Aderiamo alla Giornata Internazionale delle Nazioni Unite contro la violenza sulle donne (24 novembre ). Ci allarma la diffusione delle violenze in ogni luogo. Siamo coscienti che l’interdipendenza tra tutte le violenze, quelle quotidiane e planetarie, può generare un clima mentale e sociale devastante e degradato. Riteniamo che la realizzazione della civiltà del diritto debba basarsi sulla cittadinanza attiva di ognuno, sulla forza fresca e creativa della nonviolenza, su percorsi di tutela e di promozione delle persone più deboli, più fragili e più vulnerabili.

Il calendario 2007 di Pax Christi, che offre una panoramica concreta di donne disarmate e disarmanti, si intitola "Sorella pace". Esso parte da una domanda operativa "E se la pace ricominciasse dalle donne"? Cioè da un principio accogliente, da una pratica conviviale, da un’etica della cura, dall’esercizio di responsabilità verso chi soffre che possono costituire il cuore di una cultura di pace?.

Aung San Su Kyi, attiva assieme ai monaci birmani nella sua lunga lotta nonviolenta e democratica contro la dittatura, ci invita alla libertà dalla paura come mezzo e fine di un’azione globale che può trasformare le persone e i popoli, le politiche e le economie, le culture e le religioni, i comportamenti, i linguaggi e gli stili di vita. Shalom.

Pax Christi -Verona-