Credo si debba fare memoria, in un’epoca di pesante oblio, della persona di Loris Capovilla, un infaticabile testimone del Concilio e vero uomo di Dio, che, circa tre anni fa, ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere. Infatti, per organizzare una visita a Sotto il Monte con un gruppo del Centro "don Milani di Pistoia" e delle comunità parrocchiali di Vicofaro e di Ramini Bonelle guidate da don Massimo Biancalani, ebbi modo di parlarci direttamente per telefono: con grande affabilità mi disse che ci avrebbe accolto molto volentieri e che ricordava i nostri grandi profeti toscani, in primis Giorgio La Pira e in particolare don Lorenzo Milani, esprimendo tutta la sua ammirazione per l' educatore di Barbiana, anche se qualcuno voleva discuterlo. Tra l'altro debbo dire che qualche anno dopo uscì quell'opera sconvolgente "Perché mi hai chiamato", in cui sono riportate alcune stupende lettere tra monsignor Capovilla e lo stesso don Lorenzo, dalle quali risalta, pur nelle differenti personalità, la grande umanità di entrambi.

Ma rimane per me indimenticabile l'incontro con lui alla fine di aprile (cui appartiene la foto riportata) nel paese natale di papa Roncalli, dove per anni ha continuato a custodire documenti preziosissimi e a ricevere visite di pellegrini e di fedeli. Ci accolse con grande tenerezza e vero spirito cristiano, ricordandoci non solo il messaggio del grande profeta del Concilio, ma anche i suoi ultimi istanti, in cui il papa morente lo ringraziò di aver condiviso amarezze e incomprensioni proprio da parte dei cristiani. Ma fu proprio rivolgendosi a noi che ci esortò a camminare sulla via del Concilio, di cui papa Francesco, eletto da poche settimane, stava ripercorrendo e riaffermando l'insegnamento. L’incontro avvenne, nonostante la ristrettezza dello spazio, come si può notare dalla foto riportata, con grande coinvolgimento di tutti: il vecchio – ma giovanissimo nello spirito - monsignore ci parlò a lungo del grande papa-profeta, di cui era stato inseparabile segretario e amico. Sembrava non voler staccarsi da noi, nonostante i frequenti richiami delle suore che lo sollecitavano per il pranzo! Sono convinto che il ricordo di questo incontro è rimasto nel cuore di tutti. 

L’anno dopo, quando era stato nominato cardinale, fu pubblicato dal Centro Studi il bellissimo epistolario "Nel segno di san Giovanni XXIII" – inviatomi gentilmente dal presidente del Centro Studi Valle Imagna Antonio Carminati - che contiene il diario epistolare fra Angelo Giuseppe Roncalli, Andrea Spada e lo stesso Capovilla: la sua lettura permette di ricostruire, in modo preciso e attentissimo all'umano, in particolare gli anni del Concilio e del grande pontificato giovanneo. Credo che le dolci parole di quest'uomo mite, ma di profonda cultura e fermezza nelle sue convinzioni, ci aiuteranno senz'altro a vivere il difficile tempo attuale.

Mauro Matteucci