Il sistema degli affidamenti in house di Acqualatina

di Claudio Meloni Attac Italia

Acqualatina spa, la società che gestisce il servizio idrico a Latina e provincia, due giorni fa ha subito l’arresto di alcuni dei suoi più alti dirigenti; destinatari delle ordinanze firmate dal giudice per le indagini preliminari di Latina Tiziana Coccoluto sono: l’ex Presidente di Acqualatina spa, nonché ex presidente della Provincia di Latina e quindi anche ex Presidente dell’ATO4, in relazione agli anni 2000 - 2003, Paride Mastella (un raro caso in cui il controllore del servizio, cioè l’Ato, è anche il controllato, cioè il gestore del servizio), l’attuale amministratore delegato Silvano Morandi, i consiglieri di amministrazione in quota Veolia (il partner privato di Acqualatina) Bernard Cyna e Louis Marie Pons, Guido Turconi consigliere in quota Siba spa, Renato Iodice consigliere in quota Enel Hydro spa, e Francesco Baglietti, consulente esterno di Acqualatina.
Le ipotesi di reato sono: associazione a delinquere, truffa aggravata, falso ideologico e abuso d’ufficio. Il meccanismo svelato dai giudici era semplice: Acqualatina affidava gli appalti non tramite gara, ma attraverso il meccanismo degli affidamenti diretti o “in house”, ad una serie di imprese appartenenti ad un albo di imprese di fiducia, dotate dei requisiti tecnici indispensabili.
In realtà tali imprese erano di proprietà o partecipate dai soci di parte privata di Acqualatina (Veolia, Siba e Enel Hydro): esse, dopo essersi aggiudicate la gara sulla base di un’offerta troppo bassa per le concorrenti, recuperavano gonfiando le fatture dei lavori svolti o da svolgere.
Gli investigatori hanno calcolato che il volume di denaro transitato dalle casse di Acqualatina a quello delle imprese satelliti, ammonti a 15 milioni di euro, e dato che vige la regola del pareggio di bilancio, essendo Acqualatina una spa a maggioranza pubblica, in caso di indebitamento è la Provincia, cioè i circa 7.000 cittadini col pagamento della tariffa, a dover ripianare il debito.
Tra le varie ipotesi di illecito, su cui sta indagando la Corte dei Conti, c’è anche quella di evasione fiscale, si parla di 5 milioni di euro.
E’ proprio in questo meccanismo di svuotamento delle casse di Acqualatina in favore delle società satellite da parte dei soci privati, che la magistratura ha riscontrato l’ipotesi di associazione a delinquere, in considerazione anche della facilità con cui le società incaricate dei lavori, spesso fallivano o scomparivano.
Il sospetto dei giudici è che i vertici di Acqualatina volessero favorire il partner privato Veolia, e questo giustifica le indagini del pm sull’operato del comitato esecutivo degli appalti del gestore idrico, di cui attualmente sono rimasti solo i 4 membri di parte pubblica (incluso l’attuale presidente di Acqualatina Fazzone).
Stamane la Procura d Latina ha tenuto a precisare che gli addebiti alla dirigenza di Acqualatina non riguardano solo il sistema degli appalti, ma anche il conflitto di interessi e gli alti costi di gruppo relativi alle società satellite di Acqualatina; il Procuratore Capo di Latina, Giuseppe Mancini ha sottolineato che tra le ipotesi di reato ci sono anche l’ingiusto vantaggio e il danno arrecato per violazione alla libera concorrenza: ma c’è anche il conflitto di interessi tra società committenti e società affidatarie, i ritardi negli appalti dei lavori, le false attestazioni per lavori ultimati e in realtà mai terminati.
Un’altro aspetto dell’indagine riguarda poi gli alti costi delle società del gruppo, che sono stati addebitati al bilancio dell’Ato per un totale di 2 milioni e 400 mila euro.
La composizione di Acqualatina spa
Acqualatina è una società mista di cui il 51% è in mano ai comuni dell’Ato4 (parte pubblica), mentre il 49% è detenuto da privati; tra questi ci sono Veolia spa, Enel Hydro e Siba, queste ultime due con quote marginali. Veolia spa è a sua volta proprietaria del 75% delle azioni di Siba, la quale è la prima azienda per numero di appalti ricevuti da Acqualatina.
Tra gli indagati figura proprio Guido Turconi amministratore delegato di Siba.
Tra gli arrestati di due giorni fa ci sono Silvano Morandi, consigliere di amministrazione di Veolia Water nonché amministratore delegato di Acqualatina, Louis Marie Pons, amministratore delegato di Veolia Water, Raimondo Besson consigliere di amministrazione di Acea Ato2 e amministratore delegato di Sorical, che gestisce il servizio idrico in Calabria.
Veolia assieme ad Enel Hydro è risultata anche vincitrice della gara per la costruzione delle Terme di Latina. Un’altra società controllata interamente da Veolia è la Sicea spa, di cui è amministratore delegato lo stesso Silvano Morandi. Ed è proprio presso la sede torinese della Sicea che Idrolatina srl, la società che raggruppa i soci privati di Acqualatina, ha deciso di trasferire la propria sede.
Legami fra gestione idrica e dei rifiuti
Diverse sono state in questi anni le richieste di indagini da parte delle associazioni ambientaliste e di utenti, nei confronti degli affidamenti di appalti e di lavori ai soci di Acqualatina;in particolare si fa riferimento all’appalto di Sorical, ma anche ai lavori di ristrutturazione affidati a Siba, società partecipata al 75% da Veolia spa e al 25% dalla Emit di Giuseppe Antonio Pisante, quest’ultimo è l’autore materiale delle operazioni che hanno visto la nascita di Latina Ambiente e Acqualatina, nonchè il garante degli affari di Veolia in Italia.
E proprio di Siba è stato amministratore delegato anche Gianfranco Rossi, spesso citato come oggetto di indagine dalla Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti; infatti è proprio intestata alla Siba spa la fattura di oltre 600 mila euro addebitata ad Acqualatina, per consulenze e start up fornite dalla Siba tra il gennaio e il giugno 2000 antecedenti alla costituzione di Acqualatina spa.

Claudio Meloni Attac Italia



Venerdì, 25 gennaio 2008