Salvare un giovane vita

«Una lettera per salvare Safya»

Un appello di Ettore Masina, Davide Pelanda, Giovanni Sarubbi,.... e di tanti tanti altri

  

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Care amiche, cari amici, lo so bene: voi avete tante cose da fare e io vi disturbo troppo spesso. Ma leggete, vi prego, qualche riga di quelle che seguono e ditemi se, sapendo quello che so, posso non chiedere a tutti di intervenire.

Safya Husseini Tungar-Tudu è una ragazza nigeriana di trent’anni, senza marito. Ha avuto un bambino e dunque, per la legge fondamentalista islamica che nel suo paese ha valore di legge penale, se non interviene una vasta protesta internazionale, fra un mese o poco più sarà posta in una buca, seppellita sino al seno e poi lapidata a morte dalla gente del suo villaggio. Chiusa nella sua capanna, in questi giorni allatta il suo bambino, che è diventato la sua condanna a morte, e chissà quali ninna nanne gli canta. Lo potrà tenere al seno per qualche settimana (144 giorni dopo la nascita), poi la trascineranno nella fossa e la massacreranno.

Possiamo fare qualcosa. Per esempio, possiamo scrivere all’Ambasciata di Nigeria, via Orazio 18, 00193 Roma, dicendo che vogliamo che Safya viva, chiediamo che il presidente della repubblica nigeriana le conceda la grazia. Ma bisogna che le nostre lettere siano tante e perciò vi prego di trasmettere questo appello alle vostre amiche e ai vostri amici (ANCHE QUELLE E QUELLI CHE NON HANNO E-MAIL!) e di scrivere al più presto all’ambasciata: sapete anche voi che se non lo fate stasera stessa o domani mattina, rischiate di dimenticarvene!

Un’ultima cosa: quello di Safya non è una questione di donne. Come sempre succede in questi casi, il padre del bambino è stato assolto per insufficienza di prove. Anche per questo, mi pare, noi maschi siamo coinvolti nella sorte di Safya. Non possiamo rimanere ai bordi della sua fossa, contemplando inerti l’ennesimo delitto del maschilismo.

Un caro saluto

Ettore Masina, Davide Pelanda, Giovanni Sarubbi,......

P.S. Se vorrete farci sapere se avete inviato il messaggio e se potremo avere alle spalle una consistente mobilitazione di opinione pubblica, potremo forse studiare la possibilità di mandare poi una delegazione dall’ambasciatore nigeriano.

Invia le tue email a: Ettore Masina [ettore.mas@libero.it]
                          Pelanda D. [chiarotta@libero.it]
                                    Giovanni Sarubbi direttore@ildialogo.org
 

NOTIZIE PER SAFIYA

Sono riportati qui di seguito, dai più recenti ai primi,

i "notiziari" sulla campagna che ho diffuso a partire dal giorno 22 novembre

 

7dicembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ CIO’ CHE PUOI FARE TU

Vi avevo già detto che la nostra mini-campagna aveva varcato i confini italiani, grazie a nostri connazionali in Germania, in Francia, in Germania, in Messico, in Irlanda e negli Stati Uniti. Adesso siamo arrivati all’estremo Nord: ci ha scritto Serena di Frescada che con un suo amico che lavora a Radio DEI di Helsinki ha tradotto il nostro appello in finlandese e lo sta distribuendo a tutte le parrocchie cattoliche del Paese: Altre notizie. Don Matteo Zuppi, assistente spirituale della Comunità di Sant’Egidio , ha più volte parlato del "caso Safiya" nel corso della trasmissione radiofonica "Prima Pagina": Maria Regina Buzzolan ha inviato appelli firmati da 59 persone di Santorso VI:La Rete Radiè Resch di Pisa ha diffuso l’appello nel suo indirizzario;

6 dicembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ CIO’ CHE PUOI FARE TU

Anche oggi un mazzetto di notizie. Della nostra campagna si è occupata ieri sera la rubrica televisiva "Primo piano". Il nostro appello è stato votato all’unanimità come ordine del giorno dal Consiglio comunale di Nuoro; inoltre in occasione della "giornata ecologica" Giusi Niai ne ha stampate e diffuse centinaia di copie; L’appello è stato diffuso da Radio Cooperativa di Padova: La Lega Missionaria Studenti di Roma ha inviato all’ambasciata nigeriana e al ministro degli esteri Ruggiero 94 lettere, Laura Bigi ha raccolto a Firenze 60 adesioni.

 

5 dicembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ CIO’ CHE PUOI FARE TU

Ho saputo con quasi certezza che Safiya non ha ancora partorito il suo bambino, questo significa che abbiamo davanti a noi almeno quattro mesi per sviluppare la nostra campagna:

Durante e dopo la trasmissione di ieri sera a "Chi l’ha visto?" centinaia di persone hanno telefonato alla redazione per avere maggiori informazioni Da tutta l’Italia ricevo messaggi di persone che hanno inviato lettere o raccolto firme su documenti inviati poi all’Ambasciata di Nigeria. Così dal Servizio di Posta elettronica della Regione Veneto, dall’Istituto Superiore di Sanità, Roma. Maria Grazia Rebanu ha raccolto 90 adesioni, 55 Franco Ballardini, un gran numero Giampaolo Pazzi di Firenze; Anche Radio 101 ha diffuso il nostro appello.

4 dicembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ CIO’ CHE PUOI FARE TU

Stamattina, insieme con Farid Adly (il giornalista islamico che per primo ha denunziato all’opinione pubblica il "caso Safya") ho partecipato a una trasmissione della Radio Vaticana ("Klaudia & Company. Incontri e confronti"). A casa ho trovato telefonate dalle redazioni di "Costanzo Show" e di "Harem" che desiderano parlare di Safiya e della sua sorte. Mi ha fatto una lunga telefonata anche il direttore di "Padania": Pur definendomi "un anziano giornalista della RAI, un catto-comunista dal quale tutto ci divide", aveva pubblicato il mio appello sulla prima pagina del suo quotidiano, senza premere sul pedale dell’anti-islamismo, e adesso ha voluto farmi sapere che ha ricevuto una montagna di lettere da suoi lettori e che molti consiglieri comunali leghisti si sono fatti promotori di ordini del giorno e di appelli: Questa sera "Chi l’ha visto?" ha rilanciato il nostro appello:

Don Rino Ramacciotti mi ha comunicato che la sua Comunità della parrocchia Cristo Redentore, a Recanati, ha mandato un appello al ministro Ruggiero firmato da 422 persone e una lettera all’ambasciatore nigeriano firmata da 519 persone.

La Confraternita della Misericordia di Trento ha inserito l’appello nel sito www.misericordiaonline

Lettere sono state inviate dalle Suore Clarisse del Convento Santa Chiara di Urbino, che hanno, anche, avvolto Safiya nelle loro preghiere,

Al Centro Missionario della Diocesi di Firenze, che si è generosamente associato all’iniziativa e al quale potete mandare i vostri messaggi quando, come ormai spesso avviene, la mia casella risulta piena (l’indirizzo è missioni@diocesi.firenze.it) sono arrivate 221 comunicazioni di interventi sull’ambasciata nigeriana e sul ministro degli esteri italiano. Vanessa Muratori, membro del Consiglio grande e generale, il parlamento della Repubblica di San Marino, ha comunicato di avere scritto al presidente della repubblica nigeriana e al ministro Ruggiero, aggiungendo che "lunedi prossimo, in occasione della seduta del Consiglio, darò comunicazione di questa iniziativa ai colleghi, sollecitando una presa di posizione umanitaria da parte della nostra piccola Repubblica".

Continuo, con mia gioia, ad avere notizie di luoghi e comunità in cui il mio appello è stato fatto circolare e ha trovato accoglienza; così la "chiesa di Frescada Est a Preganziol" e l’Ospedale di Vicenza.

UN SOGNO

SE riusciremo a ottenere la grazia per Safiya (e ci riusciremo soltanto se TU ci aiuti), quale sarà il suo destino. In quale altra pena sarà convertita la condanna a morte? Vi confesso che ho un sogno: che le parlamentari europee e quelle italiane e le dirigenti delle associazioni femminili e le sindacaliste e le signore del Soroptimist e le intellettuali riescano, attraverso un intervento non formale del ministro degli esteri italiano, a ottenere che la condanna si trasformi in decreto di espulsione e che a Safiya e al suo bambino l’Italia riconosca il diritto d’asilo. C’è nessuna che vuole far suo il mio sogno?

3 dicembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ CIO’ CHE PUOI FARE TU

Sono felice di dirvi che calcolo di avere ricevuto in dieci giorni almeno 1200 comunicazioni. Quando penso che si tratta di una campagna "artigianale", cioè senza organizzazione preventiva, rimango stupito dalla vostra capacità di mobilitazione.

Si è unito alla nostra protesta per la condanna anche lo scrittore Antonio Tabucchi.

Hanno scritto all’ambasciata nigeriana gli studenti della 5^ A del Liceo scientifico "Taramelli" di Pavia e i loro professori; lo stesso hanno fatto il preside, i docenti, i 1500 studenti e il personale AIA dell’IPSIA di Crotone.

Si è impegnata nell’informazione sul caso e nella raccolta di firme in calce alla richiesta di grazia per Safiya la Comunità parrocchiale di Trisobbio (AL).

Hanno inviato la loro protesta, con 150 lettere all’ambasciata nigeriana, i dipendenti della Sede INPS di Rimini:

La grazia per Safiya è stata chiesta dalla Fondazione Ernesto Balducci di Firenze.

Il Consiglio comunale di Agliana (PT) ha scritto al presidente nigeriano e al ministro degli esteri italiano.

Il mio appello è comparso come lettera al direttore su diversi giornali (da "il manifesto" a "Il crotonese"); E’ la prima volta che non mi dispiace che qualcuno usi la mia firma senza chiedermi il permesso.

Naturalmente non conosco moltissime delle iniziative che vengono prese in tutta l’Italia per questo caso. Alcune notizie mi arrivano – come dire? – di sguincio; Per esempio un signore mi ha scritto da Rivoltella del Garda di avere saputo di Safiya da un volantino distribuito per le strade del suo paese da un gruppo di bambine. Una signora di Roma mi ha telefonato: "Ho visto il suo appello su un foglio di carta fermato con lo scotch in una cabina del telefono davanti alla chiesa di Sant’Angela Merici; ho cominciato a scrivere l’indirizzo dell’ambasciata niegeriana su un taccuino. Intorno a me si è formato un capannello, molta gente mi ha chiesto un foglietto per annotare gli estremi del caso…".

 

28 novembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ QUELLO CHE PUOI FARE TU

Che la campagna internazionale di protesta imponga problemi a un governo che sino a pochi giorni fa dichiarava di non poter intervenire contro la sentenza è provato dal fatto che l’altro ieri la rappresentante del Ministero nigeriano per le Donne, signora Ladidi Bara’u Abdulkadir, ha dichiarato che "il governo non appoggia la condanna a morte di Safiya" Bella dichiarazione, che però dimostra come siamo ben lontani dall’avere ottenuto risultati concreti. E come la nostra pressione debba continuare e anzi rafforzarsi.

La nostra mini-campagna continua con effetti rilevanti. Hanno scritto al ministro italiano degli Esteri, per chiedergli di sottoscrivere l’appello lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio (assai simile al nostro), di trasmettere al presidente nigeriano una loro lettera in cui chiedono clemenza per Safya e per domandare al governo italiano "un’azione forte",magari "coordinata con quella di altri stati", le senatrici: Toia, Dato, Donati, Soliani, Magistrelli, Baio Dossi, De Petris, Dentamaro, Piloni, Acciarini, Manieri, Bettoni Brandani e i senatori Bastianoni, Monticone, Castellani, Petrini, Tonini, Giaretta, Scalera, Manzione, Vallone, D’Amico, Coviello, Veraldi.

Il Centro Missionario Diocesano di Firenze non soltanto ha allertato parrocchie e associazioni della diocesi ma si è offerto di raccogliere i messaggi di chi vuol far sapere (ed è importante!) di avere mandato all’ambasciata la propria protesta. Il Centro Missionario di Firenze, al quale hanno mandato i loro messaggi già 40 persone, ha anche ricevuto richieste di informazioni dalla Caritas del Canton Ticino.

Da Terlizzi Domenico, coordinatore della Sinistra Giovanile, comunica che "tutta la Sg e il DS di Terlizzi firmerà e invierà lettere all’ambasciata nigeriana e al ministero degli Esteri italiano. Inoltre abbiamo pensato di organizzare una raccolta di firme da inviare successivamente".

Hanno inviato all’ambasciata nigeriana una lettera di protesta 63 dipendenti della Camera di Commercio di Cuneo.

La nostra campagna ha attraversato i confini. Ho ricevuto messaggi da amici della Germania, della Svizzera, dell’Olanda. Ieri ci ha inviato un caloroso augurio di buon lavoro Jorge López Arévalo, professore di Scienze sociali nel’università autonoma del Chiapas.

 

.27 novembre

RICORDA CHE NESSUNO FARA’ QUELLO CHE PUOI FARE TU

Al Senato tre parlamentari di Rifondazione comunista (Malabarba, Malentacchi e Sodano) hanno presentato un’interrogazione urgente al ministro degli esteri per sapere se e come il governo italiano intende svolgere un intervento umanitario presso il governo nigeriano.

Tutt’oggi è continuata la grandinata di messaggi sul mio e-mail. Penso che il movimento suscitato dal caso di Safiya mostri che vi è, troppo spesso ignorata dai mass-media, una meravigliosa Italia che non dimentica la bontà.

 

26 novembre

RICORDATI CHE NESSUNO FARA’ QUELLO CHE PUOI FARE TU!

Care amiche, cari amici, sono stato un vecchio stupido ad avere iniziato una campagna di solidarietà senza essermi prima curato dell’organizzazione; il fatto è che non sapevo quanto tempo avessimo per muoverci né prevedevo – pessimista che sono!- che si alzasse una così vasta (e per me gioiosamente terribile) ondata di solidarietà: nella quale, adesso, annaspo senza minimamente riuscire a tenerle dietro .Faccio grandi confusioni e ve ne chiedo scusa.

 

NOTIZIE NIGERIANE

Stando a quanto ha detto l’ambasciatore nigeriano a chi l’ha contattato il governo (una delegazione di "Nessuno tocchi Caino" cui s’erano aggiunti Natale D’Amico, vice presidente del gruppo della Margherita al Senato e la presidente dei Verdi, Grazia Francescato): "il governo federale non consentirà che Safiya Hussaini venga lapidata: Il caso è attualmente all’esame di una corte d’appello musulmana; dopo questo grado di giudizio, Safiya potrà ricorrere alla Corte federale d’appello e poi ancora, se necessario, alla Corte suprema della Nigeria: in queste due ultime istanze non si applica la Sharia". Inoltre la radio statale nigeriana ha annunziato che la Corte d’appello del Sokoto ha "sospeso" la pena per Safiya .

Sono informazioni incoraggianti ma non definitive. La nostra solidarietà con Safiya sarà certamente tanto più produttiva quanto più massiccia e articolata.

 

Il NOSTRO SFORZO

E dunque la campagna continua su vari fronti. Vi ho già segnalato l’Anbamed di Farid Adly e la Comunità di Sant’Egidio. Quanto alla mini-campagna che si è articolata intorno a me, ecco qualche notizia;

 

Il Forum delle Donne del PRC mi ha trasmesso il testo di una interrogazione parlamentare e di due lettere, redatte in base al nostro appello dalle deputate Titti De Simone, Deiana, Sereni, Zanella, Cima, Mascia, Valpiana. Le parlamentari chiedono al nostro ministro degli esteri "se non ritenga di dover dare inizio ad un’azione diplomatica a sfondo umanitario di ampio respiro affinché la vita di Safiya sia risparmiata: e rivolgono un appello a occuparsi della vicenda anche al presidente della Repubblica e a quello della Camera.

Cinzia Guido dell’ARCI mi scrive: "L’appello è stato inviato a tutta la direzione nazionale dell’ARCI, a tutti i suoi comitati territoriali regionali, a tutti i suoi dirigenti, oltre che alle presidenze di quasi tutte le associazioni e organismi del terzo Settore (dalle ACLI all’UISP, dal CNCA alla Compagnia delle Opere, etc.) che aderiscono al forum del Terzo Settore nazionale e pugliese, alla mailing-list della Sinistra Giovanile di Bari, a numerosi parlamentari DS e infine a molti miei amici, Sto ricevendo risposte che confermano l’impegno".

 

La Lobby europea delle Donne, che rappresenta più di 3 mila organizzazioni femminili europea ha inviato una lettera al presidente della repubblica nigeriana, chiedendo la grazia per Safiya:

Il Coordinamento Donne UIL sta diffondendo il nostro appello.

Ho avuto richieste di interviste dall’ECO DI BERGAMO e dalla Radio della Svizzera italiana. Radio Kolbe ha trasmesso il nostro appello: Lo stesso ha fatto IL GRILLO PARLANTE, giornale-e-mail "per un’informazione equa e solidale dell’Esr veronese":

 

Molti mi scrivono di avere avuto notizie della nostra mini-campagna nella loro parrocchia (in alcuni casi è stato organizzato un volantinaggio) o in una bottega del Commercio equo e solidale. PAX CHRISTI ha segnalato il caso Safiya a tutti gli indirizzi delle sue liste.

 

Due messaggi fra i tantissimi; 1) "Abbiamo aderito scrivendo al presidente della federazione di Nigeria, alla Commissione Nazionale nigeriana per i Diritti Umani, all’Ambasciata nigeriana a Roma e al nostro ministro degli Esteri… Ci siamo anche appellate ad un "Presidente" che sta al di sopra di tutti, senza distinzione tra popoli e nazioni, cristiani o musulmani. Questa sarebbe la nostra quinta lettera, non scritta, ma non senza speranza. Firmato: le Benedettine di Viboldone": 2) " Siamo le Suore Orsoline scm, a Roma. Ci impegniamo a diffondere l’appello per Safiya presso le diverse persone, italiane e non, e presso le associazioni e congregazioni di nostra conoscenza".

 

25 novembre

"Ricorda che nessuno farà quello che puoi fare tu"

La mobilitazione continua. Ha annunziato il suo appoggio solidale la CVX (Comunità di vita cristiana) di Napoli.

Hanno inserito nel loro sito l’appello per Safya "Società aperta" di Trento (www.societaperta.it) e (anche con un forum tuttora in corso) l’Associazione Namaste di Ostiglia: www.namaste-ostiglia,it

Una domanda: perché non chiedere al giornale che leggiamo di pubblicare il nostro appello? Su "La repubblica" è apparso un breve bellissimo (come quasi sempre) corsivo di Michele Serra. Io, come vedete, sono su questa tastiera troppe ore al giorno; non c’è qualcuno di buona volontà che possa occuparsene? Non prendete in considerazione soltanto i "grossi" quotidiani che spesso sono allagati di posta; i quotidiani "minori" possono essere egualmente un prezioso tramite di diffusione.

 

UNA CAMPAGNA ANTI-ISLAMICA?

Qualcuno ha pensato che la vicenda di Safya potrebbe essere utilizzata per la sorda campagna anti-islamica che, grazie anche all’ideologia di Berlusconi, Bossi & Co. è ancora in pieno vigore. Penso che il caso di Safya non sia di quelli che si possono accantonare per motivi politici; penso che si debba essere contro ogni fondamentalismo, islamico, cristiano o ebraico perché ogni fondamentalismo, inevitabilmente diventa spietato persecutore dei poveri. E’ interessante sapere che il Sufi italiano Gabriele Mandel ha aderito all’ini-ziativa e ha rivolto un appello agli oltre 1000 aderenti alla sua confraternita in Italia. Non v’è dubbio che l’applicazione della sharia risale ad antiche tradizioni ma è ben lontano dallo spirito e dalla lettera del Corano che suggeriscono sentimenti d’amore reciproco, di tolleranza e di misericordia per chi sbaglia.

Ho avuto questa notizia da Farid Adly, direttore dell’Agenzia ANBAMED di cui vi ho già parlato nei precedenti comunicati; E’ lui che è riuscito a far pubblicare il corsivo di Michele Serra che ha procurato migliaia di messaggi di solidarietà:

Farid mi ha mandato una serie di buone notizie che testimoniano la vastità della nostra campagna: Dario Fo ha pubblicato l’appello nella sua mailing-list (30 mila indirizzi). Stanno partendo campagne simili alla nostra in Messico, Argentina, Gran Bretagna Danimarca, Germania, Canada

 

22 novembre

"Ricorda che nessuno farà quello che puoi fare tu"

Luisa Morgantini, la parlamentare europea che onora l’Italia nella sua strenua difesa dei diritti umani e dei popoli, sta cercando di fare inscrivere il caso di Safya nelle "urgenze" di Strasburgo

Il nostro appello è stato pubblicato dal quotidiano "L’Adige" di Trento. Il Coordinamento Sez. Ds Montesacro Roma lo diffonderà fra gli iscritti; così il PRC e il Global Forum di Teramo. Ha scritto al presidente nigeriano l’asses-sore alle politiche sociali del Comune di Aglliana PT. Eleanna Ciampolini. Speriamo sia l’inizio di un coinvolgimento degli enti pubblici.

Angelo Cifatte ha inserito l’appello nella mailing-list dei 5000 aderenti alla Rete Lilliput ligure, Marco Giovannelli lo ha pubblicato su Varesenws, il quotidiano informatico da lui diretto e visitato da 5000 lettori giornalieri; Peppe Sini nel suo quasi eroico bollettino giornaliero del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, inesauribile miniera di cultura nonviolenta. Tristano Sapigni, del Centro Nazionale Universitario di Ferrara, ne ha parlato nella lista di discussione di cui è il gestore. Roberta Aiello ha inserito il nostro appello nella Lista Gaia, Francesco Polcaro nella lista di discussione di politica della ricerca e Luisa Molla nel sito www.consumi.etici Riccardo Alfonso ha pubblicato il caso nel sito www.fidest.net di cui è direttore. Amelia Alberti ha fatto "correre" il messaggio ai 90 aderenti alla Lega Ambiente, Circolo del Verbano. Roberto De Napoli ha diffuso il testo dell’appello fra le colleghe e i colleghi della rete RAI della Calabria

Mirella Albano ne sta parlando ai ragazzi del liceo Avogadro di Roma e sempre a Roma Grazia Maria Bertini ha partecipato la vicenda di Safya alle sue colleghe del liceo Virgilio. Grazie a Franca Stephenson, anche al liceo Nomentano di Roma, massima moblitazione; Aldo Borghesi ha distribuito varie copie dell’appello fra i genitori dei compagni di scuola dei suoi figli etc.etc, Francesca Astegno ne ha parlato nella sua scuola e ne ha informato alcune parrocchie della diocesi di Vicenza.

Adriano Madonna ha segnalato il caso a "Mi manda RAI3" e a "Buoma Domenica". Mariana, una studentessa di Bologna, ne ha scritto addirittura a "Striscia la notizia";

Siete meravigliosi!

Nei prossimi giorni io potrò occuparmi assai meno di questo caso perché assorbito in altri lavori Vi segnalo che se ne occupa con intelligenza e vigore Farid Adly, un giornalista arabo che da tempo vive in Italia e dirige un’agenzia di stampa che si chiama ANBAMED, notizie dal Mediterraneo. Il suo e-mail è anbamed@katamail.com Vi prego di prendere contatto con lui anche perché è importante che, in un periodo come questo, la campagna non si presti a speculazioni anti-islamiche (peraltro inevitabili e già presenti)


"Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino" - Direttore Responsabile: Giovanni Sarubbi

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