Acqualatina: I falsi, cifre e dati

a cura di Nicoletta Forcheri

Sull’arresto di Raimondo Besson - Allegato il provvedimento
contro - ACEA-SUEZ ENVIRONNEMENT/PUBLIACQUA


Ricevo e volentieri inoltro, con preghiera di diffondere, i comunicati sulla vicenda degli arresti degli amministratori di AcquaLatina dal quale si evince chiaramente come Topo Gigio Veltroni difficilmente poteva non essere al corrente, visto che Acea SpA appartiene per il 51% al Comune di Roma. Inoltre se leggi (vedi allegato in fondo) la sentenza del Garante della Concorrenza che condanna Acea e Suez a pagare una multa per violazione della concorrenza - formazione di un’intesa illegale nel rispondere al bando di gara per acquistare il restante 40% di Publiacqua SpA - si capisce come Veltroni abbia fedelmente continuato il lavoro di Cuccia, ex amministratore delegato di Acea SpA.
Quella delle due multinazionali Suez e Veolia (ex Vivendi) è un vero e proprio piano di occupazione delle risorse idriche dell’intero paese, con la complicità oltre che dei circoli affaristici francesi (Caisse des Depots), dei nostri politici malavitosi: in questo piano di concessione coatta delle preziose rendite monetarie idriche, questi due colossi, che avevano persino accarezzato l’idea di sposarsi, in barba a qualsiasi legge naturale della concorrenza, hanno facilmente trovato gli appositi intermediari nostrani, che giocano a fare i broker sulla nostra pelle: oltre a topo gigio, caltagirone, grande intermediatore italico del momento e conseguente Monte dei Paschi, ma anche il gruppo Pisante, con relative connivenze politiche. Tutto sta a indicare quel comitato trasversale di partiti, politici, imprenditori e funzionari scoperto da de Magistris nelle inchieste e che, guarda caso, gli sono puntualmente state tolte.
Se i giornali facessero il loro mestiere, qua ce ne sarebbe a sufficienza per smerdare Veltroni e farlo apparire in luce nefasta. Ma ordini nell’ombra vanno nella direzione opposta, ordini provenienti dalla cima della piramide e dagli uomini che comandano nella stanza dei bottoni: FMI, Bildberg Group, Rockfeller, per non citarne che qualcheduno. Ordini che hanno deciso che noi, popolo italiano, dobbiamo sprofondare nel dilemma senza via di uscita tra un finto centro sinistra e un finto centro destra, per di più sul procinto di inciuciarsi, per non lasciarci dire la nostra e imbavagliarci sempre di più.
Ed è evidente che il conflitto d’interessi non riguarda solo le televisioni ma anche ibridi giuridici come la gestione pubblico-privato con gli ATO della Legge Galli, mai abrogati, che rende complici in affari gli enti locali che dovrebbero tutelare il bene comune, in questo caso l’acqua e i rifiuti. Già perché colossi come Veolia e GDF trovando lucroso gli affari degli inceneritori in Italia, puntano a monopolizzare anche quelli nel nostro paese. Con il beneplacito dei nostri politici e dei mafiosi e una scrollata di spalle della Commissione europea. Al momento del dunque, poi, sono tutti impotenti, e annullare decisioni illegali esula dalle competenze del garante della concorrenza, della Commissione europea, degli ATO stessi in conflitto di interessi e di tutti quanti.
Sistema ben rodato dove ognuno getta la responsabilità sul vicino e dove il politico in ultima istanza non si prende mai le responsabilità.
E infatti è più che lecito chiedersi perché oltre al conflitto di interessi, questo defunto governo non ha mai messo in discussione e abrogato i provvedimenti nefasti della Legge Galli (gestione pubblico/privato dell’acqua)?


Nicoletta Forcheri


COORDINAMENTO ROMANO ACQUA PUBBLICA
Comunicato stampa


IL coordinamento romano acqua pubblica, dati i recenti eventi giudiziari relativi ad Acqualatina spa, chiede le immediate dimissioni del consigliere di amministrazione di Acea Ato 2, Raimondo Besson. Raimondo Besson, ex dirigente regionale, autore della legge regionale istitutiva degli Ato nel Lazio, nel lontano 1996, vicepresidente nonchè consigliere di amministrazione di Acqualatina spa, quindi amministratore delegato di Sorical spa (di cui il 75% è di Veolia) società che gestisce il servizio idrico in Calabria, ma soprattutto consigliere di amministrazione di Acea Ato2, il gestore del servizio idrico nell’Ato 2 di Roma, è stato recentemente posto agli arresti domiciliari per un sistema di appalti truccati.

Attraverso tale sistema tutti gli appalti della società Acqualatina spa, venivano vinti solo dalle società satellite dei soci privati di Acqualatina (Veolia, Siba, Enel Hydro), attraverso delle offerte così basse da essere fuori mercato; le società affidatarie poi, attraverso false fatture, svuotavano le casse di Acqualatina e quindi della Provincia, quest’ultima obbligata a ripianare i debiti della prima, in base agli accordi fissati nella convenzione di gestione.

Per questi e per altri fatti il Besson assieme ad altri 5 fra dirigenti ed ex di Acqualatina, tra i quali Paride Martella, Silvano Morandi, Giansandro Rossi, Bernard Cynà e Louis-Marie Pons, è indagato per associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Di fronte a questi gravi fatti, il Coordinamento romano acqua pubblica chiede le immediate dimissioni del consigliere di amministrazione di Acea Ato2, Raimondo Besson, in quanto risultano venuti meno quegli elementi di legalità e trasparenza necessari ad una corretta interpretazione della carica da lui ricoperta. COORDINAMENTO ROMANO ACQUA PUBBLICA

Roma, 26 Gennaio 2008

Coordinamento Romano Acqua Pubblica

acquapubblicaroma@yahoo.it

Erika 339 1964454 - Claudio 320 4113410 06 68136225 (segreteria)

L’acqua è un diritto, non una merce



Acqualatina: I falsi, cifre e dati



Latina (27/01/2008) - Un intricato giro di società, nate per essere remunerative grazie ad assegnazioni dirette di incarichi da parte delle consorelle. Il meccanismo? Semplice. Si decideva la società a cui dare l’appalto, si formalizzava la scelta della stessa e, solo dopo, si costruivano le pezze d’appoggio per giustificarla. Un meccanismo oliato, in cui le difficoltà nascevano solo ed esclusivamente dalle discussioni interne fra i privati. Il pubblico restava a guardare, senza chiedere chiarimenti o delucidazioni di alcun tipo, dimostrando l’incapacità di svolgere la sua funzione di controllo. L’orientamento della gestione economica, sostiene il Pm Raffaella De Pasquale, era volutamente orientato a favorire alcuni soggetti. Il tutto ha inizio con gli affidamenti dei servizi informatici e di gestione dei clienti. La scelta in prima battuta cade sulla Vivendi Waters Italia spa. Poi si propone per lo stesso servizio anche Enel Hydro. In concorso con la Vivendi la Enel presenterà quindi un’offerta aggiuntiva, relativa solo ad una parte del servizio informatico e di gestione dei clienti. Il servizio, infine, sarà sdoppiato ed affidato a due diverse società, determinando una aumento definito ’irrazionale 3 dei costi da sostenere per la società e, quindi, per gli utenti. Le mail fra Silvano Morandi a Pisante e da Bernard Cyna a Louis Marie Pons non nascondono nulla. "...sono a disposizione dei soci - scrive l’amministratore delegato di Acqualatina - 300 mila euro più 20 mila per imprevisti... sono valutate in cinque milioni di euro le prestazioni annuali di Siba spa per i successivi anni 3 e in due milioni di euro annuali per le prestazioni di Veolia Water Italia". Un modello di assegnazione illegittimo, come gli stessi protagonisti della faccenda sanno, visto che, in mail successive discutono della necessità di preparare un argomento scritto per giustificare la decisione di non fare la gara. Resta significativo il fatto che gli indagati, hanno deciso la sottoscrizione del contratto con la Vivendi per i servizi informatici, per il periodo che va dal primo gennaio al 30 giugno del 2003, prima dell’arrivo del richiesto parere favorevole. Tutti fatti che, a detta del magistrato, sono sintomo di una condotta consapevolmente abusiva. I soggetti affidatari degli appalti, infatti, sono tutti soci del socio privato della società mista Idrolatina srl, e vengono scelti sulla base di un’attestazione di congruità dei prezzi effettuata dallo stesso Cyna, spesso in assenza di relazione e di un progetto. L’illegittimità della scelta e la sua impostazione è condivisa, secondo l’analisi del pubblico ministero, da Martella, Besson, Rossi e Cyna, come emerge da altre mail scambiate fra le parti, in cui è chiaro che ci sono dei benefici predeterminati, nella precisa consapevolezza di attribuire al contraente affidatario, un’ingiusto vantaggio patrimoniale. Un vantaggio costituito dalla somma pattuita a pagamento del servizio, completamente sganciata dalle tariffe applicate ai singoli utenti. In questo modo si costringeva il socio pubblico a coprire delle perdite di bilancio decise a tavolino. Un caso eclatante è proprio l’assegnazione dei servizi informatici a Vivendi, nonostante la presenza di un’offerta più vantaggiosa presentata da un’altra società.

Elisabetta Bonanni

HYPERLINK - Lista per la costituzione del Forum Italiano sull’ACQUA

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Provvedimento - I670 - ACEA-SUEZ ENVIRONNEMENT/PUBLIACQUA




Giovedì, 31 gennaio 2008