QUANDO la paziente moglie Marge cerca di convincerlo ad andare in chiesa la domenica, dicendogli che «il Signore chiede soltanto unora alla settimana» lineffabile Homer Simpson risponde: «In questo caso avrebbe dovuto allungare di unora la settimana. Ma Dio è paziente e capisce». Già, parla molto di Dio e della Fede la serie a cartoni animati più popolare del piccolo schermo, i Simpson appunto, e parla del rapporto tra il popolo dei credenti (o più o meno credenti) e Dio in un modo che sembra grottesco e caricaturale, ma lo è fino a un certo punto. «Non sono un cattivo uomo - aggiunge Homer - Lavoro sodo e amo i miei figli. Perciò, perché dovrei trascorrere metà della mia domenica ascoltando come finirò allInferno?». La logica con cui Homer difende la sua scelta di non andare più in chiesa non deve piacere molto alle varie confessioni sempre in cerca di adepti. Soprattutto per la risposta che Homer riceve da Dio in sogno: «Uhm... non hai tutti i torti, vecchio mio... Sai, anche io a volte preferirei guardare il football...». Daltronde, se è vero che «ridere ci avvicina alla grazia di Dio», come diceva il grande teologo e pastore protestante Karl Barth, di certo una serie televisiva come quella dei Simpson fa un ottimo lavoro in questo senso. Anzi, lo fa molto più di quanto possa sembrare, visto che i riferimenti a Dio, alle religioni, al senso della vita e della morte sono estremamente presenti. Così, il lavoro fatto da Brunetto Salvarani con il suo libro* edito dalla casa editrice Claudiana, non è per nulla strampalato e va oltre il gioco di parole tra il nome del monello di casa Simpson e il cognome del fondatore della «teologia dialettica», del quale proprio nel 2008 ricorrono i quarantanni dalla morte. Anche perché, probabilmente, lo stesso Barth riderebbe, magari di nascosto, di fronte al dialogo iniziale, lui che pose laccento sul valore della fede rispetto allidolatria delle religioni. Il che rende sempre più interessante il parallelo (un poavventuroso a prima vista) tra Bart e Barth. Nel suo libro divertente e brillante (con ottimi contributi di Gioele Dix e Paolo Naso), Salvarani si muove sulla scia del famoso lavoro fatto dallex pastore presbiteriano Robert L. Short sul mondo dei Peanuts con Il Vangelo secondo Charlie Brown, che coglieva i tanti spunti evangelici nelle divertenti e geniali strisce di Charles M. Schulz. Interessante notare che Schulz era un evangelico pentecostale e Matt Groening (creatore dei Simpson) è nato da una famiglia mennonita (quindi in ambito anabattista) ed è cresciuto in ambienti metodisti, anche se cè chi parla di una sua origine ebraica. Pur definendosi agnostico (o forse proprio per questo), Groening infarcisce la serie dei Simpson di riferimenti religiosi, con lironia che mette a nudo difetti e distorsioni delle chiese cristiane (e non solo) senza astio distruttivo, ma offrendo ai fedeli delle varie confessioni spunti di riflessione sulle dinamiche interne delle varie chiese. Il panorama di Springfield, la città dei Simpson, è comunque molto variegato e interreligioso, rispecchiando a pieno levoluzione dei tempi e il modello di società multiculturale americana. A maggioranza protestante, guidata spiritualmente (si fa per dire) dal reverendo Timothy Lovejoy, pastore di una chiesa evangelica del Ramo occidentale della Riforma americana presbiterian-luterana, Springfield riunisce la piccola, ma motivata buddista Lisa Simpson e Ned Flanders, cristiano evangelico integralista, creazionista e contrario a ogni violenza; lebreo Krusty e linduista Apu. In mezzo cè la fede piuttosto scarsa e opportunista di Bart e soprattutto di Homer Simpson, sempre intento a piegare alle sue convenienze il rapporto con Dio. E forse, in questo, più vicino di quanto sembri a tanti cristiani. * B. Salvarani, Da Bart a Barth. Per una teologia allaltezza dei Simpson. Torino, Claudiana, 2008, pp. 160, euro 12,50.
Il presente articolo è tratto da Riforma - SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE BATTISTE, METODISTE, VALDESI Anno 144 - numero 29 - 18 luglio 2008. Ringraziamo la redazione di Riforma (per contatti: www.riforma.it) per averci messo a disposizione questo testo
Martedì, 15 luglio 2008
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