Pianeta Carcere - L’eremita racconta
Chi è Mario Dumini «L’eremita».

Mario Dumini vive in una caverna di 30 metri, arredata con un paio di librerie ricevute in dono e con i mobili recuperati dalla discarica in un bosco. Si sveglia quando sorge il sole, si lava al vicino ruscello, si nutre solo di frutta e verdura. Legge, scrive, vive a contatto con la natura, con gli animali, con il silenzio, medita e, soprattutto, aiuta gli altri "facendo incursioni a Roma".

Nel suo percorso ha svolto una lunga esperienza di volontariato nel carcere, dove è rimasto profondamente colpito dalla figura del secondino carcerario, tanto da iniziare una battaglia contro questo “mestiere”, svolto secondo i metodi attuali.

Scrive dei cartelli di protesta su vari argomenti, che, quando la questura glielo consente, espone per le strade di Roma. Fa tutto questo da anni a una ventina di chilometri da Roma, nelle campagne di San Vittorino, vicino a Tivoli, con lo spirito di un francescano del terzo millennio.

Per vivere gli basta il poco che guadagna assistendo persone diversamente abili, ma che comunque gli è sufficiente per mangiare e comprare la tessera per i mezzi pubblici. Quando guadagna di più di quanto gli serva, i soldi li da a chi ne ha bisogno.

Dumini è nato in Trentino, ha preso la licenza di terza media, e dopo aver fatto il rilegatore e il doratore di libri, è andato in Australia con la moglie e vi è rimasto otto anni.

"E’ lì in quegli spazi aperti, nei deserti - dice - che ho cominciato a capire la vita bestiale delle città; vita che dipendono dalla tv o dalle pensioni. Se ci si accontenta di poco, invece, si riesce a rispettare il prossimo".

Tornato in Italia ha deciso: la moglie è rimasta a Roma, lui se ne è andato nella grotta ma continua a tenere i rapporti.

"Ogni tanto vado a trovarla - precisa – oppure viene lei da me. Siamo felici, ognuno ha fatto la sua scelta".

Associazione “Amici della Grotta”

È un’associazione di liberi pensatori, armati della libertà di scelta e di espressione dell’individuo nel rispetto del prossimo e al servizio della conoscenza, nata da un’idea di Mario Dumini.

Chiunque può entrare a far parte di questa associazione perché non ci sono tessere da prendere né quote da versare.

Ogni aderente al gruppo “amici della grotta” opera per proprio conto al raggiungimento dello scopo che gli sta a cuore, senza dipendere dall’aiuto che gli altri aderenti possono eventualmente prestargli.

Poiché l’eremita non dipende dai soldi di nessuno, che si tratti di privati cittadini o dello Stato, non ha frequentazioni con il “potere” e i suoi derivati, non deve fedeltà a partiti, chiese o altri gruppi istituzionalizzati, non ha più in essere legami con una famiglia a cui deve render conto, si trova nelle migliori condizioni per “vigilare” riguardo all’etica che deve ispirare ogni singolo “amico della grotta” per mantenere alto il livello di credibilità morale dell’associazione il cui fine ultimo è quello di favorire l’evoluzione e la crescita spirituale dell’individuo

CARTELLO

"Non sarebbe forse utile che il prete spiegasse a noi credenti come mai lui abbia autorizzato (a nostra insaputa), un "cristiano" a vendere se stesso per un lavoro che corrompe nel profondo lo spirito dell’uomo? Intendiamo il lavoro di secondino carcerario. Infatti, esso è uno di quei lavori che per come il potere esige che si faccia, è allo stesso tempo sia un crimine che un peccato, fatto in pubblico e stipendiato dallo Stato. Ben differente da quello che può commettere una debole donna che nel suo privato necessita di abortire".



Mercoledì, 23 gennaio 2008