Riassumiamo.
LItalia sta partecipando da anni con le sue forze armate alla guerra afgana, una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, a vantaggio dei poteri mafiosi e dei poteri femminicidi, una guerra non solo criminale come tutte le guerre, ma anche specificamente illegale ai sensi della legalita costituzionale italiana, specificamente illegale ai sensi del diritto internazionale.
La partecipazione italiana alla guerra afgana e un crimine contro cui il popolo italiano ha il diritto e il dovere di sollevarsi per far cessare la nostra corresponsabilita negli eccidi di cui essa guerra consiste, per far cessare la violazione della legalita costituzionale, per ripristinare diritto e umanita.
Indispensabile e urgente e nel nostro paese una mobilitazione nonviolenta in difesa della legalita e della democrazia, per far cessare questo crimine che altrimenti tutte e tutti, tutte e tutti ci travolgera nel baratro.
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Il governo italiano sta annunciando, varando, eseguendo - con la complicita del presidente della Repubblica, con la complicita dellopposizione parlamentare - azioni razziste scellerate e criminali: la persecuzione dei migranti, la persecuzione dei rom, la persecuzione dei bambini, la persecuzione dei poveri. Sta realizzando una politica ferocemente razzista.
E chi non si oppone ne e complice.
Indispensabile e urgente e nel nostro paese una mobilitazione nonviolenta in difesa della legalita e della democrazia, per far cessare questo crimine che altrimenti tutte e tutti, tutte e tutti ci travolgera nel baratro.
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Il governo italiano e la maggioranza parlamentare che lo sostiene sta disponendo - con la complicita del presidente della Repubblica - anomiche pseudonorme per garantire impunita ai caporioni della propria fazione per i crimini pregressi, impunita per i politici complici della mafia, impunita per i politici razzisti e golpisti, il blocco di fatto dellattivita dei tribunali (come nel "doppio stato" nazista: a fini dinganno formale dellopinione internazionale resta almeno in parte ed almeno per un certo tempo linvolucro dellordinamento giuridico, lo scheletro dello stato di diritto e lapparenza della separazione dei poteri, ma alla giurisdizione dellorgano giudiziario si sostituisce la longa manus dellesecutivo, la funzione della magistratura viene esautorata e le sottentrano i provvedimenti amministrativi: gia sappiamo per questa via dove si giunge, a quali abissi di cruda violenza): e leversione dallalto, e il colpo di stato.
Indispensabile e urgente e nel nostro paese una mobilitazione nonviolenta in difesa della legalita e della democrazia, per far cessare questo crimine che altrimenti tutte e tutti, tutte e tutti ci travolgera nel baratro. Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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Numero 513 dell11 luglio 2008
Venerd́, 11 luglio 2008
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