Sulla reciprocità nel rispetto dei diritti umani.

di Dott. Claudio Giusti

14 luglio 2008
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Sulla reciprocità nel rispetto dei diritti umani.

Qualcuno, alla radio, ha recentemente parlato di reciprocità nel rispetto dei diritti dell’Uomo. Secondo costui, nel nostro Paese, i diritti degli stranieri dovrebbero essere rispettati nella misura in cui sono rispettati nel loro.
Costui non sa di cosa parla.
L’Italia si è impegnata, con il Trattato di Pace del 1947, a prendere
"tutte le misure necessarie per assicurare a tutte le persone che siano sotto la sua giurisdizione, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione, il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali, inclusa la libertà di espressione, di stampa e pubblicazione, di pratiche religiose (culto), di opinioni politiche e di assemblea pubblica." (Articolo 15, Sezione 1, Parte II del Trattato di Pace del 1947)
Come se non bastasse abbiamo anche firmato e ratificato tutti gli strumenti internazionali e regionali che impongono il rispetto dei diritti umani e in nessun trattato, patto, convenzione o dichiarazione si fa il minimo accenno ad una presunta reciprocità.
La reciprocità è la norma chiave nei trattati commerciali e nelle relazioni diplomatiche, ma, per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani universali, non esiste.

Dott. Claudio Giusti
Via Don Minzoni 40, 47100 Forlì, Italia
Tel. 39/0543/401562 39/340/4872522

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Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International e in seguito è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti.



Sabato, 12 luglio 2008