Una strenna natalizia originale edita dalla casa editrice missionaria italiana di Bologna
LETTERE DALLA VITA

Un libro di padre Maurizio Balducci, edizioni EMI di bologna, presentazione di padre alberto pelucchi


di CARLO CASTELLINI

Padre Maurizio proviene da una parrocchia della città di FiRENZE San Jacopo in Polverosa; attualmente svolge la sua attività di missionario soddisfatto in terra ugandese, che descrive in maniera dettagliata ma anche con grande spirito di umorismo; queste lettere si fanno leggere in fretta, perché sono ricche di annotazioni storiche, geografiche, portatrici di gioia e di speranza e si collocano nel cuore dell’uomo e dei volti che incontra, che Padre Maurizio vuole conoscere dentro prima di porgere loro la salvezza portata dall’unico Salvatore.Una strenna che sicuramente sarà gradita a tutti i lettori dell’Emi.


“LETTERE DALLA VITA”, DI MAURIZIO BALDUCCI, MISSIONARIO COMBONIANO FIORENTINO, EDITRICE MISSIONARIA ITALIANA, DELLA COLLANA TESTIMONI, COOP. SERMIS, COPERTINA DI CARLO BURELLI, STAMPATO, A CITTA’ DI CASTELLO, OTTOBRE 2009.
PRESENTAZIONE DI PADRE ALBERTO PELUCCHI, CON APPENDICE
IL SIGNIFICATO DI UN GEMELLAGGIO TRA CHIESE, DI MONS, CLAUDIO MANIAGO.
 
Non si tratta di un caso di errata trascrizione, o di un refuso tipografico, ma di un caso di occasionale omonimia quello di PADRE MAURIZIO BALDUCCI, che non è parente del più noto (si fa per dire) ERNESTO. Ma gli articoli che abbiamo dedicato a quest’ultimo deve avere fatto scattare l’idea di una sana emulazione evangelica, poiché mi è stata recapitata una copia di questo brillante opuscolo, scritto in maniera leggera e modernissima, che descrivono in maniera nuovissima la missione. Si tratta di LETTERE DALLA VITA, scritte da MAURIZIO BALDUCCI, missionario comboniano fiorentino, che proviene dalla PARROCCHIA DI SAN JACOPO IN POLVEROSA, DI FIRENZE. 
La sua figura appare leggera e snella e sorridente, con le mani sul manubrio della sua bicicletta, in immagine seppiata, che lo mostra sulle strade dell’UGANDA, sua terra di missione, dove attualmente dirige l’UFFICIO CATECHISTICO E PASTORALE DELLA DIOCESI, di LIRA, retta dal vescovo bresciano missionario MONS. GIUSEPPE FRANZELLI. LETTERE DALLA VITA è il titolo di questa strenna natalizia che l’editrice bolognese EMI (Editrice missionaria italiana) vene offerta ai suoi lettori.
Queste lettere descrivono quadretti di vita di ordinaria missione, scritte da un missionario la cui storia è apparentemente simile a quella di tanti altri missionari. Con la differenza che PADRE MAURIZIO BALDUCCI, sa raccontare con vivacità e le sue storie diventano un affresco pieno di colori, luci e note umoristiche e di passione: queste storie di ordinaria missione, acquistano così vita, e diventano finestre sull’AFRICA, sull’UGANDA, poiché ti offrono stralci di vita del paese e della gente che ne è protagonista, così lo presenta PADRE ALBERTO PELUCCHI, Superiore Provinciale in Italia.
 Ma diamo la parola allo stesso protagonista che entra nel cuore delle sue lettere e ne illustrai contenuti, non senza spruzzatine di humour, che si avverte qua e là e che le rende sapide e leggibili e mai banali. Nella sua premessa l’Autore ci informa sulla situazione socio-economica del paese UGANDA, paese di media grandezza, piccolo rispetto ad altri paesi africani, grande tre quarti dell’Italia, per un terzo costituito da acqua, comprendendo la maggior parte dei “grandi laghi” africani, primo fra tutti l’immenso Lago Vittoria.
L’UGANDA però è un paese speciale per tanti altri motivi, prima di tutto per la particolare bonomia dei suoi abitanti. Non finisce mai di stupire il perenne sorriso che pare stampato sui volti ugandesi. Nei capannelli di gente intenta a chiacchierare non mancano mai grandi sorrisi e sonore pacche sulle spalle. In questi lunghi il tempo è nostro e non noi del tempo. Questa singolare cordialità della gente ha sicuramente radici culturali antiche: ed è stupefacente che in una nazione tanto piccola si sia sviluppata una tale varietà di tribù e gruppi etnici ricchi di un patrimonio culturale, musicale e di danze incredibile, anche se questo porta purtroppo, a cruenti conflitti e dissidi profondi. Cosa che dipende anche dal nostro recente passato coloniale.
La gente qui generalmente non ha astio contro i bianchi, come succede purtroppo in molti altri paesi africani. E a ragione. Anzi,ha per loro un’ammirazione ed un rispetto che talvolta, oggigiorno, sono anche mal riposti. Questo paese giunto all’indipendenza nel 1962, ha conosciuto in questi anni ben pochi periodi sereni, ed è stato invece funestato da eventi che spesso, come diceva un giornale locale, l’hanno fatto conoscere al mondo come galleria degli orrori!
 
 Non ostante le difficoltà reali e quelle politicamente volute l’evangelizzazione dell’UGANDA è stata un grande successo così che il nostro paese, tra i tanti primati, vanta anche la prima visita di un papa in terra d’Africa, lo stesso grande PAOLO VI, nell’ormai lontano 1969. A molti saranno tristemente noti i  nomi di IDI AMIN DADA E DI APOLLO MILTON OBOTE anche se difficilmente se ne ricorda il motivo. I racconti qui raccolti, si snodano durante l’ultimo capitolo della nostra storia recente , segnato, quasi in modo onnipresente, dalla figura dell’attuale presidente YOWERI K. MUSEVENI.
Acclamato all’inizio come liberatore, poteva essere davvero a buon titolo annoverato tra i grandi statisti africani. Grazie a lui si è data una svolta alla politica del paese, che finalmente, che finalmente poteva dirsi, anche se con grandi pecche, indipendente. Ma ben presto sono arrivati i compromessi che hanno portato il paese a svilupparsi secondo due anzi tre velocità: poiché l’area metropolitana di KAMPALA, ha avuto uno sviluppo caotico e disastroso per tanti aspetti. Il SUD DELL’UGANDA, ingranava le marce più alte, mentre il NORD DELL’UGANDA, dove la maggior parte dei COMBONIANI lavora restava indietro di interi decenni.
I tempi pionieristici erano certamente corrieri di grandi difficoltà, mai tempi nuovi non sono certo da meno, per le sfide sempre diverse che ci propongono. “L’augurio – conclude PADRE MAURIZIO- nella su introduzione, è che le mie povere note possano contagiarvi e coinvolgervi nella nostra missione, con quel mal d’Africa che spesso di poetico ha ben poco ma che è certamente reale, almeno nei cuori di noi missionari”.
“Anche per l’autore, la raccolta e stesura di queste lettere, è stato un rivivere momenti di vita, ma l’ho fato con gioia. Vi invito così a saltare in sella con me e farvi portare. Non aspettatevi troppo dalle strade sassose dell’Africa e da un ciclista tutto sommato dilettante. Chiudete gli occhi e ….via!”
Sono lettere gustose, che non ti stufano, ma ti prendono. Sono lettere scritte con la mente lucida e il cuore caldo che vuol bene alla gente e la vuole capire prima di salvarla.
L’Autore infine ringrazia gli amici PATRIZIA E PIERO GRILLO, GABRIELE ZUTI, ANNA ZUCCONI E CARLO BOTTAI, PADRE MAURIZIO MULENGERA, AYIKO, OBANGA TYE KEDWA, KAMUGISHA, ARALI,BWAMBALE.
CARLO CASTELLINI


Venerdì 11 Dicembre,2009 Ore: 16:23