Campagne: No penamorte
Caino in Wonderland

di Dott. Claudio Giusti

22 luglio 2008

22 luglio 1934 Dillinger è morto

‘No, no!’ said the Queen. ‘Sentence first—verdict afterwards.’

Lewis Carroll, “Alice in Wonderland”, Chapter Twelve

Torna sempre.
Ogni anno.
Non c’è scampo.
Implacabile,
come il festival di San Remo.
Inarrestabile,
come la nuova edizione del Grande Fratello.
Inevitabile,
come le malattie di stagione.
Ogni anno.
Non c’è scampo.
Torna sempre.
Il rapportino di Nessuno tocchi Caino.

Nella versione on-line del rapportino 2008 di NtC non paiono esserci variazioni di rilievo rispetto ai rapportini degli anni precedenti.

I Caini continuano a non sapere che in America il verdetto precede la sentenza, ignorano Ring, danno i numeri e vanno in confusione sull’appello, ma ormai ci siamo abituati.

I Caini amano aggiungere qualche nuova nefandezza a quelle vecchie e scrivono che:

“Il 24 giugno 2004, la Corte d’Appello di stato, la più alta a livello statale prima della Corte Suprema di stato ha dichiarato incostituzionale una parte della legge sulla punizione capitale dello stato di New York.”

In verità la corte suprema dello stato di New York si chiama Court of Appeals, mentre la New York Supreme Court è una normalissima corte di giustizia,

Sconsiglio quindi la lettura del rapportino di Nessuno tocchi Caino e raccomando invece quella del quarto rapporto che il Professor Hood ha fatto alle Nazioni Unite.

Hood Roger & Hoyle Caroline
The Death Penalty. A Worldwide Perspective. Fourth Edition, Revised and Expanded.

New York. Oxford UP. 2008


ATTENZIONE

QUESTA PARTE RIGUARDA GLI ADDETTI AI LAVORI.

GLI UMANI NE SONO ESENTATI,

Per NtC:

“La procedura penale statunitense divide un processo per omicidio (...) in due fasi distinte. Nella prima fase (la sentenza) una giuria popolare decide se l’imputato è innocente o colpevole. Durante la seconda fase (la pena) la stessa giuria, un giudice, oppure una corte formata da 3 giudici (a seconda degli stati) valuta le circostanze aggravanti e attenuanti e decide la pena. Anche gli appelli sono divisi in due fasi: quelli su innocenza o colpevolezza e quelli sull’entità della pena.”

Nella realtà dei fatti la giuria decide il verdetto, poi, se ha stabilito che l’imputato è colpevole di un reato capitale, si tiene la seconda fase del processo e la giuria decide se condannarlo a morte. (In Alabama e Florida la decisione è presa a maggioranza e può essere ribaltata dal giudice).

L’appello, che non è il rifacimento del processo, inizia come appello diretto statale e prosegue come habeas corpus statale e federale. In questa messa cantata pluridecennale è il condannato a dovere dimostrare che, al processo di merito, ci sono stati errori così gravi e numerosi da farlo annullare.
http://win.agliincrocideiventi.it/ANNO3/Luglio2005/giurie_e_pena_di_morte.htm

http://www.osservatoriosullalegalita.org/07/acom/09set2/1700claudiokill.htm

per NtC:

“Dei 50 stati degli USA, sono 38 quelli che prevedono la pena di morte nei loro ordinamenti”

Mentre sono In realtà sono 36


Per NtC:

“La Cina prevede due tipi di sentenza capitale: l’esecuzione immediata e la condanna "con sospensione" della pena per 2 anni, che diventa definitiva qualora il condannato abbia commesso altri reati durante il periodo di sospensione.”

Le cose invece stanno così: se il condannato che ha ricevuto la sospensione dimostra di essere pentito ed avviato sulla via della riforma la sentenza di morte viene commutata nel carcere.

(Cfr: Amnesty International. ASA 17/01/1996 China, No One is Safe. e

ASA 17/003/2004 People’s Republic of China Executed "according to law"?


vedi anche:

http://www.domusmazziniana.it/ami/pm/due4/giusti.htm

http://www.osservatoriosullalegalita.org/07/acom/06giu2/1422giustipenamors.htm

http://www.controlapenadimorte.splinder.com/post/15209184/La+sconfitta+di+Pannella

http://www.agliincrocideiventi.it/2007/11/20/risoluzione-loffia/

Dott. Claudio Giusti

Via Don Minzoni 40, 47100 Forlì, Italia
Tel. 39/0543/401562 39/340/4872522
e-mail giusticlaudio@aliceposta.it

Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International e in seguito è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty. Fa parte del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti.



Giovedì, 24 luglio 2008