Pena di morte
L’informazione italiana, ovvero: Pannella ha sempre ragione.

di Claudio Giusti

Di norma le opinioni di Marco Pannella sono vivacemente contestate e ben pochi sono disposti ad accettarle a occhi chiusi. Eppure, quando il Sor Giacinto parla di pena capitale e diritti umani, le contestazioni cessano e, qualsiasi corbelleria egli dica, le sue fesserie sono prese per oro colato.
Gli appartenenti alla Casta (politici, giornalisti, commentatori televisivi) non si curano di verificare se le baggianate pannellesche hanno una sia pur vaga relazione con la realtà e trovano un conforto nelle opinioni degli esperti in materia.
Certamente, visto il carattere omertoso e l’incompetenza della cultura italiana, codeste verifiche sarebbero piuttosto difficili, ma di farle non se ne parla neppure.
Così il Sor Pannella è libero di blaterare su pena di morte e diritti dell’Uomo senza tema di essere contraddetto o sbugiardato.
A questo punto però voi mi direte:
“Vedi, caro Giusti, a nessuno in questo paese interessano veramente i diritti umani e la pena di morte. Li usiamo solo per le nostre polemiche da bar e le risse da cortile. Sei soltanto tu, con quattro altri sfigati, che passi il tempo leggendo le sentenze della Corte Suprema, la letteratura accademica, i rapporti delle organizzazione come Amnesty International, i giornali americani e pensi ancora che la lotta alla pena di morte e per i diritti umani sia una cosa seria. Agli italiani nun-glie-ne-pò-fregà-de-meno.”
Purtroppo quello che dite è vero, verissimo, incontestabile, però, prima di scavarmi una comoda foxhole, lasciando libero Pannella (e le sue protesi radicali) di starnazzare a piacimento, mi chiedo se la nostra Casta (Parlamento, partiti, giornali, televisioni), quando si occupa di cose difficili (presunti mutamenti climatici, sistemi elettorali, ecc), sappia cosa si dice e ci informi adeguatamente.
A giudicare dai risultati penso proprio di no.
Claudio Giusti
giusticlaudio@aliceposta.it
P.S.
Bobo Craxi e la pena di morte
Secondo il Sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi (Avvenire 21/12/2007):
“qualche giorno dopo la decisione delle Nazioni Unite il New Jersey ha deciso di abolire la pena di morte”
Vero niente.
Il Governatore Jon Corzine ha firmato la legge che abolisce la pena di morte il giorno prima della Risoluzione delle Nazioni Unite (lunedì 17 dicembre) e l’abolizione in New Jersey ha avuto un lungo percorso in entrambi i rami di quel parlamento. In ogni caso la Risoluzione delle NU non ha avuto alcun eco, né in New Jersey, né negli Stati Uniti.
Dott. Claudio Giusti
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Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International e in seguito è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti.



Giovedì, 27 dicembre 2007