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Volontariato
La scheda del Gruppo Solidarietà Moie di Maiolati

Gruppo Solidarietà
Via Fornace, 23 - 60030 Moie di Maiolati Sp. AN- ITALY
tel/fax 0731703327 grusol@grusol.it 
Sito: http://www.grusol.it/

Chi siamo
Ripercorrere la storia di un gruppo di persone che hanno cominciato a fare delle cose insieme nel 1979, non è facile; tanto il tempo trascorso, tante le vicende che negli anni si sono succedute. Il tentativo che proponiamo, naturalmente parziale, intende ripercorrere le tappe più significative di un percorso, costellato di errori (tanti), e non ancora concluso.

L'esperienza del Gruppo Solidarietà prende avvio nell'estate del 1979 quando un gruppo di giovani del territorio della Vallesina (AN), organizza una vacanza "per" alcune persone handicappate ricoverate in un Istituto della regione Marche; l'incontro con situazioni di sofferenza e di emarginazione apre gli occhi su un mondo fino allora sconosciuto e porta il Gruppo (in embrione) che aveva dato vita alla "vacanza" ad intensificare i rapporti con le persone cui aveva offerto ospitalità nel periodo estivo. Inizia un periodo particolarmente coinvolgente ed intenso che si concretizza con: - l'organizzazione di sempre più frequenti momenti di incontro con le persone che vivono in istituto; - la ricerca e la scoperta di situazioni di disagio del territorio e la conseguente "offerta" di sostegno; - riflessioni e approfondimenti sul ruolo del gruppo e sulle attività da realizzare.

Le discussioni e le riflessioni di quel periodo hanno per tema come fare di più. Per le persone in Istituto questo si traduce nell'aumentare il più possibile le "visite" e le "uscite"; per le persone del territorio come offrire momenti di svago e di condivisione del tempo libero. Si cominciano anche a realizzare i primi incontri "pubblici" attraverso la presentazione di esperienze di persone o di gruppi che ci stimolano ad accrescere il nostro impegno. E' anche il tempo di una attenzione verso i temi della pace, dello sviluppo, dell'obiezione di coscienza. Una delle principali attività di autofinaziamento, che durerà per quasi 15 anni, è la raccolta di carta e stracci che alcuni di noi avevano vissuto nei campi estivi di Mani Tese e di Emmaus. Il Gruppo, pur non avendo una caratterizzazione ecclesiale, trae, per la gran parte dei suoi membri, ispirazione dal cristianesimo. I punti di riferimento di quegli anni sono le esperienze del Gruppo Abele, della Comunità di Capodarco, della Caritas di Mons. Nervo, ma anche don Milani, dom Helder Camara, le comunità di base in America Latina. Negli anni continua la promozione di incontri, definiti, di sensibilizzazione; nel piccolo paese di Castelplanio si succedono incontri con persone portatrici di esperienze significative, da Alessandro Zanotelli a Luigi Ciotti, da Eugenio Melandri a Antonino Caponetto, da Tonino Bello a Giancarlo Caselli.

Si propongono anche momenti di riflessione e di approfondimento in prospettiva cristiana con il biblista Rinaldo Fabris e il teologo Armido Rizzi. Escono le prime pubblicazioni in ciclostile che raccolgono gli interventi più importanti. Dal 1982 si comincia la pubblicazione di un foglio ciclostilato interno, Appunti che vuole dare voce alle nostre esperienze e riflessioni. Le attività continuano con una sempre maggiore intensificazione dei rapporti con alcune persone handicappate e le loro famiglie e con i ragazzi handicappati dell'Istituto; iniziano le prime esperienze di servizio civile; si affitta una casa in cui è possibile trascorrere dei fine settimana che via via diventano sempre più intensi. La parola chiave di quel periodo è condivisione che diventa sempre più sinonimo di vita comunitaria e di comunità. Il progetto prende corpo ma non si realizza; la mancata realizzazione del progetto allenta progressivamente i rapporti con le persone handicappate dell'Istituto.

Contemporaneamente si affaccia insistente la riflessione sulla risposta ai bisogni e sui servizi presenti nel territorio. Sempre più persone e famiglie si rivolgono al Gruppo per chiedere sostegno, aiuto, informazioni. Ci si interroga fortemente su quale ruolo debba avere un gruppo di volontariato e sul rapporto con le istituzioni. Si può dire che è già iniziata la seconda fase del Gruppo Solidarietà. Un lungo lavoro con alcune famiglie porta alla costituzione (1987) di un'associazione, Il Mosaico, che nasce con l'obiettivo di stimolare la crescita dei servizi territoriali e di offrire sostegno e tutela alle persone handicappate; dopo un lungo confronto con le amministrazioni comunali, prende il via (1987) un servizio intercomunale di assistenza domiciliare. Il servizio è il primo frutto del lavoro di pressione nei confronti delle amministrazioni. Al Gruppo viene anche chiesto se vuole gestire il servizio, costituendosi in cooperativa; si rifiuta la proposta; tra le motivazioni sicuramente la paura di perdere in spontaneità e in libertà.

Sarà l'anticipazione di una scelta che verrà chiarendosi negli anni; quella di mantenere un ruolo promozionale, difficilmente compatibile, con la scelta gestionale. Il filo conduttore delle attività del gruppo va sempre più caratterizzandosi per una duplice azione: a) essere risorsa per situazioni di difficoltà e di disagio; b) promuovere politiche sociali attente alle fasce più deboli della popolazione. Si afferma sempre più la consapevolezza che ci sono persone in difficoltà che sono portatrici di bisogni ma anche di diritti. Diritto al lavoro, alla cura, al tempo libero, all'assistenza. Il Gruppo deve allora "organizzarsi" perché alcuni diritti non rimangano puramente nominali. Le sempre maggiori richieste di informazioni su "diritti" e "servizi", ma anche la necessità di "conoscere", per poi proporre, spingono il Gruppo a riflettere sulla necessità di documentarsi. Nasce così il Centro documentazione del Gruppo Solidarietà.

Alla fine degli anni ottanta prende sempre più corpo un' attività di promozione, informazione e formazione; le politiche sociali e il loro sviluppo sono al centro delle attività del Gruppo. Gli strumenti sono: la rivista "Appunti" che da tempo ha superato la funzione di bollettino interno; il Centro documentazione; la proposizione di momenti "pubblici" di approfondimento, proposta e denuncia. Man mano si prende coscienza di altre forme di emarginazione e disagio: dalla malattia mentale alla situazione degli anziani malati e non autosufficienti. Le istituzioni (regione, comuni, USL), diventano interlocutori permanenti; si chiede loro di mettere al centro delle loro politiche le persone più deboli, quelle che da sole non possono farcela; non mancano momenti di forte conflittualità. Per il Gruppo si consolida la consapevolezza del ruolo che può giocare nello sviluppo di una comunità solidale e accogliente.

Dal 1989 prende avvio l'organizzazione di corsi di formazione e dal 1994 di convegni nazionali; dopo ogni iniziativa vengono rielaborate le principali relazioni e pubblicati dei volumi di approfondimento. Negli stessi periodi si promuovono a livello locale e regionale iniziative volte a stimolare lo sviluppo di servizi a favore delle fasce più deboli della popolazione. Si promuove la costituzione del Coordinamento Volontariato Vallesina con l'obiettivo di mettere in rete le esperienze dei gruppi di volontariato del territorio. Il principio ispiratore è sempre lo stesso: non chiedere per se ma per quelli che non sono in grado di farlo da soli.
Nel 2004 viene costituito un Coordinamento regionale di associazioni (Comitato Associazioni Tutela), composto da 15 organizzazioni con l’obiettivo di seguire l’evoluzione delle politiche sociali a livello regionale.

Il percorso del Gruppo Solidarietà, qui sinteticamente proposto, indica la volontà di essere compagni di viaggio di tante persone che "non contano"; dopo tanti anni siamo più che mai convinti che il tratto costituivo del volontariato deve essere la tutela e la promozione dei diritti dei più deboli. Questo è quello che vorremmo continuare a fare anche nei prossimi anni.



Sabato 03 Settembre,2011 Ore: 18:31
 
 
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