Giorni d’africa, personaggi, eventi, ricorrenze

a cura di Carlo Castellini

Di Piermaria Mazzola, giornalista e scrittore, Editrice Missionaria Italiana, Bologna. Le ricorrenze ed i personaggi proposti rappresentano momenti significativi della storia dell’Africa o di suoi singoli popoli o paesi; della diaspora nera. Per la sua natura di calendario, sia pure molto documentato, cita unicamente avvenimenti ancorabili ad una data precisa. La presentazione ricca di riflessioni e argomentazioni della cultura cattolica imperante sono di ALESSANDRO ZANOTELLI, che valorizza pienamente gli elementi tipici della cultura e vita africana, dandoci un saggio di intelligenza e di comprensione degli altri, senza perdere la propria identità, anzi affinandola.


il volume ha forma di almanacco-calendario ha forma quadrata, con copertina di OMBRETTA BERNARDI; i visi in copertina sono di WANGARI MAATHAI, KWAME NKRUMAH, ROSA PARKS, DESMOND TUTU. I materiali di documentazione, date ricorrenze, notizie storiche sono attinti alla Biblioteca ricchissima di NIGRIZIA Il volume almanacco è edito dalla casa editrice missionaria italiana EMI di Bologna.
Per una più approfondita conoscenza dell’Africa, attraverso le date più salienti, i personaggi più efficaci e le ricorrenze più incisive. Un libro che a suo tempo ha fatto discutere.
 “Conosciamo ben poco l’AFRICA di oggi, ma conosciamo ancora meno, se non altro a livello di opinione pubblica, il passato dell’AFRICA. Eppure, lentamente, (mi ci metto anch’io tra coloro che poco o nulla sapevano dell’AFRICA), il lavoro svolto a NIGRIZIA, mi ha portato a fare incredibili coperte, maturando nel mio animo una grande convinzione: l’AFRICA è il POLMONE ANTROPOLOGICO dell’umanità, secondo la definizione introdotta dal paleontologo e archeologo RICHARD LEAKEY.
 Oggi, in seguito agli studi sul DNA, gli scienziati affermano che la razza umana, discende da un’unica coppia originale, e gli studiosi, o almeno la maggioranza di essi, colloca questa coppia originale in AFRICA ORIENTALE. E’ lì, infatti che sono stati trovati i più antichi resti umani.
 Eppure non ostante questo, è innegabile che si continui a guardare all’ AFRICA con disprezzo, lo stesso che ha fatto da sfondo allo schiavismo, al colonialismo, e al neocolonialismo, fino ad arrivare al neoliberismo di oggi. Il disprezzo verso i popoli neri ha prodotto non soltanto la povertà materiale del continente, ma come ha detto il grande teologo ENGELBERT MVENG, ucciso nel 1995 in quello che fu probabilmente un crimine di stato, la sua PAUPERIZZAZIONE ANTROPOLOGICA.
Di solito, quando si parla di AFRICA, ci si riferisce per lo più, alla sua miseria economica, ma è innegabile che essa soffra di un’altra povertà più profonda: gli AFRICANI, feriti da cinque secoli di schiavismo, colonialismo, neocolonialismo e neoliberismo, considerano ormai sé stessi, come prodotti inferiori della specie umana, veri e propri UOMINI NERI, senza diritto di cittadinanza su questa TERRA. L’introiezione del senso di inferiorità li ha portati al rifiuto di se stessi, in quanto NERI.
 Ritengo che questo tema debba essere nominato e affrontato e che sia altrettanto essenziale far conoscere il continente, la sua nascita e i processi storici attraverso i quali proprio dall’AFRICA, sono nate le grandi civiltà mondiali (l’impero faraonico, tra gli altri, non è altro che l’espressione dei primi grandi imperi africani).
E’ giunta l’ora di conoscere questa storia. Bene ha fatto l’UNESCO a dedicare due bellissimi volumi alla storia e alle radici della civiltà africana. Tornando indietro nel tempo, ricordo con immenso piacere un incontro che ebbi nel 1981 a DAKAR, quando ancora ero DIRETTORE DI NIGRIZIA, con il grande storico e intellettuale CHEIKH ANTA DIOP. Non voleva concedermi un’intervista perché pensava che gli avrei posto domande sulla politica in un momento molto difficile per il SENEGAL; io, in realtà, stavo svolgendo ricerche sull’impero faraonico.
 Fu un incontro bellissimo, di cui entrambi fummo entusiasti, e quasi mi commuovo tutt’ora, ripensando alle sue parole quando mi accompagnò alla porta:”PADRE ALEX, RICORDATI DI UNA COSA: SE QUESTO CONTINENTE NON SCOPRIRA’ E NON DIVENTERA’ FIERO DELLE PROPRIE RADICI, NON POTRA’ MAI AVERE UN FUTURO”. “E’ FONDAMENTALE!”.
Ecco perché ritengo fondamentale la pubblicazione di “GIORNI D’AFRICA”, DI PIERMARIA MAZZOLA. Conoscere la storia africana e i suoi insigni esponenti è porre le basi non soltanto della memoria e della valorizzazione del passato ma anche, e forse in maggiore misura, della costruzione del futuro. L’AFRICA non avrà futuro se non riscoprirà le sue radici In questo momento storico estremamente delicato per l’AFRICA la PRESA DI COSCIENZA rimane un passaggio necessario e ineludibile. L’aveva intuito con chiarezza STEVE BIKO. fondatore in SUDAFRICA del movimento BLACK CONSCIOUSNESS (COSCIENZA NERA), che espresse magnificamente la necessità di ridiventare fieri della propria pelle e della propria razza. E quello che è stato un processo sudafricano dovrebbe contaminare tutta l’AFRICA NERA, diffondendo la consapevolezza dell’orgoglio di essere neri e della bellezza delle culture dei popoli africani.
 Infine – afferma ancora PADRE ALEX ZANOTELLI – nella sua presentazione di questo almanacco calendario – è basilare che la CHIESA DI OGGI – diventi consapevole della impossibilità di esportare in AFRICA, LA PROPRIA TEOLOGIA, LA PROPRIA LITURGIA,IL PROPRIO DIRITTO CANONICO. Diversamente agiremmo una infelice forma di IMPERIALISMO RELIGIOSO ed è quello il motivo per cui non possiamo sottovalutare l’importanza dell’articolato processo di INCULTURAZIONE, che domanda una riflessione sul dato di fede e sulla liturgia africani, nonché sul diritto canonico africano e sulla capacità di sperimentare strade nuove nelle forme di autorità all’interno delle comunità cristiane.
 Ed ecco emergere il valore di questa dinamica culturale del FARE MEMORIA, per la Chiesa cristiana e per le grandi religioni, siano esse la religione tradizionale africana, che non è paganesimo, o animismo, ma un’esperienza autentica dell’unicità di DIO), o l’altra grande religione che è l’ISLAM. Sono grato a PIERMARIA per essere riuscito a sottolineare anche l’aspetto ecumenico dell’AFRICA, IL GRANDE continente in cui il cristianesimo, islam e religioni tradizionali, sono profondamente intrecciati.
(ALESSANDRO ZANOTELLI). NAPOLI, RIONE SANITA’, 26 dicembre 2005.
 A CURA DI CARLO CASTELLINI.


Martedì 02 Febbraio,2010 Ore: 17:18