Roma, 5 settembre 2008 (NEV-CS59) - "Unimmediata cessazione delle violenze, il ripristino dello stato di diritto, e rifugio per gli sfollati" in Orissa (India). È quanto hanno chiesto in una lettera al Premier indiano Manmohan Singh, due tra i massimi leader religiosi cristiani i cui organismi hanno sede a Ginevra (CH): Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), e Ishmael Noko, segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM). Secondo informazioni pervenute da chiese membro in India appartenenti ai due organismi, sembrerebbero continuare indiscriminatamente uccisioni di persone e incendi di chiese soprattutto nei distretti di Gajapati e Khandamal, e in altre parti di Orissa. Secondo quanto riferito dal segretario esecutivo della Chiesa evangelica luterana unita in India, il pastore Augustine Jeyakumar, "gruppi fondamentalisti passano al setaccio i villaggi distruggendo chiese, incendiando case, attaccando ed uccidendo cristiani". Intanto Kobia e Noko hanno invitato tutte le chiese membro nel mondo a partecipare alla giornata di preghiera e digiuno in solidarietà con le vittime di Orissa indetta dal Forum nazionale cristiano unito dellIndia per domenica 7 settembre. I cristiani in India sono tra il 3% e il 6% della popolazione. Tra i gruppi maggiormente rappresentati quelli appartenenti al Consiglio nazionale delle chiese (evangelici, anglicani, ortodossi), alla Chiesa cattolica, e ai gruppi e alle comunità facenti riferimento alla Comunione evangelicale dellIndia. In anni recenti questi tre gruppi hanno aumentato significativamente la collaborazione tra loro.
Venerdì, 05 settembre 2008
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