Novità libraria
«VOCI DI PACE E DI LIBERTÀ. Nel secolo delle guerre e dei genocidi.»

Un libro di Anselmo Palini


Il Novecento è stato definito dallo storico Eric Hobsbawm un secolo breve. In realtà ci troviamo di fronte ad un periodo molto lungo da raccontare, con i suoi drammi e i suoi orrori. Iniziato con il genocidio degli Armeni ad opera del governo turco nel 1915, il XX secolo è proseguito con la brutalità dei Gulag e l’inferno della Shoah. In particolare, il fascismo, il nazismo e il comunismo hanno lasciato nel secolo scorso una lunga scia di sangue e di sofferenze, con la creazione di sistemi totalitari dove era assolutamente impedita ogni libera forma di espressione.

Il Novecento ha dunque un volto inumano, violento, intollerante e oppressivo, ma ha anche il volto di chi in tali contesti ha cercato di resistere e di affermare il proprio diritto alla libertà, di chi ha condannato la sopraffazione e ha manifestato un desiderio di pace. Costoro spesso sono stati messi a tacere, con l’emarginazione, con l’esilio, con il carcere, con il sacrificio della stessa vita, ma la loro fermezza e la loro determinazione sono ancora oggi di esempio e di consolazione. Il potere più tirannico e assoluto non è riuscito a spegnere completamente la voce di chi parlava di dignità umana, di giustizia, di rispetto della persona. Alcune di queste testimonianze, purtroppo, con il trascorrere del tempo, sono state però dimenticate o comunque sono rimaste racchiuse e conosciute entro ristretti ambiti territoriali. Eppure si tratta di voci di altissimo valore, di assoluta autenticità. Il presente testo intende proprio offrire un piccolo contributo affinché queste voci possano di nuovo risuonare alte e forti, affinché questi personaggi, ancora poco noti o addirittura pressoché del tutto ignorati, possano essere accostati e riscoperti nel loro grande valore umano e culturale, nella coerenza delle loro scelte, nella testimonianza della loro vita.

Il periodo preso in esame con le testimonianze qui riportate è quello che riguarda l’avvento del comunismo in Russia, del fascismo in Italia e del nazismo in Germania, con gli orrori della seconda guerra mondiale, dei Gulag e della Shoah.

Nel libro si parla di Anna Achmatova, la poetessa russa che con il poema lirico Requiem ha dato voce al dramma delle madri e delle mogli di quanti in Russia erano stati ingiustamente incarcerati dal potere comunista;

si narra la vicenda dei tredici docenti universitari che nel 1931 si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo, perdendo così la propria cattedra e rimanendo senza lavoro;

si racconta di Josef Mayr-Nusser, il giovane altoatesino che si rifiutò di giurare fedeltà a Hitler e che, per questa scelta, pagò con la vita;

infine, con emozione, si illustra la vicenda umana e spirituale di Etty Hillesum, la giovane donna ebrea che nell’inferno della Shoah seppe riscoprire Dio e affermare la bellezza della vita.

Le storie qui narrate, soprattutto quelle dei tredici docenti che si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo, possono sembrare ripetitive. In realtà ricordarle è doveroso. La memoria è, infatti, l’unica chiave che permette di accedere a quei luoghi dove la smemoratezza ha sepolto e dimenticato tante testimonianze e tante vicende umane che hanno posto le basi per la costruzione di un mondo migliore. I personaggi qui presentati, con la loro ferma testimonianza, con le loro parole e con le loro scelte, hanno infatti affermato il diritto alla pace e alla libertà, in un tempo in cui sembrava che dovessero prevalere la sopraffazione e l’oppressione, il buio e la notte.

Ci troviamo qui di fronte a persone miti, nonviolente, perseguitate, che in condizione di estrema debolezza e di solitudine, di grande rischio per sé e per i propri familiari, hanno manifestato una grande forza: sono rimaste tenacemente aggrappate alla propria dignità e alla propria umanità. Per usare una frase che i ragazzi della Rosa Bianca avevano derivato da Jacques Maritain, coloro che in questo testo vengono presentati sono persone “dallo spirito duro e dal cuore tenero”, ossia persone ferme e decise nelle loro convinzioni, fedeli fino in fondo ai valori su cui avevano fondato la propria vita.

Gli uomini e le donne di cu si parla in questo libro non sono né eroi né santi e nemmeno delle incarnazioni del bene. Sono persone che in particolari e drammatici momenti storici non si sono fatte attanagliare dalla paura o ingannare da una propaganda martellante. Si tratta di uomini e donne che hanno saputo resistere a quello che è considerato il male supremo del XX secolo, il totalitarismo.

Il presente testo intende essere preciso e rigoroso, ma non specialistico. Ha dunque un carattere divulgativo. Con le numerose note, con la contestualizzazione storica di testi e di vicende, si intende infatti permettere a tutti di potersi accostare al pensiero e alla testimonianza dei personaggi presentati.

Questo libro rappresenta una sorta di proseguimento del cammino intrapreso dall’autore con il precedente volume Testimoni della coscienza. Da Socrate ai nostri giorni (editrice Ave, Roma 2006, prefazione di Franco Cardini). Il filo rosso che collega i personaggi presentati nei due libri è proprio il tema della testimonianza, ossia della fedeltà a valori e princìpi che si ritengono assoluti, non negoziabili.

Anselmo Palini

Voci di pace e di libertà.

Nel secolo delle guerre e dei genocidi

Prefazione di Paolo Giuntella

(giornalista RAI - inviato del TGuno)

Editrice Ave, Roma settembre 2007, pp. 336

Il libro è stato presentato a Roma venerdì 5 ottobre 2007 durante un’apposita serata alla quale è intervenuto, oltre all’autore, anche Paolo Giuntella, il giornalista di Rai Uno che ha curato la prefazione.

Venerdì 19 ottobre 2007 alle ore 18 vi sarà la presentazione a Brescia, presso la Libreria dell’Università Cattolica. Interverrà mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, già presidente internazionale di Pax Christi.

L’autore

Anselmo Palini, 51 anni, coniugato, tre figli, vive e lavora in provincia di Brescia.

È docente di Materie Letterarie nella scuola superiore.

Nei suoi studi ha approfondito in particolare i temi della pace, dell’obiezione di coscienza, dei diritti umani e, più recentemente, le problematiche connesse con i totalitarismi nel XX secolo.

Fra i suoi scritti, ricordiamo:

v    un approfondito studio, pubblicato nel 1983, con il titolo “I primi cristiani, la guerra, il servizio militare” riportato in Autori Vari, Comunità cristiane per una cultura di pace, Queriniana, Brescia;

v    i libri “Aborto dibattito sempre aperto” Città Nuova, Roma 1992 (con la prefazione del prof. Adriano Bausola, già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore);

v    “Bambini e ragazzi nel mondo. I diritti affermati, i diritti negati” Libreria Editrice Vaticana, Roma 2000 (con la prefazione del dott. Piergiorgio Liverani, già direttore del quotidiano “Avvenire”);

v     “Le carte dei diritti” editrice La Scuola, Brescia 2003;

v    Testimoni della coscienza. Da Socrate ai nostri giorni, editrice Ave, Roma 2005, prefazione di Franco Cardini, premio Capri san Michele 2006 per la sezione riguardante i libri particolarmente indicati per i Giovani.

Ha pubblicato inoltre articoli, saggi e inserti su varie riviste.



Martedì, 16 ottobre 2007