Editoriale
Gli asini volano

di Giovanni Sarubbi

Il baciamano di Silvio Berlusconi a Papa Benedetto XVI durante l'incontro del 6 giugno 2008

Il baciamano di Silvio Berlusconi a Papa Benedetto XVI durante l’incontro del 6 giugno 2008

Se domani il governo facesse un decreto nel quale si afferma che “gli asini volano” oltre la metà degli italiani non solo direbbero che è vero ma molti si affretterebbero a comprarne uno.
Battute a parte credo che questa frase rappresenti bene la situazione del nostro paese. Secondo i sondaggi pubblicati da La Repubblica proprio oggi il governo ha aumentato i propri consensi del sei per cento nell’ultimo mese. Ministri che nell’immaginario collettivo dei militanti della ex sinistra parlamentare suscitavano solo ilarità sono al top del gradimento e non è un incubo derivante da una cattiva digestione. E’ la dura e cruda realtà di questa Italia 2008 che nei prossimi mesi si appresta a fare da portaerei per le nuove guerre dell’amministrazione USA, quella Bush per ora, ma con i democratici non sarà molto diverso nel caso dovessero vincere le prossime elezioni.
E sulla questione “sicurezza” è anche peggio. Il razzismo e la xenofobia non sono più una cosa strisciante. E’ stato ripetuto talmente tante volte l’allarme sui migranti che anche chi non ne ha mai visto uno ne ha paura. Eppure tantissime fabbriche proprio di quel nord che più di altri ha incitato all’odio xenofobo dovrebbero chiudere dalla sera alla mattina nel caso di una espulsione di massa dei migranti, in particolare dei romeni, molto attivi soprattutto nell’edilizia.
Anche sulla questione “prostituzione” avanzano le idee più perverse, dalla criminalizzazione delle vittime della tratta, come propone un emendamento del PDL, alla riapertura delle “case chiuse” che raccoglie la maggioranza dei consensi. Tanto, è il ragionamento che viene fatto con grande noncuranza, “è un mestiere antico come il mondo”. Come dire “tutte le donne sono puttane tranne mia madre e mia sorella”. E se tutti la pensano così, soprattutto i maschi, non si capisce a chi siano mogli, figlie o sorelle le sventurate che si prostituiscono. E non lo fanno certo per piacere. Chi lo ha scelto come “mestiere” non lo fa per strada e non viene certamente dalla Nigeria: ci vengono offerte ad ogni ora del giorno e della notte dalla TV spazzatura che, quella si, è un continuo invito alla prostituzione dell’anima prima che del corpo.
C’è poco da fare, per il momento, qualsiasi cosa il governo proporrà nei prossimi mesi il suo consenso sarà elevatissimo. E anche se ci scapperà qualche morto a Napoli per la questione monnezza o a Roma durante la prossima visita di Bush in Italia o nella Val di Susa contro i NoTav o a Vicenza contro i “No dal Molin”, i consensi non diminuiranno, anzi più morti ci saranno più aumenterà il consenso ed il supporto popolare. E’ già successo nei giorni scorsi a Torino quando gli “italiani” hanno applaudito ad una retata della polizia contro i migranti presenti su un autobus di linea, rei soltanto di essere immigrati, di avere un colore della pelle o una lingua diversa.
Quello che sta succedendo in queste prime settimane del governo delle destre è già successo in altre epoche storiche recenti: agli inizi del periodo fascista in Italia e del nazismo in Germania. Anche in quelle occasioni l’appoggio aperto delle chiese cristiane fu esplicito e fu trasversale: sia cattolici che protestanti ecumenicamente prestarono il loro sostegno ai due regimi che provocarono quella immane strage che è stata la seconda guerra mondiale e che di fatto non è mai finita, perché dal 1945 ad oggi oltre 200 sono state le guerre di forte intensità combattute in ogni angolo del globo, a cominciare dall’atroce conflitto israelo-palestinese che dura proprio dal 1948, l’anno della fondazione dello Stato di Israele.
Certo negli anni venti e trenta a nessun capo di Stato, neppure a Mussolini ed Hitler, venne in mente di baciare la mano al Papa come ha fatto oggi Berlusconi. Ma questo dice solo che la situazione è forse peggiore oggi di allora, non fosse altro per il fatto che la memoria storica di quei disastri è stata cancellata nella coscienza del popolo italiano.
Sarebbe troppo lungo analizzare le responsabilità della situazione con cui oggi dobbiamo fare i conti. Credo però si possa dire che se ciò è stato possibile è dovuto al fatto che le forze della cosiddetta sinistra ex parlamentare hanno ceduto culturalmente su tutti i fronti rispetto ad un modello di società basato sul cannibalismo sociale, sull’ingordigia e sull’edonismo più sfrenato. Dalla questione della scala mobile degli anni ’80, tanto per citare un dato, al sistema elettorale maggioritario che ha spalancato le porte alla dittatura di “un uomo solo al comando”, idea contraria allo spirito e alla lettera della Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo.
Anche le chiese cristiane hanno la loro grande responsabilità e sarebbe ora che i cristiani, ecumenicamente, comincino non solo a riflettere ma anche e soprattutto ad organizzarsi per opporsi ad un sistema sociale antievangelico, blasfemo, disumano quale quello incarnato nel liberismo più sfrenato propagandato e sostenuto dai nostri governanti e che ora riceve gli applausi del popolo italiano. Almeno fino al prossimo olocausto.



Lunedì, 09 giugno 2008