Verso l’8 Marzo (2)

di Aldo Antonelli

"Secondo un vecchio pregiudizio le donne parlano troppo.
Ma sarà davvero un danno?
Anche le ricerche scientifiche sostengono che le donne riescono meglio nell’espressione verbale
e gli uomini nell’espressione fisica.
E allora non sarà meglio che le donne risolvano i conflitti con il dialogo
e che si tolga agli uomini il vizio della violenza?"

(Aung San Suu Kyi - premio Nobel per la pace, birmana).
Sarebbe bello, ma non è così semplice.
Ci sono parole che sono dettate dalla volontà di dominio, come sono quelle dei politici e degli economisti, dei militari e dei "missionari"; di certi, almeno...!
Ma sono parole di dominio anche il "ti amo" dello stupratore e il "ti voglio bene" del dongiovanni.
Artefici tutti, rigorosamente, al maschile!
Sono armi. Armi di distruzione e di distrazione.
Ci sono invece parole che trasmettono l’ansia di comunione..., ma sono parole rare che noi uomini siamo ormai incapaci a pronunciare e che affidiamo, insolentemente, ai nostri marchingegni elettronici, come ai registratori di cassa o ai caselli autostradali.....
Saranno capaci le donne a restituire questa capacità fabulatoria alla maschia impotente prepotenza?
Un abbraccio
Aldo



Sabato, 08 marzo 2008