtroppo prendere atto che la rabbia, la delusione, lo sconforto, l’impotenza che questa situazione politica induce soprattutto fra chi è di sinistra fa perdere anche la capacità di comprendere questi semplici dati di fatto. Siamo al punto nel quale non si riesce più a distinguere il bene dal male, il vero dal falso, il giusto dall’ingiusto. La quantità enorme di pubblicità ingannevole che ogni giorno vengono trasmesse dalle TV ha ridotto al minimo le capacità critiche delle persone, soprattutto dei più giovani.
Molti cittadini rifiutano di comprendere che quello che viene proposto dai sostenitori “dell’astensionismo attivo”, l’ennesimo ossimoro che confonde la testa alla gente (come fa ad essere attivo chi si astiene?), si configura come "turbativa del corretto svolgimento delle elezioni" che può dar luogo a denunce per chi lo mette in pratica.
Noi non abbiamo fatto altro che mettere in guardia tutti a non lasciarsi ingannare da informazioni che ripetiamo sono false. E quando si diffondono informazioni false e si inducono i cittadini a commettere reati senza che loro lo sappiano è dovere di chi ha a cuore la democrazia dire di che si tratta ed è semplicemente quello che noi abbiamo fatto.
Chi vuole violare una legge compiendo un atto di disobbedienza civile lo deve fare a ragion veduta, sapendo quello che fa e sulla base di informazioni corrette altrimenti è come se fosse stato truffato. Ed è a ragion veduta che abbiamo parlato di "bufala" perchè di bufala si tratta. Tutto qui.
Poniamoci allora la domanda sul perchè vengono diffuse informazioni false che possono dar luogo anche a scontri durante le votazioni. Gli stessi siti promotori di tale sciagurata iniziativa sapendo bene che la loro analisi è viziata da informazioni errate (la buona o la cattiva fede la lasciamo giudicare agli altri) sono costretti ad invitare le persone "a non trascendere", a non impegnarsi in discussioni accese che potrebbero degenerare, e a ricorrere addirittura ad un "ufficiale giudiziario" per far mettere a verbale la propria dichiarazione politica di rifiuto del voto. Il che significa ulteriore turbativa delle elezioni, ulteriore confusione perché durante le votazioni si vota e basta, le discussioni si fanno prima del voto e dopo il voto che deve essere libero e privo di confusioni. E a chi giova la confusione?
Ad aumentare la confusione c’è stato anche un giornalista del quotidiano “la Stampa” di Torino che durante la rassegna stampa mattutina di Rai tre di alcuni giorni fa ha affermato, secondo quanto ci ha scritto una nostra amica, che il Ministero degli interni avrebbe confermato il diritto a “mettere a verbale le dichiarazioni dei cittadini sul proprio rifiuto della scheda” aggiungendo però che il presidente può ricorrere alla forza pubblica per far allontanare il cittadino che fa tale richiesta. Ora delle due l’una: o è un diritto, e allora tutti i cittadini possono scrivere nei verbali dei seggi quello che gli pare, e i verbali diventerebbero opere più grandi della Treccani, o non è un diritto e i presidenti dei seggi possono ricorrere alla forza pubblica per allontanare gli elettori che disturbano il corretto svolgimento delle elezioni. Anche questo episodio conferma che tutta la vicenda del cosiddetto “astensionismo attivo” è basata su false informazioni, su errate interpretazioni della legge o su bugie deliberate, e sulle bugie non si costruisce nulla di positivo. Non abbiamo ascoltato la trasmissione di Radio tre ma siamo portati a credere che il ministero dell’interno non abbia potuto mettere nero su bianco, con un messaggio ufficiale del ministro, una castroneria del genere che infatti, per quanto abbiamo cercato, non esiste sul sito ufficiale del Ministero.
Ma questa iniziativa dell’astensionismo attivo è anche pericolosa perché creerebbe un grave precedente sul piano politico. E’ secondo noi del tutto assurdo che un cittadino debba far comparire in un verbale elettorale la propria dichiarazione che spieghi la sua scelta di non voto. Questa dichiarazione, assolutamente non prevista dalla legge (e meno male!), è violazione del diritto dei cittadini ad esprimere o a non esprimere un voto libero e segreto. Questo è quello che accadeva durante il fascismo o che accade oggi nelle zone ad alta concentrazione mafiosa dove il voto non è libero. Durante il periodo fascista si doveva votare obbligatoriamente solo per il partito fascista e chi non andava a votare veniva poi portato in questura e doveva spiegare perché non era andato a votare e spesso li picchiavano e li purgavano o li mandavano al confino o li ammazzavano.
Ma, sempre sul piano politico, l’iniziativa dell’astensionismo attivo presta inoltre il fianco alla strumentalizzazione, non solo politica ma anche legale con una marea di ricorsi che già sono annunciati, di chi da mesi grida ai brogli elettorali. E, senza essere profeti, siamo convinti che nei seggi dove si verificheranno turbativa delle elezioni ci saranno anche ricorsi sulla validità di quel voto. Non bisogna dimenticare che basta un voto per assegnare ad un partito la quota maggioritaria.
Il pericolo che abbiamo di fronte si chiama fascismo, che purtroppo è già fra noi e queste elezioni, se andranno in un certo modo, servono solo ad ufficializzarlo. Uno dei sostenitori del cosiddetto “astensionismo attivo” ci ha scritto accusandoci di ripetere “la solfa dei valori dell’antifascismo” in risposta ad una nostra email nella quale affermavamo: «Il "gioco democratico" che noi idolatriamo è nato da qualcosa che si chiama "resistenza al nazifascismo" durante la quale migliaia di uomini e donne hanno dato la vita per sconfiggere un sistema politico che dopo aver privato i cittadini dei più elementari diritti politici, come il diritto di voto, la possibilità di organizzarsi in partiti, la libertà di stampa, l’organizzazione sindacale, aveva portato l’Italia all’orrore della seconda guerra mondiale e alla sudditanza al nazismo che occupò militarmente il nostro paese con decine e decine di stragi di migliaia di cittadini inermi. Marzabotto, Monte Sole, Fosse Ardeatine vi dicono nulla?». Ed è quando si perdono queste radici che il peggio è già fra noi e non sono affatto un caso le dichiarazioni di queste ore di chi vuole la beatificazione di mafiosi e la riscrittura della storia della Resistenza cambiando i libri di testo scolastici.
Ed è sulla base di tali considerazioni che nel nostro piccolo abbiamo deciso di andare comunque a votare, nonostante tutto, perchè il voto non c’è lo ha regalato nessuno.
Non abbiamo dato e non daremo indicazioni di voto per questa o quella lista. Ognuno si regoli secondo coscienza. Nella situazione nella quale c’è chi vuole prepotentemente occupare da solo tutto il potere politico, economico, militare, religioso e diventare padrone effettivo di tutti i mezzi di comunicazione, il che significa addio alla libertà di stampa, occorre non dare a questo qualcuno alcun potere e portare in parlamento quante più forze politiche diverse perché questo è l’unico modo che può impedire la centralizzazione del potere in un’unica persona, cioè un nuovo fascismo. E questo è possibile anche con la legge elettorale “porcellum” voluta proprio dalla destra. Essendo noi impegnati sulle questioni della pace, del dialogo, della nonviolenza, contro il razzismo, la povertà e la criminalità, voteremo per quelle liste, e ci sono, che più si avvicinano ai nostri ideali. Ed ogni voto è utile, anche quello dato alle liste che, visto il sistema elettorale vigente, non hanno speranza di portare deputati in parlamento. Ogni voto è utile per il dopo, perché la politica non finisce il 13-14 aprile e dopo il voto si dovrà ricominciare a lavorare, con tenacia per il bene comune del nostro paese e dell’umanità.
L’unico voto inutile e dannoso è quello dato alla destra in tutte le sue componenti. Chi vota destra vota per l’ingordigia, il razzismo, il potere nelle mani di pochi ed i soprusi a danno di tutti, le evasioni fiscali, gli omicidi sul lavoro, la guerra, la distruzione dell’ambiente, la miseria.
E allora il 13-14 aprile contro tutti i fascismi andiamo a votare. Chi si vuole astenere lo faccia, può ancora farlo (dopo chissà!) senza prestare il fianco a chi vuole stracciare la democrazia ed imporre la sua dittatura personale.



Giovedì, 10 aprile 2008