La fusione dei gestori idrici in Toscana

di Claudio Meloni

Oggi, lunedì 21 gennaio, il Consiglio comunale di Firenze, voterà la proposta di accorpamento dei tre principali gestori del servizio idrico in Toscana: Publiacqua spa, Acquedotto del Fiora spa, Acque spa rispettivamente a Firenze Prato e Pistoia, Siena e Grosseto, Pisa. Questa fusione arriva nel momento in cui è in vigore una moratoria approvata in parlamento, sulle concessioni in gestione dei servizi idrici locali; quest’ultima è il frutto di un lungo lavoro di pressione culturale ma anche politico, che parte dal Forum Mondiale Alternativo sull’Acqua, Firenze 2002, fino ad arrivare alla legge di iniziativa popolare sulla ripubblicizzazione del servizio idrico in Italia, su cui sono state raccolte più di 400 mila firme in tutto il Paese, e che attualmente è in esame presso la Commissione Ambiente alla Camera. Ma quel che è più grave è che tale accorpamento arriva al seguito di una sentenza dell’Antitrust, che a dicembre 2007 ha condannato Acea e Suez, che sono i principali azionisti del mega gestore toscano che nascerà da questa fusione, al pagamento di rispettivamente 8.3 e 3 milioni di euro di multa.

La multa è stata inflitta dall’Antitrust, proprio indagando sulla gara per la cessione del 40% del pacchetto azionario di Publiacqua spa, cessione conclusa nel maggio 2006, con la vittoria di una cordata di imprese capofilate da Acea e Suez. Nella sentenza dell’Autorità per la concorrenza nel mercato si legge che Suez ed Acea hanno posto in essere un’ intesa orizzontale avente per oggetto e per effetto quello di falsare il grado di concorrenza nel mercato della gestione dei servizi idrici in Italia.

Tale operazione è avvenuta attraverso una comprovata cooperazione tra le due imprese, potenzialmente concorrenti nel mercato, ma che pur in assenza di un accordo scritto, sono state capaci di coordinare le rispettive strategie commerciali, arrivando ad influenzare più di un quarto delle gare svolte a livello nazionale per la concessione dei servizi idrici. Tale cooperazione si è esplicitata in particolar modo nella regione Toscana, dove le due imprese attualmente gestiscono il servizio idrico in società in ben 6 province, quelle sopra citate, e singolarmente in altre 2 (Arezzo e Lucca); dalla sentenza si legge poi come Suez e Acea avevano, a fini puramente economici e di redditività, già da tempo progettato questo accorpamento di gestioni, per poter conseguire quelle economie di scala e quella maggiore profittabilità che derivano dall’ampliamento del bacino di utenza; infatti, grazie a questa fusione, il nuovo gestore sarà in grado fornire il servizio idrico a ben 2,5 milioni di utenti , con un livello di fatturato annuo pari a 250 milioni di euro.



Luned́, 21 gennaio 2008