Editoriale
LE ULTIME COSE. LA GUERRA, IL RAZZISMO, IL "DOPPIO STATO"

di Peppe Sini

Riassumiamo.

L’Italia sta partecipando da anni con le sue forze armate alla guerra afgana, una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, a vantaggio dei poteri mafiosi e dei poteri femminicidi, una guerra non solo criminale come tutte le guerre, ma anche specificamente illegale ai sensi della legalita’ costituzionale italiana, specificamente illegale ai sensi del diritto internazionale.

La partecipazione italiana alla guerra afgana e’ un crimine contro cui il popolo italiano ha il diritto e il dovere di sollevarsi per far cessare la nostra corresponsabilita’ negli eccidi di cui essa guerra consiste, per far cessare la violazione della legalita’ costituzionale, per ripristinare diritto e umanita’.

Indispensabile e urgente e’ nel nostro paese una mobilitazione nonviolenta in difesa della legalita’ e della democrazia, per far cessare questo crimine che altrimenti tutte e tutti, tutte e tutti ci travolgera’ nel baratro.

*

Il governo italiano sta annunciando, varando, eseguendo - con la complicita’ del presidente della Repubblica, con la complicita’ dell’opposizione parlamentare - azioni razziste scellerate e criminali: la persecuzione dei migranti, la persecuzione dei rom, la persecuzione dei bambini, la persecuzione dei poveri. Sta realizzando una politica ferocemente razzista.

E chi non si oppone ne e’ complice.

Indispensabile e urgente e’ nel nostro paese una mobilitazione nonviolenta in difesa della legalita’ e della democrazia, per far cessare questo crimine che altrimenti tutte e tutti, tutte e tutti ci travolgera’ nel baratro.

*

Il governo italiano e la maggioranza parlamentare che lo sostiene sta disponendo - con la complicita’ del presidente della Repubblica - anomiche pseudonorme per garantire impunita’ ai caporioni della propria fazione per i crimini pregressi, impunita’ per i politici complici della mafia, impunita’ per i politici razzisti e golpisti, il blocco di fatto dell’attivita’ dei tribunali (come nel "doppio stato" nazista: a fini d’inganno formale dell’opinione internazionale resta almeno in parte ed almeno per un certo tempo l’involucro dell’ordinamento giuridico, lo scheletro dello stato di diritto e l’apparenza della separazione dei poteri, ma alla giurisdizione dell’organo giudiziario si sostituisce la longa manus dell’esecutivo, la funzione della magistratura viene esautorata e le sottentrano i provvedimenti amministrativi: gia’ sappiamo per questa via dove si giunge, a quali abissi di cruda violenza): e’ l’eversione dall’alto, e’ il colpo di stato.

Indispensabile e urgente e’ nel nostro paese una mobilitazione nonviolenta in difesa della legalita’ e della democrazia, per far cessare questo crimine che altrimenti tutte e tutti, tutte e tutti ci travolgera’ nel baratro.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 513 dell’11 luglio 2008



Venerd́, 11 luglio 2008