Per secoli la Chiesa ha considerato la donna un demonio tentatore «invece, mai come da quando sono sposato, ho compreso il senso della rivelazione cristiana», parla così Giovanni Franzoni, 78 anni teologo e scrittore di fama mondiale, un manifesto vivente contro il celibato ecclesiastico, in L’ultimo Tabù. Storie vere di amori segreti nella Chiesa, il libro scritto da Maria Corbi e da Giacomo Galeazzi per i tipi di Cairo Editore. Dodici storie, in oltre duecento pagine, di sacerdoti che hanno incontrato l’amore terreno – etero e omosessuale – raccontate dai protagonisti: alcuni con i loro veri nomi, come Carlo Vaj, Alberto Stucchi, Giovanni Franzoni e Giuseppe Serrone, altri che hanno chiesto di conservare lanonimato. Ma tutti decisi a non arrendersi e a lottare per cambiare le cose dentro la Chiesa. «Meglio i sacerdoti sposati dei missionari cattolici che nel Terzo Mondo vivono more uxorio con le loro compagne», dice l’ex abate benedettino di San Paolo fuori le mura, Giovanni Franzoni – uno degli ultimi protagonisti viventi del Concilio Vaticano II – che da trent’anni fa da controcanto alle posizione ufficiali della Santa Sede: dal referendum sul divorzio alla petizione al Vicariato di Roma per fermare il processo di beatificazione di Karol Wojtyla. L’ex priore del monastero di Chiaravalle Milanese, Alberto Stucchi, invece, ha lasciato l’ordine per amore di una donna, Elena Erzegovesi. Dai confratelli nessuna comprensione, soltanto «fai quello che vuoi, ma di nascosto». Uscire dalla Chiesa significa anche ritrovarsi senza un sostegno economico, come sa bene Giuseppe Serrone che una volta dismessa la tonaca ha incontrato non poche difficoltà per mantenere se stesso e sua moglie, Albana. Un grido di dolore quello di Roberto: «la Chiesa ci impone un’intransigenza che può essere solamente propria di pochissimi eletti, propria della santità che nulla ha a che vedere con la pastoralità, con il sacerdozio».
Carlo Vaj ex sacerdote e psicoterapeuta comportamentista, autore, tra gli altri, del libro Totem e il briccone, considera «totem come la radice di ogni nostro male e la Chiesa, dimenticando che l’unico comandamento di Cristo è l’amore, è totemica al massimo». E definisce la procedura che la Chiesa adotta per esonerare il prete dagli obblighi contratti, «un processo kafkiano dove vengono violati i più elementari diritti umani, come quello alla difesa o quello di scegliere liberamente il domicilio e dove la psichiatria è usata come strumento di tortura». Ma il libro narra anche di Marco e Linda, di Claudio e Lucia, di Jozsef e Greta, di Claudio e Camilla, di Giovanni e Vera, di Francesca e il monsignore e di Angelo ed Emmanuelle (ndr di Padre Roberto e del suo amore per Davide). E infrange anche questultimo tabù. Maria Corbi e Giacomo Galeazzi, L’ultimo tabù, Cairo editore, pp.237
Martedě, 22 gennaio 2008
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