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www.ildialogo.org A Cavezzo insieme alla BSA(Brigate di Solidarietà Attiva),di Cristina Campanile

Terremoto dell'Emilia
A Cavezzo insieme alla BSA(Brigate di Solidarietà Attiva)

di Cristina Campanile

Sono partita lunedì scorso per Cavezzo con le Brigate di Solidarietà Attiva. Arrivata al campo  intorno al Palazzetto dello Sport, noi volontari ci siamo sistemati nelle nostre tende in piccole aiuole. Il campo è organizzatissimo dalla Protezione Civile ma anche dai compagni di Rifondazione Comunista che hanno costruito uno spazio per i bambini dove vengono organizzati giochi e letture. Sono state portate anche le attrezzature della parrucchiera popolare. Farà sorridere però è un piccolo segnale di normalità quotidiana, "onore" alla parrucchiera.
Per andare a Cavezzo bisogna essere automuniti perchè la macchina serve per cercare gruppi di persone accampate non organizzate. Ho dato la mia macchina ai ragazzi che andavano in giro. Allora sono andata ad aiutare allo  spaccio alimentare, in un secondo tempo abbiamo aperto un gazebo come spaccio indumenti perchè arrivano persone che non hanno cambi, non hanno più un asciugamano non hanno nulla.
I ragazzi delle BSA ci hanno riferito di aver trovato persone accampate in piccoli giardini, aiuole, senza nulla. A Fossoli vicino al campetto di calcio hanno trovato circa 150 persone senza generi alimentari e igienici. Sono partiti subito con gazebo e  scatole, ci siamo occupati per far arrivare loro pasti caldi dalla Croce Rossa. Un giorno, riempito un camion di un compagno e quattro macchine, abbiamo raggiunto a Carpi un altro campo non organizzato. Siamo stati assaliti, pochi minuti e tutto era esaurito.
Nel campo di Cavezzo ci sono due cucine della Protezione Civile, lunghe code sotto il sole, oltre alle persone delle tende, riconosci quelle che hanno le case agibili, perchè hanno grosse pentole per portare il cibo alla famiglia, perchè il gas è stato chiuso e non possono fare da mangiare. Tutti fermi in piedi ad aspettare il turno, il sole che ti ammazza, anziani, immigrati, quello era per me il momento più terribile, avrei voluto dare la precedenza a tutti.
Sono rientrata il giovedì a casa con il cuore gonfio di tristezza ma fiera del lavoro svolto e che le BSA continuano e continueranno a fare. A distanza di giorni so che hanno fissi 3 gazebo con spaccio di generi di ogni tipo, organizzano con gli sfollati assemblee molto partecipate sulla autorganizzazione del campo. L'impegno è tanto, servono tutti i giorni tanti volontari, c'è tanto da fare,  riassortire sempre gli spacci, preoccuparsi che gli anziani i disabili i bambini abbiano il possibile per sopportare tutto quel disagio.
In quella zona in PD è molto forte e bisogna tenere un tono molto basso, comunque lasciano lavorare abbastanza. Il campo di Cavezzo è stato recintato meglio dire "militarizzato" contro la volontà degli sfollati. A Reggiolo, campo già militarizzato, non fanno entrare nessuno. Sono arrivati 22 No Tav portando tantissimi aiuti, sono state prese le generalità di tutti e fatti entrare nel campo solo 2 di loro.
 
Girando per le strade di Cavezzo e gli altri paesi,con persone del posto che indicano i palazzi da demolire, ti rendi conto che la situazione è tragica e sarà molto lunga. La sera girare è desolante,  sono paesi fantasma, negozi chiusi,  palazzi con persiane chiuse, strade deserte. Ultimamente gli operai stanno firmando una dichiarazione in cui manlevano il datore di lavoro da ogni responsabilità nel caso in cui il capannone crollasse e loro ci rimangano sotto. Un giorno due compagni delle BSA, sempre in giro alla ricerca di sfollati abbandonati, hanno visto del movimento in una fabbrica. Immediata è stata l'iniziativa di alzarsi alle 5 per andare a controllare se gli operai uscivano dal turno notturno. I briganti non si perdono in chiacchere, vedono il problema e si mettono subito in azione. Loro avendo già vissuto l'Aquila sanno già come andrà a finire. Lo Stato è assente, sono importanti gli aiuti di ogni singola persona che arrivano da tutta Italia. I centri sociali stanno lavorando tantissimo. Tutti i giorni arrivano furgoni carichi di aiuti di ogni genere. Si, proprio quei ragazzacci criticati, controllati, allontanati sanno come affrontare ogni tipo di difficoltà risolvendo il problema.
Sono passati alcuni giorni, sono qui nel mio guscio, ho un tetto sopra la testa non devo fare la coda per la doccia, ho cibo e indumenti ma con la testa sono a Cavezzo, in quella coda sotto al sole e non vedo l'ora di tornare con i ragazzi delle BSA, fiera di far parte del loro mondo perchè hanno una concezione di vera democrazia che parte dal basso fondata sulla partecipazione e autorganizzazione. 
Cristina Campanile, Genova


Gioved́ 14 Giugno,2012 Ore: 14:51
 
 
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