Scheda
Il pastorato femminile nelle chiese evangeliche

di Agenzia NEV del 8-8-2007

Quest’anno ricorrono i quarant’anni dalla consacrazione della prima pastora donna da parte della Chiesa evangelica valdese. Per giungere a questa decisione occorse un dibattito durato 14 anni. Nel 1948 l’annuale Sinodo valdese diede mandato alla Tavola valdese (l’organo esecutivo della chiesa) di studiare la questione; nel 1949 la commissione incaricata presentò al Sinodo due relazioni, una sul pastorato femminile e l’altra su un possibile “ministero ausiliare”. La relazione sul pastorato femminile, dopo aver trattato l’argomento da un punto di vista esegetico, storico e psicologico, concludeva: “Riteniamo che non vi siano ragioni sufficienti per continuare ad escludere le donne di fede evangelica dal ministero pastorale nella sua pienezza. Quali che possano essere gli inconvenienti pratici e le difficoltà che si presentino caso per caso, ci sembra che una posizione decisamente esclusiva sarebbe una responsabilità ben più grave che aprire alle vocazioni femminili la porta del pastorato nella sua pienezza; e che, in particolare nella situazione in cui si trova oggi la cristianità, la chiesa non abbia il diritto di privarsi dell’opera di una parte così importante e fedele del corpo di Cristo”. La relazione sul ministero ausiliare, invece, indicava per le donne varie funzioni “esulanti dalla predicazione, dall’amministrazione dei sacramenti e dalla cura d’anime nei suoi aspetti più strettamente pastorali”.
Le due relazioni furono rinviate allo studio delle chiese locali e nel dibattito parve inizialmente manifestarsi una preferenza per il ministero di “aiutante (o assistente) di chiesa”, che fu di fatto istituito nel 1950, aprendo alle donne la Facoltà valdese di teologia, che nell’anno accademico 1950-51 contava tre studentesse, pur non essendo ancora chiaro quale sarebbe stato il loro ruolo nella chiesa. Era prevista l’incompatibilità con il matrimonio, non per ragioni di principio, ma per il timore di una minore disponibilità nell’esercizio del ministero; questa regola però fu abolita nel 1959.
Nel 1960 il congresso della Federazione femminile valdese chiese formalmente al Sinodo di riconoscere il pastorato femminile. Nel Sinodo del 1961, la Commissione permanente per i ministeri, sulla base dei presupposti teologici ed ecclesiologici del ministero nella chiesa, proponeva di aprire il ruolo pastorale alle donne “alle medesime condizioni previste per gli uomini”, ma il dibattito fu ancora rinviato alle chiese locali. Fu finalmente il Sinodo del 1962 a riconoscere “alle sorelle che siano state chiamate, la piena validità del ministero della Parola”, dopo un dibattito che aveva nel frattempo provocato un ripensamento generale sui ministeri, preparando la strada per la prima consacrazione di una donna nel 1967. Nel 1979, in seguito al Patto d’integrazione fra le chiese valdesi e metodiste in Italia, il pastorato fu aperto anche alle donne metodiste.
A metà degli anni ’80, a circa venti anni dalla consacrazione della prima pastora, le pastore valdesi e metodiste erano circa il 10% del totale; negli ultimi venti anni il numero è triplicato. Nel tempo altre chiese evangeliche italiane si sono aperte al pastorato femminile; attualmente è costituito da donne quasi il 30% del corpo pastorale delle chiese membro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI): oltre alle chiese metodiste e valdesi, l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), che ha consacrato la prima pastora all’inizio degli anni ’80, e la Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), dove le pastore donne sono in servizio dall’inizio degli anni ’90. Nell’Esercito della Salvezza a livello mondiale, le donne hanno svolto un ruolo fondamentale fin dalle origini; quest’anno il movimento celebra il centenario dei ministeri femminili, con la nascita a Londra nel 1907 della “Home League”, il primo gruppo femminile salutista, guidato da donne e dedicato alle donne.
Recente è infine l’elezione di due donne a capo delle chiese battiste e di quelle metodiste e valdesi: la pastora Anna Maffei, eletta presidente del Comitato esecutivo dell’UCEBI nell’ottobre 2004, e la pastora Maria Bonafede, eletta moderatora della Tavola valdese nell’agosto 2005. (nev/luglio 2007)



Giovedì, 09 agosto 2007