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www.ildialogo.org Quei 13 cadaveri sulla spiaggia e il razzismo che non rispetta neppure la morte,di Mimmia Fresu

Quei 13 cadaveri sulla spiaggia e il razzismo che non rispetta neppure la morte

di Mimmia Fresu

Neppure volevano fermarsi in Italia, terra di transito. Paese poco ambito il nostro, che non offre futuro né rispetto, in cui la povertà e la fame comincia a somigliare troppo a quella da cui erano scappati. Non sapevano nuotare, ma i moderni negrieri li hanno spinti in acqua a forza di frustate, dopo aver incassato da ognuno di loro dai 300 ai 1.000 euro. Sono morti in tredici a pochi metri da una spiaggia siciliana, altri sarebbero periti allo stesso modo senza l'intervento provvidenziale da parte di qualche volontario che si trovava sul posto. Tredici cadaveri sparsi sulla spiaggia, filmati e mandati in onda durante il tg della sera, ad esibire un'esclusiva di un giornalismo un tanto al chilo. Niente paura, tuttavia, siamo gente che dimentica in fretta, siamo quelli che vanno a messa la domenica, quelli dell'elemosina e delle grandi truffe. Ormai neppure ce ne accorgiamo, ma siamo quelli che ripetono sempre più spesso: se la sono andata a cercare, avrebbero dovuto restarsene a casa loro, che noi abbiamo già i nostri problemi, i nostri disoccupati, il mutuo da pagare e la legge Bossi-Fini che giustifica l'inumano. Dimentichiamo in fretta e la morte oltre la nostra porta, riparati nel nostro egoismo, la morte altrui, negri tra l'altro, non disturba la leggerezza d'animo e l'indifferenza di sempre. In fondo ci appaga l'idea delle carte distribuite dalla sorte: c'è chi è nato da questa parte del mare con l'aperitivo e la famiglia del -mulino bianco- e chi sull'altra sponda. C'è chi si ritrova con la pelle bianca (è la scorciatoia che non bada all'idiozia) e si sente al sicuro, altri con addosso la pelle nera, che da noi è già una colpa, sopportata appena col permesso di soggiorno che, però, toglie il lavoro a noi italiani, anche se quel lavoro noi non lo faremo mai. Il resto sono delinquenti e donne di malaffare. Si nutre e cresce dentro questi stereotipi il razzismo della porta accanto, un razzismo ancora più subdolo di quello militante. Lo stesso razzismo che annienta l'umana pietà e riduce la solidarietà ad esercizio parassitario. E' il declino della nostra società, è la morte civile quella venuta fuori anche ieri mattina sul sito web del Corriere della sera, dove il 38 per cento dei contatti che avevano letto la notizia dei tredici immigrati morti in Sicilia, si è dichiarato contento. Una sorta di sondaggio offre la possibilità di esprimere con un clic l'opzione: indignato, preoccupato e triste. Il 38 per cento è andato a selezionare la faccina sorridente di soddisfazione. -Soddisfatti dei morti annegati, scrive L'Espresso, delle frustate, della fine. La nostra-.



Mercoledì 02 Ottobre,2013 Ore: 20:02
 
 
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