Editoriale
Il popolo birmano e noi

di Peppe Sini

Non c’e’ bisogno di molte parole.

Occorre che ovunque si esprima, visibile e sincera, la solidarieta’ del mondo intero, dell’intera umanita’, con il popolo birmano che sta conducendo una grande lotta nonviolenta per la fine della dittatura militare.

Ed occorre che questa solidarieta’ sia concreta e coerente. Sia una solidarieta’ che faccia la scelta della nonviolenza. Non si possono difendere i diritti umani in Myanmar facendo morire i migranti qui o bombardando gli abitanti dei villaggi in Afghanistan.

Vi e’ una sola umanita’.

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In tutte le piazze si manifesti a sostegno della lotta nonviolenta di liberazione in Myanmar.

In tutte le istituzioni democratiche si manifesti sostegno alla lotta nonviolenta di liberazione in Myanmar.

A tutte le organizzazioni internazionali ed a tutti gli stati si chieda di esercitare una efficace azione diplomatica per la democrazia e i diritti umani in Myanmar.

A tutte le istituzioni e le organizzazioni in grado di recare soccorso al popolo birmano si chieda di intensificare gli aiuti umanitari alla popolazione birmana.

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Sappia la giunta militare che la nonviolenza e’ in cammino.

Sappiano tutti i signori della guerra che la nonviolenza e’ in cammino.

Sii tu la nonviolenza in cammino.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 226 del 28 settembre 2007



Venerd́, 28 settembre 2007