- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (228) - Visite oggi : (2)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org “Prestati… alla politica”,di Tusio De Iuliis

“Prestati… alla politica”

di Tusio De Iuliis

Sull'abolizione del 5 per mille alle associazioni di volontariato


Il 21 settembre 2010 un Deputato dell’opposizione propose l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione.
Indovinate un po' come è andata a finire ! :
Presenti 525, Votanti 520, Astenuti 5, Maggioranza 261
Hanno votato SI 22 - Hanno votato NO 498
Un risultato su cui gli italiani avrebbero giurato l’esito, ma evidentemente non sufficiente a muovere le nostre coscienze, la nostra indignazione, la nostra più che giustificabile rabbia.
La casta si difende e si aggrappa ai propri privilegi con una sfacciataggine impareggiabile.
Così dopo questo bell’esempio di onestà e di unità trasversale nel nome, per conto e per il bene del “popolo sovrano”, uomini “prestati” alla politica decidono che non è sufficiente il solo imbroglio, bisogna fare di più.
Ed ecco che il governo decide di rapinare, perché di questo si tratta, le donazioni volontarie del 5x1000.
Nonostante siano milioni (14.652.659 solo nel 2008) i cittadini italiani contribuenti che ogni anno scelgono di sostenere economicamente le associazioni di volontariato e di terzo settore, ancora una volta il Governo, dopo averlo dimenticato nella proposta di Finanziaria, decide di inserire la misura del 5 per mille nel Maxiemendamento, deliberatamente scippando 300 milioni dei 400 previsti rispetto al 1998.
E’ bene sapere che Il 5 per mille, istituito nel 2006, è il frutto di una erogazione decisa liberamente dal contribuente per la quale lo Stato svolge solo un ruolo di intermediario, ma questo lo hanno dimenticato.
Questa è l’Italia ? Viva l’Italia allora, quella narcotizzata dai gossip e dalla cronaca nera.
Viva i furbi e i cialtroni che scorazzano con le auto blu e grigie con tanto di lampeggianti sopra e una escort sotto il sedile; viva i furbi che quando ci incontrano gonfiano il petto e fingono di guardare il vuoto e ci sputano addosso il loro status come intoccabili guappi di una società malata fino alle ossa.
Un lupanare di ineguagliabile, non c’è che dire.
Machisenefrega direbbero gli italiani incollati al grande fratello, all’isola dei cretini e così via dicendo fino alle marie notturne.
Machisenefrega se l’Italia e l’Europa continuano a pagare i danni delle guerre innescate nel mondo da un pazzo ubriacone.
Machisenefrega se hanno fatto man bassa della sanità creando incertezze e paure e gli anziani buttati direttamente nelle sale mortuarie; se il popolo dei poveri non sa come mangiare e nemmeno più riesce a sognare con il tanfo dei rifiuti della nostra opulenza. 
Machisenefrega se in Africa si muore per un po’ di diarrea  e qui solo gli onorevoli possono morire di indigestione o, dei tanti disperati che ogni giorno
tentano la fuga dall’inferno della guerra e della disperazione; per annegare e riposare in pace per sempre sui fondali di Otranto e diventare carne per pesci.
Machisenefrega se l’acqua esce putrida e malata dal nostri rubinetti e ce la fanno bere ugualmente come acqua distillata; se l’aria ha l’odore di cancrena come a Mogadiscio; se le colline tracimano come valanghe risucchiate da palazzinari avidi a da sindaci cretini e arricchiti.
Machisenefrega dei nanerottoli della politica che gironzolano tra le miserie di questa umanità a dispensare stupidità e sorrisi ebeti per sentirsi almeno per un giorno capi tribù, re, cristi generosi o nuovi santi elevati agli onori degli altari; loro, schizzinosi e repellenti, spalmati fino ai piedi di amuchina, alla ricerca dissennata di false grandezze e nuovi e più importanti privilegi ai loro irrefrenabili istinti.
Viva allora la nostra Bella Italia che senefrega di tutto e di tutti.
Se non fosse tragica la situazione di milioni di italiani e per miliardi di uomini, donne e bambini di questa terra impazzita, ci sarebbe da ridere a crepapelle e ci verrebbe la voglia di ridere ancora di più buttando i nostri politici sulle scenedella scuola dei buffoni dell’Escurial; divertirci e giocare con le loro facce di bronzo, non con i soliti lanci di arance o pomodori, ma con una vera e propria pioggia torrenziale di cachi.
“O patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri e l’erme torri degli avi nostri, ma la gloria non vedo”….avrebbe detto così Leopardi qualche secolo fa.
20 novembre 2010
Tusio De Iuliis


Mercoled́ 24 Novembre,2010 Ore: 13:57
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Volontariato

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info