10 Ottobre, Giornata Mondiale Contro la Pena di Morte

E’ cresciuta negli ultimi tempi la consapevolezza, nell’opinione pubblica, della necessità di abolire la pena di morte come mezzo idoneo a sanzionare più o meno gravi azioni criminali. Anche l’Italia è in prima linea in questa battaglia di civiltà, che comunque richiede tempi e modi realistici di gestione. Tenendo conto dell’impossibilità di ottenere immediatamente dagli stati che ancora la praticano un’adesione radicale, è prevalso l’orientamento di chiedere a tutti i governi di approvare la risoluzione per una moratoria universale sulle esecuzioni. Tale risoluzione è in discussione nella sessione corrente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
In tal senso, ci sono segnali incoraggianti che dimostrano come la sensibilità verso il problema stia crescendo. Come sottolineato da Amnesty International, il numero delle esecuzioni documentate nel mondo ha subito un calo di piu’ del 25% nel 2006 rispetto all’anno precedente, da 2148 a 1591. Sempre nel 2006, sono state emesse altre 3861 condanne a morte in 55 paesi.
Il territorio europeo e’ una zona libera dalla pena di morte. Unica eccezione la Bielorussia, mentre in Asia centrale si registra un chiaro passo avanti in direzione abolizionista: il Kirghizistan ha abolito la pena capitale per crimini ordinari nel giugno 2007; una moratoria e’ in vigore gia’ dal 2003 in Kazakistan e dal 2004 in Tagikistan; anche l’Uzbekistan si sta muovendo verso l’abolizione.
In Africa 6 Stati hanno portato a termine esecuzioni nel 2006. Nel marzo di quest’anno, il ministro dell’Interno del Ghana, Albert Kan Dapaah, ha annunciato la commutazione in ergastolo di 36 condanne a morte. Ad aprile, l’Alta corte del Malawi ha dichiarato incostituzionale l’assenza di discrezionalita’ nell’infliggere la pena capitale. In Nigeria, a maggio, le autorita’ hanno annunciato che avrebbero garantito l’amnistia per tutti i detenuti ultrasessantenni che avessero gia’ trascorso almeno 10 anni in attesa dell’esecuzione. A luglio, il Ruanda ha cancellato la pena di morte per ogni tipo di crimine, mentre Burundi, Gabon e Mali si stanno muovendo verso l’abolizione.
Nel continente americano, l’unico paese in cui hanno avuto luogo esecuzioni dal 2003 restano gli Stati Uniti. Ma gli stessi Usa stanno lentamente prendendo una posizione contraria alla pena di morte: le 53 esecuzioni del 2006 hanno rappresentato il dato annuale piu’ basso degli ultimi 10 anni e anche il numero delle condanne a morte continua a calare rispetto al picco registrato intorno alla meta’ degli anni Novanta.
In Asia, le Filippine hanno abolito la pena di morte nel 2006. Sono stati registrati alcuni progressi anche in Cina: il 1° gennaio di quest’anno, la Corte suprema del popolo si e’ nuovamente attribuita il ruolo di revisore finale delle condanne a morte e questo dovrebbe portare, secondo esperti legali locali, a un probabile calo del 20-30% del totale di esecuzioni.
Il dibattito sull’abolizione della pena di morte sta crescendo anche in Algeria, Tunisia e Marocco. In quest’ultimo paese, nel 2005, la Commissione per la verita’ ha espressamente raccomandato l’adozione di questo provvedimento.
Anche l’iniziativa diplomatica per una moratoria mondiale sulla pena di morte si sta intensificando. Il 10 ottobre a Lisbona si tiene la conferenza "Europa contro la Pena di morte", organizzato dalla Presidenza di turno dell’Unione Europea, dalla Commissione Europea e dal Consiglio d’Europa, alla quale partecipa, per l’Italia, anche il sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti. Si tratta, secondo la Farnesina, di una testimonianza dell’impegno dell’Europa su un tema in cui l’Italia e’ da tempo in prima linea.
L’Italia ha organizzato, insieme alla presidenza portoghese, il 28 settembre a New York ai margini dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite un evento contro la pena di morte, cui hanno partecipato piu’ di 100 Paesi. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha istituito la "Giornata Europea contro la pena di morte".
Partecipano all’evento di Lisbona, tra gli altri, anche il primo ministro portoghese, Jose’ Socrates, il presidente della Commissione europea Jose’ Manuel Durao Barroso, il Vice Presidente della Commissione Europea, Franco Frattini e rappresentanti della Ong impegnate contro la pena di morte.
Le iniziative a Roma
Distribuzione materiale informativo e raccolta firme a Roma in giro per mercati, parchi e luoghi di aggregazione; punto informativo e raccolta firme presso
l’Università La Sapienza: dalle ore 10.30 alle ore 13.30 a Scienze Politiche (9 ottobre) e a Lettere (10 ottobre);
presenza di membri del gruppo al parco Nemorense dalle 15.00 alle 17.00 (10 ottobre) Martedì 9 ottobre e
mercoledì 10 ottobre 2007
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Punto informativo, raccolta firme, letture sul tema, proiezioni e musica live con la band dei Greyhound dalle ore 20.30 presso
l’Associazione culturale Linux - via Libetta 15/c - Roma (in collaborazione con il gruppo Italia 251)
Mercoledì 10 ottobre 2007
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Punto informativo e raccolta firme a Villa Ada -
Roma Mercoledì 10 ottobre 2007



Giovedì, 11 ottobre 2007