Una esperienza di dialogo interreligioso
«La Stella del Mattino»

Intervista a Federico Battistutta, direttore della rivista «La Stella del Mattino»


“La Stella del Mattino” è una rivista/laboratorio che da alcuni anni si occupa di dialogo religioso. Abbiamo proposto al suo direttore, Federico Battistutta, alcune domande riguardanti la storia e la vita della rivista e, più in generale, alcune considerazioni intorno al dialogo fra le religioni.

Domanda: Puoi raccontarci la storia della rivista?
Risposta: “La Stella del Mattino” sta entrando proprio ora, nel 2008, nel suo ottavo anno di vita, ma ha avuto un periodo di gestazione e formazione relativamente lungo per la storia di una rivista. Nasce oltre una decina di anni fa come strumento di collegamento interno a un’esperienza di dialogo interreligioso proposta e animata dal monaco zen Giuseppe Jiso Forzani e dal missionario saveriano p. Luciano Mazzocchi. Entrambi erano rientrati in Italia dopo un lungo periodo di permanenza in Giappone. Il primo, con i suoi confratelli italiani e Koho Watanabe, abate del monastero di Antaiji, intraprendeva un’attività missionaria buddhista nel nostro Paese; il secondo, dopo aver conosciuto e apprezzato la sensibilità religiosa del Giappone, si impegnava a far conoscere al mondo cattolico il valore di quella religiosità. Il periodico (inizialmente si chiamava “Il vangelo e lo zen”) consisteva di poche pagine fotocopiate o ciclostilate in cui venivano fornite informazioni sullo svolgimento dei ritiri mensili presso la casa-madre di Galgagnano (alle porte di Lodi, nella brumosa pianura Padana), proposti commenti ai Vangeli della domenica alla luce dello zen e traduzioni dall’originale di alcuni testi del maestro zen giapponese Dogen.
Dopo qualche anno avviene il cambiamento. Ad un gruppo di laici frequentanti la casa-madre, fra cui il sottoscritto, viene proposto l’incarico di gestire il periodico. Nasce quindi un gruppo redazionale che inizia a lavorare elaborando nel corso degli anni, e in forma sempre più autonoma, il senso di un’esperienza di dialogo religioso.

Domanda: Qual è allora la linea di ricerca che viene attualmente seguita?
Risposta: Propongo di osservare il sottotitolo che accompagna la testata, la dicitura “La Stella del Mattino”. Dice semplicemente: laboratorio per il dialogo religioso. Proviamo a vedere il tutto più da vicino. La parola ’laboratorio’ vuole indicare che si tratta innanzitutto di un spazio di ricerca e di esperienza, non vantiamo di sfornare un prodotto bell’e pronto da consumare; se vogliamo è un posto dove si svolgono attività artigianali, a cui anche i lettori sono invitati a partecipare. E questo approccio che non partecipa alla produzione anonima, di massa e in serie, destinata al grande mercato (culturale e/o religioso) ci piace pensarlo proprio in relazione a ciò che s’intende come dialogo religioso. Dove ’dialogo’ e ’religioso’ vanno presi insieme. Per essere più chiari: non c’interessa riferirci esclusivamente all’area, tutto sommato ristretta, relativa al dialogo fra le confessioni religiose (oggi fin troppo in auge e forse un po’ di moda), ma rivolgerci, prima di ogni altra cosa, alla natura intima, aurorale, del dialogo, alla relazione dialogica con la vita; tutto ciò visto e vissuto a partire da quella sensibilità nei confronti della vita e della morte che ne manifesta l’aspetto religioso, che precede ogni dichiarazione di appartenenza a questa o quella confessione religiosa: è il dialogo che sa e vuole essere religioso. Fare laboratorio significa allora esplorare il senso genuino di cosa intendiamo dire quando nominiamo la parola ’religione’, esponendoci in prima persona, senza adagiarci su presupposizioni o definizioni precotte.

Domanda: Quale spazio viene riservato al buddismo?
Risposta: La rivista cambia e si trasforma così come cambia e si trasforma la vita. Detto ciò e proprio per ciò ci teniamo a mantenere un rapporto stretto e vivo con il nostro passato, il quale ci ha condotti fin qui. E uno dei filoni da sempre presenti è appunto quello del buddhismo zen. Ad esempio le traduzioni e i commenti ai testi di Dogen continuano. Tempo fa abbiamo inaugurato una collana che abbiamo chiamato “Quaderni della Stella del Mattino”. Il primo fascicolo, curato da Mauricio Yushin Marassi e scritto da Paolo Sacchi insieme a Roberto Kengaku Pinciara, s’intitola Sedersi in pace ed è interamente dedicato alle difficoltà fisiche che incontrano molte persone nella pratica dello zazen e al modo di affrontarle e gestirle.
Ci tengo solo ad aggiungere che la rivista non ospita solo contributi provenienti dallo zen o dal mondo cattolico. Si possono incontrare riflessioni provenienti da altre vie: dal buddhismo della Pura Terra, all’induismo, all’islam, all’ebraismo, a filoni minori del mondo cristiano, come per esempio l’esperienza quacchera, o riflessioni sul dissenso in ambito cristiano, tacciato spesso e volentieri di eresia. Così come hanno degno spazio approcci estremamente attuali e più direttamente collegati al contesto laico, non identificabili in una particolare confessione religiosa. Anzi, riguardo a ciò concordo con quanto hanno detto figure autorevoli quali Enzo Bianchi, il cardinale Martini o Norberto Bobbio: la distinzione tra credenti e non credenti non regge, non vi sono primogeniture, chiunque sia sinceramente motivato è invitato a prendervi parte. La distinzione semmai è tra idolatri e non idolatri, tra pensanti o non pensanti. E tutti siamo invitati a riflettere criticamente su quanto di non pensante e di idolatrico si cela nel rapporto che ha con la vita.

Domanda: Ci puoi fornire qualche altra informazione sulla rivista?
Risposta: La rivista ha periodicità trimestrale ed è diffusa quasi esclusivamente tramite abbonamento. Inoltre è interamente autofinanziata attraverso gli abbonamenti dei lettori. E’ divisa per sezioni: “In cammino”, dedicata strettamente al rapporto con le tradizioni religiose; “Dialogando”, una sezione particolarmente vivace, costituita da conversazioni; “Natura”, che riflette sulla crisi ecologica; “Et cetera”, che propone considerazioni su temi difficilmente incasellabili; “Canzoniere”, dedicato alla poesia e “Fabula”, al racconto; “Gutenberg”, che propone schede librarie e “Lumiere” riservata alle recensioni cinematografiche. Diversi sono i collaboratori abituali, tra cui ci piace ricordare personaggi di primo piano nel mondo del dialogo religioso, come ad esempio Raimon Panikkar.
Chi desiderasse altre informazioni lo preghiamo di scriverci. L’indirizzo della redazione è il seguente: via Martiri della Cagnola, 69, 26832 Galgagnano (LO). L’indirizzo e-mail è questo: redazione@lastelladelmattino.org. Siamo presenti anche su internet con un sito giovane ma in via di arricchimento (www.lastelladelmattino.org/rivista).



Sabato, 26 gennaio 2008