Otto marzo
Un incontro di donne a Japur

di Giovanna Providenti

[Dal sito di "Noi donne" (www.noidonne.org), col titolo "Il summit internazionale di Japur" e il sommario "Strumenti e pratiche politiche delle donne per salvare il pianeta e per un futuro di giustizia e solidarieta’".

Giovanna Providenti e’ ricercatrice nel campo dei peace studies e women’s and gender studies presso l’Universita’ Roma Tre, saggista, si occupa di nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla prospettiva pedagogica. Ha due figli. Partecipa al Circolo Bateson di Roma. Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e il volume La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha" - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006; ha pubblicato numerosi saggi su rivista e in volume, tra cui: Cristianesimo sociale, democrazia e nonviolenza in Jane Addams, in "Rassegna di Teologia", n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare la madre leggendo romanzi. Riflessioni sul femminile nella formazione, in M. Durst (a cura di), Identita’ femminili in formazione. Generazioni e genealogie delle memorie, Franco Angeli, Milano 2005; L’educazione come progetto di pace. Maria Montessori e Jane Addams, in Attualita’ di Maria Montessori, Franco Angeli, Milano 2004. Scrive anche racconti; sta preparando un libro dal titolo Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra Alfassa e Maria Montessori, e un libro su Goliarda Sapienza]


Quest’anno alcune di noi festeggiano l’8 marzo in India, come partecipanti del Summit internazionale di Japur (6-10 marzo) "Making Way for the Feminine: for the benefit of the world community" (dare spazio al femminile per il miglioramento della comunita’ mondiale) organizzato dal Global Peace Initiative of Women (Gpiw) con la presenza di leader politiche, religiose e della societa’ civile. Obiettivo dell’iniziativa e’ trovare parole chiave, strumenti e pratiche politiche rivolte alla realizzazione di significativi cambiamenti a vari livelli della societa’ attraverso il rafforzamento della partecipazione femminile.

Tra i vari argomenti di riflessione vi e’ il modo in cui una leadership di donne puo’ fare la differenza in ambito politico, religioso ed economico per contribuire alla trasformazione sociale. La domanda e’: cosa possono fare le donne per portare la comunita’ globale verso una societa’ meno violenta, piu’ rispettosa dei bisogni di poveri, bambini e giovani, e piu’ sensibile ai problemi dell’ambiente?

A partire dall’affermazione che non basta rivendicare una maggiore rappresentanza delle donne nei posti di potere, il Gpiw convoca donne religiose politiche e intellettuali a riflettere su come oggi possano intendersi i "feminine principles": che cosa e’ innato e cosa dovuto a condizionamenti sociali? Quali sono le qualita’ "femminili" che vale la pena recuperare per guidare il mondo verso una differente direzione?

Persuase che nel mondo non vi potra’ essere equilibrio e pace fino a che le donne saranno represse, violentate e trattate come oggetto sessuale, e fino a quando la terra continuera’ ad essere abusata e degradata, le organizzatrici del summit si propongono di cercare modalita’ per contribuire all’aumento di una maggiore consapevolezza ed al riequilibrio dello sbilanciamento di genere, causa non trascurabile di conflitti, malattia, poverta’ e inquinamento.

Il summit "Making Way for the Feminine" si propone di continuare il lavoro intrapreso cinque anni fa a Ginevra quando piu’ di seicento donne leader si sono riunite al Palazzo delle Nazioni prendendo l’impegno di un nuovo sforzo di pace e fondando il "Global Peace Initiative of Women". Da allora l’organizzazione, che lavora in partnerariato con le Nazioni Unite, e’ molto cresciuta realizzando progetti e interventi rivolti a favorire gli sforzi delle donne a livello locale in aree represse o in guerra.

Il programma del Gpiw e’ favorire il cambiamento e lo sviluppo a partire dal basso e volgersi al cambiamento non soltanto a un livello politico, ma anche a quello della percezione individuale e collettiva: per "iniziare a pensare, agire ed essere un unica famiglia globale, apprezzando la parita’ di tutti i membri, lavorando verso il tanto necessario equilibrio di Oriente e Occidente, Nord e Sud, maschile e femminile".

Tratto da
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
Supplemento settimanale del giovedi’ de
La nonviolenza è in cammino

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
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Numero 165 del 6 marzo 2008



Venerd́, 07 marzo 2008