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www.ildialogo.org Padre gianni nobili missionario comboniano: Il suo pane spezzato per la vita di tutti!,di Carlo Castellini

Padre gianni nobili missionario comboniano: Il suo pane spezzato per la vita di tutti!

di Carlo Castellini

Comboniano tutto d'un pezzo, padre gianni ha saputo affrontare  situazioni non sempre facili, fin dai suoi primi anni africani, in Burundi, Spezzando il pane con la gente. Ha saputo valorizzare l'impegno. Evangelizzatore dei laici, uomini e donne, divenendone amico. Era nato a Sondrio il 4 giugno 1940 e si e' spento a kampala in uganda Il 12 aprile 2016. Cosi' lo ricordano Elio Boscaini E Alex Zanotelli Suoi compagni in terra di missione.


COSÌ PADRE ALEX ZANOTELLI RICORDA L'AMICO PADRE GIANNI.
L'avevo incontrato in svariate occasioni, a Limone sul Garda, per qualche giorno di vacanza, a Pesaro, nei convegni laicali dedicati all'animazione missionaria, ma anche a Brescia, in occasione della presentazione alla stampa ed alla Provincia, di alcune iniziative dedicate a Daniele Comboni, in compagnia di Franco Barin, ora in Africa.
Aveva simpatia umana, non era un prevaricatore, aveva amici e simpatizzanti anche tra le donne. Mi ricordo come, in una di queste occasioni, dava del tu a Daniele Comboni; ne parlava anche alla stampa, come se fosse un amico vivo, con cui interloquiva, ma senza essere fanatico. E questo mi fece riflettere.
Poi ci eravamo impegnati per raccogliere aiuti economici, e attraverso i collegamenti con La Goccia, eravamo riusciti ad interessare anche una scuola
media e ginnasiale di Salo', nel Bresciano, di cui Alba Comolatti, su ora e preside della scuola salodiana, ci aveva fatto conoscere le caratteristiche.
Si era impegnata in prima persona, e se ben ricordo, era riuscita a portare in Africa anche un bel gruppo di studenti. Non ostante avesse bisogno di aiuti economici, non era un arraffa-tutto. Ci teneva a diffondere un messaggio, quello della sua missionarietà.
Un altro ricordo di Pesaro, che mi è rimasto, è quello di lui che canta tranquillamente a mo di un africano ormai integrato, canti in lingua zairese o di altri dialetti africani. Era capace di vivere con grande naturalezza anche ideali impegnativi. Era leggero, ecco.
Altre cose vi, racconteranno Elio Boscaini, direttore di Nigrizia ma anche Alez Zanotelli, il cui ricordo riporto qui sotto. (Carlo Castellini).
“Fratello mio, mio compagno di lavoro, e di lotta”, scriveva Paolo di Tarso, di un suo stretto collaboratore. Sono le stesse parole che potrei usare per padre Gianni Nobili. Per me Gianni è stato un vero fratello, un compagno straordinario di lavoro missionario, mUomo dalla straordinaria umanità, con un'eccezionale carica umana che gli proveniva da una profonda fede in Gesù. Un uomo che sapeva rischiare per aprire strade nuove per la missione. Ne è sempio il suo incredibile coraggio di lasciare il suo lavoro in Congo, per venire a vivere con me, nell'nferno di Korogocho(1991). Il 14 gennaio 1990, dopo due anni di attesa, ero andato a vivere in una baracca di Korogocho, slum di Nairobi. Vissi da solo per oltre un anno: ,nessun comboniano se la sentiva di venire a condividere con me quell'esperienza. Che a molti sembrava una follia.
Fu Gianni, (con il permesso dei superiori), a raggiungermi a Korogocho. E' stato anche per lui un battesimo molto duro: il battesimo dei poveri.
“Se il fango non ti arriva addosso, se non lo calpesti, se non ti circonda, se non ti avvolge corpo e anima (parlo di fango fisico e morale), non sai neanche apprezzare il dono della salvezza e della libertà che il Signore ci ha fatto – scrisse padre Gianni in una delle sue lettere da Korogocho -.
Gianni fu fondamentale per iniziare le piccole cooperative per i più disperati di Korogocho. Giocò un grosso ruolo per la creazione della cooperativa dei raccoglitori di rifiuti nella discarica del Mukuru, proprio davanti a Korogocho.
Ma fu soprattutto lui a propiziare l'arrivo nel 1993, di quel formidabile missionario laico che ea il bresciano Gino Filippini con il quale aveva lavorato in Congo e di altri che diedero un notevole aiuto con le cooperative.
Non posso dimenticare i momenti meravigliosi trascorsi con Gianni a mangiare un po' di cibo nel cuore della notte, seguiti da lunghe conversazioni. E poi quei momenti magici di preghiera nel cuore della notte pregando i Salmi di padre Davide Maria Turoldo!
Grazie, Gianni, di esserti giocato la vita per la gente d'Africa. Che la tua vita, data e donata, possa “rigenerare” quella terra che ora ti accoglie nel suo grembo. (Alex Zanotelli, a cura di Carlo Castellini).



Mercoledì 29 Giugno,2016 Ore: 20:14
 
 
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