Pena di morte
Viva gli imbecilli

di Claudio Giusti

19 novembre 2007 19 novembre 1915 Lo Utah fucila l’attivista sindacale Joe Hill (IWW) “Don’t waste any time mourning. Organize.”

Per anni il Sor Pannella ha ossessivamente proposto una moratoria delle esecuzioni, definendola:

“un compromesso creativo con la pena di morte, un luogo di incontro, il minimo comune denominatore tra abolizionisti e mantenitori: i paesi che la hanno abolita fanno un passo verso coloro che ancora la prevedono nelle leggi e la praticano, i paesi che la mantengono e la praticano fanno un passo verso gli abolizionisti e, pur mantenendola nei codici, decidono di non eseguirla.” (Prefazione al Rapporto 2002 di Nessuno tocchi Caino)

http://www.nessunotocchicaino.it/bancadati/index.php?tipotema=arg&idtema=20102 http://www.domusmazziniana.it/ami/pm/due4/giusti.htm



Oggi il Giacinto nazionale si vanta di avere sconfitto “l’imbecillità intollerante dell’abolizionismo fondamentalista”, mentre Sergio D’Elia si bea nel vedere superato il “concetto ottocentesco di sovranità nazionale", per cui "da oggi le questioni legate ai diritti umani dovranno riguardare formalmente anche la comunità internazionale e non potranno essere ’risolte’ in casa".

http://www.nessunotocchicaino.it/news/index.php?iddocumento=9331735 (evidentemente il parlamentare non è stato edotto sulla storia dei diritti umani che, da lungo tempo, non sono considerati affare interno degli stati,)



Tradotto in italiano significa che il nefasto “Emendamento Singapore” non si è infiltrato nella bozza di Risoluzione come era invece accaduto nel 1994 e nel 1999.,

Peccato che, sia nel 1994 che nel 1999, i Radicali fossero pienamente disponibili ad accettarlo assieme ai voti dei paesi forcaioli, pur di avere qualcosa da sventolare davanti alle telecamere.



Ma cos’è cambiato in questi anni? perché il “compromesso creativo” pannelliano non è stato battuto anche questa volta, visto che i paesi forcaioli ora votano contro “ il minimo comune denominatore tra abolizionisti e mantenitori: ”?

Semplice: perché i paesi abolizionisti sono cresciuti di numero (come avviene dal 1976) e così si è raggiunta una massa critica sufficiente a far passare il progetto di Risoluzione.



Questo successo non va certamente ascritto all’affabulazione pannellesca, ma al lavoro degli imbecilli fondamentalisti e a quello delle organizzazioni abolizioniste come Amnesty International, allo HRW, alla FIDH, alla World Coalition, alle associazioni di avvocati, al Barreau di Parigi e a tutti quelli che non devono pensare alle prossime elezioni.

Evviva gli imbecilli!

Claudio Giusti



P.S. Perché i molti quotidiani abolizionisti americani non hanno speso nemmeno una riga sulla bozza di risoluzione? Forse perché sanno che conterà poco o nulla?



Dott. Claudio Giusti

Via Don Minzoni 40, 47100 Forlì, Italia Tel. 39/0543/401562 39/340/4872522 e-mail giusticlaudio@aliceposta.it

Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International e in seguito è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla legalità.



Mercoledì, 21 novembre 2007