Su Matteo Steri, avvocato civilista, giudice onorario e bibliofilo, che visse in Lombardia, a Cardano al Campo, dove pure venne eletto primo cittadino, ho ancora scritto: mentre in vita e subito dopo che ci ha lasciati alla fine del 2014. L’ho fatto perché - come recita un proverbio - “dove c’è scritto leggere si vuole”. E ritengo che delle persone abbiano appreso quanto, in nome della memoria, ho potuto scrivere per il quotidiano Gazzetta del sud di Messina, per quello on line, Il dialogo, con sede in Irpinia, diretto dallo scrittore lucano Giovanni Sarubbi, e, di recente, sul settimanale La gazzetta jonica diretta da Pino Prestia, gazzetta che esce da molti anni in Sicilia, a Roccalumera, e coglie e divulga, con una capacità di sintesi, cultura e cronache di vario genere della riviera ionica e della provincia messinese. Debbo scrivere ancora su Matteo Steri che, rimasto nel cuore dei suoi roccalumeresi, sarà onorato, se la burocrazia non si rivelerà lunga e grottesca, di una via nella sua Roccalumera. A proporre una via è Angelo Cascio, studioso di storia, autore di appassionate ricerche sulle origini di alcune comunità, come Roccafiorita e Limina, pure cultore di alcune costruzioni in Sicilia dedicate alla Chiesa cristiana. Pare giusto che un luogo della comunità di Roccalumera, dove soggiornò Salvatore Quasimodo e dove certi eventi di vario genere culturali vengono intesi ed attesi dai cittadini, rechi il nome di un uomo di cui abbiamo evidenziato pregi che, soprattutto, consistono nell’umiltà e nell’umanità intese nei confronti dei semplici, degli offesi dai poteri di sempre, contro i quali, il Nostro lottava e spesso ne scontava le conseguenze. A proposito delle vie, il mio amico storico veronese Silvio Pozzani ha rievocato la bella storia delle persone alle quali sono state dedicate. Degna azione dunque intestare una via a chi in vita si è distinto in vero. Un augurio, pertanto, ad Angelo Cascio perché vada in porto la sua proposta e veda nella sua Roccalumera un luogo dedicato al nostro Matteo Steri, di cui - mi pare di osservare - non credo che avesse in mente una massima quale quella del retore latino Quintiliano, massima che recita “Memoriam posteritatis sperare”(Sperare nella memoria dei posteri). Matteo - va ricordato - avrebbe voluto che fosse degnamente nella memoria dei posteri roccalumeresi il concittadino Edoardo Cavallaro, un partigiano, che i nazifascisti impiccarono con altri resistenti a Trieste. A lui, Matteo ha potuto dedicare, senza ricorrere ad altri, la Biblioteca di Sciglio con le preziose pubblicazioni numerate e fuori commercio. Di queste ne abbiamo parlato a Cardano al Campo, residenza di Matteo e a Roccalumera.

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Martedì 22 Settembre,2015 Ore: 22:49