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www.ildialogo.org Antonia Locatelli una donna coraggiosa contro il genocidio,di Mauro Matteucci, Don Massimo Biancalani,Giancarlo Niccolai

Antonia Locatelli una donna coraggiosa contro il genocidio

di Mauro Matteucci, Don Massimo Biancalani,Giancarlo Niccolai

La grandezza di una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutt’altre cose (don Lorenzo Milani)
Come promotori del Giardino dei Giusti di Pistoia, ma anche in coerenza con un percorso ecclesiale ispirato al valore della giustizia, in sui si inserisce la scelta di istituire il Giardino presso la chiesa di Vicofaro, vogliamo fare memoria di Antonia Locatelli, una donna coraggiosa, che proprio in questi giorni sacrificò la sua vita per difendere le vittime dell’odio per la differenza. Nata a Fuipiano Imagna (Bergamo) da famiglia contadina, emigrò giovanissima in Svizzera in cerca di lavoro insieme a due fratelli. A Friburgo entrò nella congregazione delle “Suore Ospedaliere” di Santa Marta prendendo i voti. Nel 1968 si trasferì in Africa in una missione nel Benin e nel ‘70, in Rwanda, nella missione di Nyamata, una città a sud della capitale Kigali. Lì fondò e diresse una scuola per insegnare alle ragazze, oltre al francese, le attività domestiche e in particolare l’allevamento razionale degli animali. Era solita ripetere: Penso che la base dello sviluppo sia la scuola, l’educazione . Era conosciuta come l’"angelo dei diseredati", perché la sua azione, sempre coerente con il Vangelo, era rivolta a tutti i bisognosi, di qualsiasi etnia, religione o condizione sociale.
Ai primi di marzo del 1992 assistette alle ondate di violenza omicida nella regione del Bugesera, nella parte orientale del Rwanda, prime prove dei massacri di massa commessi dagli estremisti hutu ai danni dei tutsi e che avrebbero portato, nel 1994, allo sterminio di un milione di vittime. Antonia Locatelli, intuito il rischio di una deriva genocidaria, informò alcune ambasciate straniere e denunciò con fermezza ai media le atrocità che avvenivano sotto i suoi occhi, chiedendo alla comunità internazionale di attivarsi subito. Una sua dichiarazione a una radio è riportata sulla sua tomba: “Dobbiamo salvare questa gente, dobbiamo proteggerli. E’ solo il governo che può farlo”. Nella notte tra il 9 e il 10 marzo 1992, il giorno dopo la sua denuncia, fu uccisa da due colpi di arma da fuoco: aveva 55 anni. Incurante del coprifuoco, aveva cercato di soccorrere i profughi ammassati nelle scuole elementari dell’istituto. Di questi, grazie al sacrificio di Antonia, si salvarono almeno 300 tutsi, perché il governo ruandese, pur essendone complice, dovette fermare i massacri a causa della pressione mediatica prodotta dalla coraggiosa denuncia dell’ operatrice italiana.
Antonia Locatelli è sepolta a Nyamata, vicino a una chiesa nella quale, due anni dopo, furono massacrati un migliaio di tutsi. “Tonia”, come la chiamano affettuosamente i rwandesi, giace accanto alle persone che aveva cercato di salvare, lei che si era definita la voce della popolazione del Bugesera. Il 4 luglio 2010 il governo ruandese le ha conferito il premio Umurinzi, per la sua azione contro il genocidio; il 17 ottobre dello stesso anno le è stata dedicata una pianta nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova. Antonia Locatelli appartiene infatti a pieno diritto a quei “Giusti che salveranno il mondo” e che ci rivolgono il loro messaggio di solidarietà. Ha scritto nella sua vita la bellezza straordinaria della quotidianità, ha maturato le convinzioni della carità scegliendo i poveri, ha dato voce alla giustizia e alla profezia, condividendo le sorti dell’umanità sofferente.
L’11 aprile 2014, dopo la toccante Veglia di Memoria per le vittime del Genocidio dei Tutsi del Rwanda svoltasi nella chiesa di Vicofaro, alla presenza di Yolande Mukagasana – testimone del Genocidio - nel Giardino dei Giusti abbiamo voluto che fosse dedicata una pietra alla memoria di Antonia Locatelli. Il 6 giugno 2014 il suo nome è stato inserito anche nel Giardino dei Giusti istituito a Varsavia. Pochi giorni fa, nel messaggio rivolto per la Giornata dei Giusti, Yolande – che è stata tante volte nella nostra chiesa e nella nostra città per educare i giovani al valore della differenza - l’ha ricordata in Rwanda con parole altissime e colme di gratitudine.
Mauro Matteucci – Centro di documentazione e di progetto “don Lorenzo Milani” di Pistoia
Don Massimo Biancalani – Comunità di Vicofaro e di Bonelle-Ramini
Giancarlo Niccolai – Centro studi “Giuseppe Donati” di Pistoia



Lunedì 09 Marzo,2015 Ore: 18:32
 
 
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