Pena di morte
MASSACRO A SINGAPORE

di Dott. Claudio Giusti

Singapore è sempre alla testa dei paesi più liberisti: è sempre la prima in quelle classifiche sulla libertà d’impresa che ogni tanto ci vengono propinate.

Singapore è l’unico paese totalitario di successo ed è anche la prima della classe in quelle liste dove noi siamo invece al trentesimo posto con la Svezia.

Ma Singapore è anche la capitale mondiale della pena di morte.

Nel periodo 1991 - 2003 Singapore ha ucciso, secondo Amnesty International,

http://web.amnesty.org/library/Index/ENGASA360012004?open&of=ENG-SGP

408 persone (di cui 76 nel solo 1994). Considerando la differenza nel numero di abitanti è come se gli Stati Uniti ne avessero ammazzate (400 x 60) 24.000, invece delle 740 effettivamente uccise, e la Cina comunista ne avesse accoppate (400 x 260) 104.000. Nessuno sa quanta gente viene effettivamente uccisa in Cina, ma quando si ipotizzò la cifra di 18.000 esecuzioni in 10 anni il sentimento di repulsione fu unanime.

Secondo le Nazioni Unite Singapore ha fatto, nel periodo 1999 - 2003, 138 impiccagioni, che equivalgono a (138 x 60) 8.280 esecuzioni americane e a (138 x 260) 35,800 cinesi



Secondo lo stesso governo di Singapore, fra il 1991 e il 2000, ci sono state 340 esecuzioni, che equivalgono a 20.400 americane e 88.000 cinesi.

Ma se invece ipotizziamo l’esecuzione di 70 - 80 persone l’anno (cifre considerate più realistiche) passiamo ad un equivalente di 4.200 - 4.800 esecuzioni l’anno per gli Usa e a 18,200 – 20.800 per la Cina.



Ovviamente questo massacro non produce alcun effetto deterrente. Singapore ha un tasso d’omicidio di 3 per 100.000 mentre Hong Kong, l’altra città stato cinese, infinitamente più democratica e senza la pena di morte, ha un tasso di 1 per 100.000.

Claudio Giusti





Nota:

abitanti in milioni

Singapore circa 5

Usa circa 300 (60 volte quella di Singapore)

Cina circa 1.300 (260 volte)




Dott. Claudio Giusti

Via Don Minzoni 40, 47100 Forlì, Italia
Tel. 39/0543/401562 39/340/4872522
e-mail giusticlaudio@aliceposta.it

Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International e in seguito è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti.




Domenica, 26 ottobre 2008