Il dialogo islamo cristiano nei testi e nella storia islamica

di Amina Salina

Vieni! Chiunque tu possa essere, vieni! Pagano, idolatra o adoratore del fuoco, vieni!

Anche se tradisci i tuoi giuramenti cento volte, vieni!La nostra porta è la porta della speranza. Vieni così come sei!
Celaleddin Rumi (1207 - 1273)  

“Dialogate con belle maniere con la gente della Scrittura, eccetto quelli di loro che sono ingiusti. Dite [loro]: « Crediamo in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su di voi, il nostro Dio e il vostro sono lo stesso Dio ed è a Lui che ci sottomettiamo.” (Corano XXIX,45-46)“Troverai che i più acerrimi nemici dei credenti sono i Giudei e politeisti e troverai che i più prossimi all'amore per i credenti sono coloro che dicono: «In verità siamo nazareni», perché tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia”. (Corano, V, 82)

Allah afferma nel Santo Corano che gli uomini hanno un differente status davanti a lui non riguardo al possesso dei beni materiali ma unicamente in rapporto alla loro fede che e la cosa più preziosa. I cristiani gli Ebrei i zoroastriani e, secondo alcuni sapienti, anche gli induisti hanno uno status speciale in quanto monoteisti. I cristiani e gli ebrei condividono con i musulmani la fede nell'Unico Dio negli Angeli nei Profeti nel paradiso nell'Inferno e nel giorno del Giudizio. Come i musulmani la Gente del Libro a cui sono stati rivelati i libri sacri antecedenti al Santo Corano  condividono le stesse virtù: l’onore, la castità, l’umiltà, il sacrificio, l’onestà, la compassione, la misericordia e l’amore incondizionato.
Nel Santo Corano Allah ci dice di dialogare in modo educato con la gente della scrittura cioè con coloro che hanno creduto nello stesso nostro Dio e che hanno ascoltato i profeti precedenti a Mohamed. Non solo istituisce il dovere del dialogo con coloro che ci rispettano ma ci mette in guardia anche dai falsi credenti cioè dagli ipocriti che possono esistere sia nella nostra comunità che nelle altre comunità. “Coloro ai quali abbiamo dato il Libro credono in esso e anche tra loro c’è chi crede. Solo i miscredenti negano i Nostri segni….”(47)

La sincerità del cuore l'assenza di malanimo, la curiosità e l'apertura verso gli altri sono un prerequisito essenziale per il dialogo. Infatti Allah ha creato diversi popoli con diverse lingue e culture perché ci si conosca reciprocamente e s'impari gli uni dagli altri cercando di arrivare alla perfezione nella fede e nel comportamento. Allah promette la salvezza ai seguaci dei Profeti vissuti precedentemente all'ultimo di essi cioè a tutti i monoteisti che non associno ad Allah che adorino solo Lui dicendo che Non sono tutti uguali. Tra la Gente della Scrittura c’è una comunità che recita i segni di Allah durante la notte e si prosterna.
Credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, raccomandano le buone consuetudini e proibiscono ciò che è riprovevole e gareggiano in opere di bene. Questi sono i devoti.(Corano III. Al-’Imran, 113-114)
Ma non solo Allah nel Santo Corano tratta i cristiani con uno speciale status ma lo stesso Mohammad fa una promessa eterna ai cristiani di Najran ai monaci del Monastero di Santa Caterina sul monte Sinai, il monte che secoli prima aveva ospitato la rivelazione di Dio a Mosè 
“Questo è un messaggio di Muhammad figlio di Abdullah, come alleanza con coloro che adottano il Cristianesimo, vicini e lontani: noi siamo con loro. In verità io, i servi, i collaboratori, e i miei seguaci li difendiamo, perché i cristiani sono miei cittadini; e nel nome di Dio! Mi oppongo a tutto ciò che dispiace loro. Nessuna costrizione deve essere loro imposta. Né i loro giudici dovranno essere rimossi dal loro posto, né i loro monaci dai monasteri. Nessuno dovrà distruggere una casa della loro religione, né danneggiarla, né sottrarre ad essa qualcosa per portarla nelle case dei musulmani. Se qualcuno lo facesse, spezzerebbe l’alleanza con Dio e disubbidirebbe al Suo Profeta. In verità, essi sono i miei alleati e dispongono del mio patto fidato contro tutto ciò che odiano. Nessuno li costringerà a viaggiare o a combattere. I musulmani combatteranno per loro. Se una donna cristiana è sposata con un musulmano, ciò non potrà aver luogo senza la sua approvazione. Non le sarà impedito di recarsi alla sua chiesa a pregare. Le loro chiese saranno rispettate. Non sarà impedito loro né di ripararle, né di rinnovare la sacralità delle loro alleanze. Nessuno nella comunità (musulmana) disobbedirà a questo patto fino all’Ultimo Giorno (la fine del mondo)”. Chi maltratta un cristiano innocente se la vedra con Dio.

 Di più! Il Profeta governò nei primi mesi a Medina una comunità multireligiosa composta da una minoranza di musulmani cristiani ebrei e politeisti. Trattò tutti allo stesso modo. Il profeta Mohammed accoglie a Medina nel 631 un gruppo di cristiani yemeniti venuti in delegazione da Najran. Si racconta che egli abbia concesso di celebrare la messa nella sua stessa moschea.
L’algerino emiro Abd el-Kader al-Jazairi nel 1860 salva un gruppo di cristiani arabi di Damasco, accogliendoli nella sua casa come aveva fatto il suo predecessore con S. Francesco d'Assisi. Il santo aveva cominciato il viaggio nel 1291 in Terrasanta cercando di metter fine alla guerra e di trovare in qualche modo un dialogo col Sultano. Il Sultano d’Egitto era Malik al-Kamil, “il sovrano perfetto” (1180 - 1238), re saggio e dotto, qualche storico asserisce che fosse un Sufi. Proprio con lui Federico II di Svevia, altro sovrano illuminato,  (rifiutò al Papa per tutto il suo regno di partecipare alle crociate e per questo fu scomunicato) stipulerà dieci anni dopo, nel 1229, un trattato per il recupero pacifico dei Luoghi Santi di Gerusalemme. E' certo che Malik al- Kamil ricevette Francesco d’Assisi e Fra’ Illuminato, e li ospitò con magnanimità per un certo numero di giorni. la  corte di Federico II come è noto fu una vera e propria fucina di contatti tra saggi musulmani e cristiani. Allora il sapere circolava liberamente tra la sponda nord e quella sud del Mediterraneo. In un certo periodo era normale per i saggi europei andare a cercare la sapienza in terra islamica e perfino Papa Silvestro Magno, prima dell'Anno Mille, si formo in Andalusia. All epoca gli arabi sapevano costruire anche i primi robot, delle vere e proprie macchine, utilizzando complesse formule matematiche. Il futuro papa ne costruì uno che rispondeva si o no a domande e fu preso per Mago. Questo dimostra l'arretratezza dell'Occidente cristiano di fronte alla civiltà islamica a quel tempo. Dimostra anche che fu il dialogo tra culture che favorì il progresso in tutti i campi del sapere fino a che esso non si interruppe nel XVI secolo dopo la battaglia di Lepanto.

“Il Soldano - racconta san Bonaventura che raccolse i ricordi di Fra’ Illuminato -, Lo invitò anche ad incontrare teologi e saggi musulmani per un dibattito sulle due religioni.
Sappiamo da uno studio di Luis Massignon che uno di questi saggi era Fakhr al-Din al-Färisi, grande figura di mistico musulmano che, è scritto in fonti arabe, “fu consultato dal sultano per l’affare del famoso monaco”.  Luis Massignon (1883-1962) fu un orientalista e teologo francese che visse a lungo tra i musulmani e fu autore di una celebre opera sul mistico musulmano Manṣūr al-Ḥallāj. Questi ispirò l’opera di un altro grande studioso italiano, il frate francescano Giulio Basetti Sani di Firenze (1912 – 2001), che studiò a fondo l’Islam, al punto che i fratelli francescani lo chiamavano scherzosamente “Maometto”, e che scrisse tra gli altri il libro “L' Islam e Francesco d'Assisi”.
Secondo questi studiosi appariva evidente che S. Francesco  fu ispirato dal movimento Sufi del tempo.
"Gesu', figlio di Maria (su di Loro la pace) disse: Il mondo non e' che un ponte. Passaci pure, ma non costruire case su di esso. Chi spera in un giorno, meglio farebbe a sperare nell'eternità, poiché il mondo non dura che un'ora. Spendete quell'ora in preghiera, poiché il resto non ha importanza". Questo detto di Gesù sta all'entrata di una famosa moschea indiana costruita da un imperatore moghul a  Fatehpur Sikri. E' la capitale Moghul ora in rovina costruita dall'imperatore Akbar alle porte di Agra, India, alla fine del 16esimo secolo. Nel suo cuore si trova il Cancello della Vittoria, o Buland Darwaza, uno dei massimi capolavori dell'architettura indiana ed il monumento più imponente della città sul cui frontespizio sta il detto sopraccitato. Il ruolo importante che nell'Islam hanno sia Gesù come Profeta Legislatore, sia Maria sua madre vergine, rende più facile per i musulmani la comprensione del cristianesimo e costituisce uno dei presupposti del grande rispetto che la comunità islamica ha verso le fedi monoteiste, in particolare verso il cristianesimo. Purtroppo non accade l'inverso perché il mancato riconoscimento del profeta e del carattere rivelato del Santo Corano da parte di molto cristiani costituisce invece un serio ostacolo al dialogo. Papa Giovanni Paolo II, riconoscendo in qualche modo per la prima volta il valore della fede islamica, ha molto avvicinato le due comunità.

 La crisi del dialogo, che è ancora in atto, pone degli interrogativi preoccupanti in merito al declino economico sociale, culturale e morale dell'occidente dal punto di vista dei valori. Noi musulmani non abbiamo come avversari i cristiani ma i laicisti, "gli atei devoti" che in nome del denaro, della guerra e del mercato hanno appoggiato le guerre e lo sfruttamento dei popoli del sud del mondo, ivi compresi i musulmani, hanno propagato la disuguaglianza, l'oppressione e la sete di potere e di guadagno chiamando tutto questo libertà e democrazia. Piuttosto ci sono vicini qui credenti e quegli uomini e donne di buona volontà che combattono senza armi a volte usando il proprio stesso corpo contro chi fa della sopraffazione il suo credo. Non esiste alcuno scontro di civiltà tra oriente e occidente ma soltanto tra difensori delle civiltà e chi fa della barbarie.

Salam,Amina Salina




Marted́ 05 Luglio,2011 Ore: 15:29