Economia
I buoni locali di solidarietà

di Pierluigi Paoletti

Riprendiamo questa relazione da Forum Koinonia che il 28 febbraio 2008 ore 21.00 “Sala S. Domenico” piazza S. Domenico, 1 Pistoia terrà un incontro dal titolo "I BUONI LOCALI DI SOLIDARIETA’" Per capire cosa sono e a dove portano. Come far spendere il giusto alle famiglie? Come può questo accadere senza strozzare il produttore? Come trattenere la ricchezza nel nostro territorio e ridare vita all’economia pistoiese? Come trovare le risorse per avviare progetti sociali concreti ?
Relatori:
Pierluigi Paoletti - analista finanziario
Paolo Tintori - imprenditore
Coordinatori di Arcipelago SCEC Italia

http://www.centrofondi.it


Chi conosce le problematiche monetarie ed il signoraggio, sa benissimo che la libertà di un popolo dipende dalla sua sovranità monetaria, se per emettere moneta deve indebitarsi allora sarà legato anima e corpo al “creditore” senza possibilità di appello.
Per questo vediamo le monete complementari solo come un passaggio, che allevia le iniquità di una moneta basata sul debito e nel contempo crea consapevolezza, prima di riconquistare la completa sovranità monetaria .
Le priorità di questo periodo sono:
· ricostruire le economie locali, oggi “desertificate” da anni di campagne di drenaggio di denaro da parte di grande distribuzione e banche che non reinvestono se non in minima parte nel territorio
· aumentare il potere di acquisto delle famiglie in lotta con una pesante perdita del valore della moneta a corso forzoso.

Il particolare e difficile contesto italiano rende non consigliabile ripercorrere esperimenti come il Wir svizzero o come Ithaca hours e anche lo stesso Simec.
L’unica possibilità era quella di riproporre il circuito tedesco del Regio, ma la particolare struttura (tassa sull’uso o tasso negativo) e soprattutto la presenza di una riverva al 100% in euro che vanifica l’apporto di ricchezza nel territorio, ci hanno fatto propendere per un’altra soluzione.

Osservando le grandi campagne di fidelizzazione della GdO tramite buoni sconto, fidelity card ecc. ci siamo accorti che con qualche piccola variazione avrebbero potuto assolvere al compito di rivitalizzare le economie locali e dare un maggiore potere di acquisto alle famiglie.
Così nel 2005 è nato il laboratorio di sperimentazione in un quartiere di Roma, Acilia, ad opera di due studiosi del signoraggio bancario, Sebastiano Scrofina e Gianfranco Florio che hanno dato vita ad Ecoroma .
Da questo “laboratorio sperimentale”, che ha dato notevoli spunti di riflessione, a maggio 2007 è partito lo SCEC (acronimo di SConto chE Cammina) .
Il funzionamento è molto semplice. Si utilizzano dei Buoni detti Buoni Locali di Solidarietà e vengono stampati dall’associazione e consegnati gratuitamente ai consumatori e alle aziende che aderiscono al circuito in forma fissa o proporzionale al reddito e al fatturato. Questi buoni danno diritto ad uno sconto medio del 20% sui prezzi di listino, ma ogni esercente e chiunque sia in grado di offrire una prestazione o un servizio sceglie la percentuale da applicare. I buoni non sono convertibili in euro e hanno la particolarità di ancorare sul territorio anche la parte di spesa pagata in euro. In questo modo la ricchezza prodotta ritorna al territorio facendolo arricchire e ridando vita anche a mestieri e lavorazioni locali in via di estinzione a causa degli alti costi e delle politiche aggressive della GdO.
La particolarità di questi buoni è che se per acquistare beni si è vincolati ad una percentuale, i privati possono scambiarsi piccoli servizi a percentuali molto maggiori fino ad arrivare al 100% (es. ripetizioni, cura dei bambini, piccole riparazioni e scambi di roba usata)

Insieme alla circolazione di questi buoni sono stati elaborati progetti aziendali collaterali per favorire la piccola distribuzione e progetti per accorciare le filiere produttive in particolare quella agricola e in special modo quella del pane che farà da “spina dorsale” a tutte le altre attività http://www.centrofondi.it/articoli/sapore_cuore_progetto.htm .
Sfruttando le lacune del sistema si creano posti di lavoro con le cooperative di lavoro (rifiuti, energie rinnovabili, agricoltura, servizi ecc.), si creano gruppi di acquisto fra esercenti per acquisire maggiore potere contrattuale con i fornitori, in alcuni casi “obbligandoli” all’accettazione dei buoni locali di solidarietà.
I produttori locali potranno aprire dei punti vendita e show room collettivi (piccoli supermercati locali) dove i consumatori potranno trovare ogni articolo di produzione locale dall’agroalimentare alla ristorazione, all’artigianato.

I buoni non possono definirsi propriamente una moneta, ma acquisiranno caratteristiche monetarie se riusciremo a pagare in percentuale anche tributi locali e comprare materie prime (si sta lavorando anche a questo con accordi con enti locali e paesi esteri sensibili a questi temi come Venezuela e Argentina). Anche allo stato attuale i buoni comunque soddisfano pienamente tutte le richieste di rivitalizzare il commercio locale, arricchire il territorio e favorire in chi li usa la nascita della consapevolezza sui meccanismi monetari e delle multinazionali.

Circolando in percentuale a fianco della valuta ufficiale, i buoni locali di solidarietà non hanno quelle problematiche legate alla emissione e distribuzione che invece ha una moneta che circola al 100%. In pratica si scaricano tutte le problematiche monetarie sulla moneta prevalente (l’euro) , quindi problematiche come inflazione e ripercussione sui prezzi sono e rimangono di competenza della banca centrale.
Ciò ovviamente non toglie che non si debba avere delle accortezze nella gestione di questi buoni, ma la semplicità e la replicabilità del meccanismo permette anche ai non addetti ai lavori di poter creare il proprio circuito locale senza fare danni di alcun genere.
Il fatto è che i buoni si “attivano” o si “disattivano” solo in presenza di euro, per cui se vengono emessi buoni in eccesso, oltre il potere di spesa in euro della famiglia, i buoni semplicemente perdono il loro valore e non possono essere spesi fino a quando non si avranno nuovi euro. Naturalmente per avere il massimo effetto sarà necessario non arrivare mai alla saturazione, ma questo è solo un fatto di buon senso.
Anche per questo non sarà necessario adottare nessun correttivo come la tassa sull’uso (o tasso negativo) che renderebbe ancor più gravoso l’utilizzo di questo strumento da parte di persone continuamente vessate da tasse e interessi di ogni tipo.

L’obiettivo è quello di favorire e coordinare la diffusione di questi buoni locali di solidarietà in tutto il territorio italiano e poi permettere, avendo la stessa struttura e gli stessi criteri di emissione e distribuzione, di potersi scambiare le merci e i servizi in eccesso fra le varie realtà pagando ognuno in percentuale in buoni della propria località di origine. Questo permetterebbe di ricreare in poco tempo una economia nazionale, non più dipendente dalle assurde e dannose logiche della globalizzazione e della speculazione e far circolare nel territorio ricchezza pura non gravata dal debito, dimostrando che esiste un altro modo di fare economia.

Attualmente in Italia ci sono molti gruppi di persone che stanno lavorando a queste tematiche e nei primi mesi del 2008 partiranno molte realtà locali.
Bergamo, Verona, Vicenza, Mantova, Genova, Firenze, Prato, Pistoia, Cerreto Guidi (Fi), Altopascio (Lu), Viareggio, Terni, Fermo, Pesaro, Roma, Napoli, Acerra (Na), Crotone, Salaparuta (Tp) sono le realtà in avanzato stato di realizzazione, alcuni hanno già il sito web come http://www.progettotau.org , http://www.progettothyrus.com , oltre naturalmente alle realtà già operanti come http://www.ecoroma.org , http://www.progettoscec.com , http://www.progettoreale.com . In molte altre città il dibattito sulle monete complementari è iniziato e la diffusione è stata favorita anche dall’evento mediatico di Beppe Grillo che ha portato alla ribalta della cronaca le attività dei vari meet up italiani fra cui Napoli che ha creato lo Scec.

Pierluigi Paoletti

Articolo tratto da:

FORUM (86) Koinonia

http://www.koinonia-online.it



Martedì, 26 febbraio 2008