Alla vigilia della visita del premier turco Erdogan in Italia la Rete Italiana Disarmo richiede una moratoria sulle
forniture belliche a seguito delle operazioni contro i separatisti Turchia orientale
Stop alle forniture militari italiane alla Turchia
"Il Governo italiano deve valutare le opportune azioni per porre termine ad ogni tipo di forniture militari alla Turchia".
E la richiesta della Rete per il Disarmo, alla luce del conflitto ormai aperto e di livello internazionale fra lesercito
di Ankara ed i guerriglieri del PKK esteso al Kurdistan iracheno.
Secondo la Rete Italiana Disarmo deve essere valutata subito lopportunità, prevista dalla legge 185 del 1990, di
sospendere le consegne di armi già autorizzate. In particolare devono essere bloccate le commesse dello scorso settembre
relative alla fornitura di 51 elicotteri militari A129 della AgustaWestland per un valore stimato di circa 1,2 miliardi di euro.
"Negli ultimi cinque anni, con più di 220 milioni di euro di autorizzazioni, la Turchia è uno dei principali clienti
dellindustria militare italiana, nonostante proprio a causa della sua politica inadeguata nel rispetto dei diritti umani
proceda a rilento il processo di adesione allUnione Europea e Ankara sia stata ripetutamente richiamata dal Parlamento
Europeo al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali della persona umana" - afferma Maurizio Simoncelli di Archivio Disarmo (aderente
alla Rete - vedi www.archiviodisarmo.it).
"La legge 185 del 1990 che regolamenta il commercio delle armi italiane vieta le esportazioni ai paesi in stato di
conflitto e i cui Governi siano responsabili di accertate violazioni da parte ONU, UE e Consiglio dEuropa – aggiunge Francesco Vignarca coordinatore della Rete - "Rete Disarmo
ritiene che le vendite di armi alla Turchia siano in plateale violazione della stessa legge. Le forze politiche devono
imporre il rispetto della legge, per evitare che le armi italiane possano essere utilizzate per alimentare un conflitto.
Allo stesso modo lItalia deve fare pressioni anche per evitare che le armi fornite in passato siano utilizzate per la repressione" - conclude Vignarca.
"A tal riguardo - aggiunge Giorgio Beretta che per lOsservatorio sul commercio di armi di Ires Toscana ha svolto
unanalisi sullesportazione quindicennale di armi italiane - va segnalato che diverse operazioni di esportazioni di armi italiane sono tuttora in corso. Oltre ai già ricordati
elicotteri militari A129 della Agusta, che fanno parte del Programma ATAK (Tactical Reconnaissance and Attack Helicopter),
il governo italiano nel 2005 ha autorizzato unesportazione per 72,7 milioni di dollari (60,5 milioni di euro) relativa ad aerei antisommergibile della
Alenia Aeronautica che fanno parte di un contratto per la fornitura di 10 aerei militari ATR 72 ASW del valore complessivo
di 219 milioni di dollari (pari a circa 180 milioni di euro) con consegne che inizieranno nel 2010. Come segnala la stessa
ditta produttrice del gruppo Finmeccanica, laereo ATR 72 ASW `è in grado di fornire funzionalità di missione complete e la versatilità necessaria per cercare, rilevare, identificare, monitorare e, a comando,
attaccare obiettivi sia sottomarini che di superficie - conclude Beretta.
E chiaro quindi il pericolo che le armi italiane vengano usate per la repressione nel Kurdistan iracheno: un fatto che,
tra laltro, rischia di innescare una escalation di violenze in una delle zone di maggior tensione mondiale come il Medio
Oriente.
SCHEDA TECNICA
Diritti Umani in Turchia
Il Parlamento Europeo ha predisposto e votato (vedi comunicato) una PROPOSTA DI RISOLUZIONE (la B6-0000/2007 dell´11 settembre di quest´anno) sulla Turchia in cui "rimanda alla sua risoluzione del 2006 sulla Turchia, in particolare ai paragrafi concernenti le riforme necessarie per migliorare il funzionamento della magistratura, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali della persona umana, la tutela dei diritti delle donne, lattuazione di una politica di tolleranza zero nei confronti della tortura, nonché la protezione dei diritti delle minoranze e dei diritti culturali; attende, prima di valutare i progressi compiuti nellattuazione di tali riforme, i risultati del monitoraggio intensificato dei criteri politici annunciato dalla Commissione nella sua ultima strategia di allargamento; invita la Commissione a pubblicare senza indugio tali risultati" ed inoltre "invita il nuovo governo turco a adottare misure concrete per garantire il pieno rispetto dei diritti sindacali, conformemente alle norme dellUE e dellOIL"
La corsa al riarmo della Turchia e le forniture di armi italiane
Con quasi 3 miliardi di dollari di importazioni militari nel quinquennio 2002-6, la Turchia è il nono acquirente mondiale di armamenti - riportano i dati del SIPRI. Se il principale fornitore di Ankara rimangono gli Stati Uniti (quasi 1,2 miliardi), le esportazioni di armi italiane si attestano nel quinquennio 2002-6 sui 220 milioni di euro, ma le autorizzazioni hanno visto unimpennata soprattutto nel 2005 e nel 2007.
Tra queste si distinguono
la commessa dello scorso settembre relative alla fornitura di 51elicotteri militari A129 della AgustaWestland per un valore
stimato di circa 1,2 miliardi di euro. (Si veda Comunicato di Finmeccanica)la firma tra Oto Melara, una controllata di
Finmeccanica, e la turca Daersan di un contratto di oltre 53 milioni di euro per la fornitura alla Marina Militare Turca di 16 sistemi navali che
saranno installati su altrettanti pattugliatori da 57 metri: tale forniturà è in corso e terminerà entro il 2014. (Si veda
Comunicato di Finmeccanica)lautorizzazione del governo italiano nel 2005 allAlenia Aeronautica per una prima fornitura e
produzione in Turchia di aerei antisommergibile del valore di 72,7 milioni di dollari (60,5 milioni di euro) che fanno
parte di un contratto per la formitura totale di 10aerei militari ATR 72 ASW del valore complessivo di 219 milioni di
dollari (pari a circa 180 milioni di euro) con consegne che inizieranno nel 2010. (Si veda Comunicatodi Finmeccanica ed
anche la nota) lautorizzazione sempre nel 2005, relativa a 5 elicotteri AgustaAB412 modificato militare del valore di 59,3 milioni di
dollari (45,6milioni euro)nel 2006 lordinativo di un elicottero gusta AB412EP modificato militare del valore di 12 milioni
di dollari (9,5 milioni di euro).
Mercoledì, 07 novembre 2007
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