- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (455) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org PIETRO CHIOCCHETTA: UN MISSIONARIO E STORICO A SERVIZIO DELLA MISSIONE E DELLA CHIESA,di CARLO CASTELLINI

PIETRO CHIOCCHETTA: UN MISSIONARIO E STORICO A SERVIZIO DELLA MISSIONE E DELLA CHIESA

di CARLO CASTELLINI

Era nato a verona il 18 novembre del 1920; e' deceduto a verona il 24 agosto 2014. L'ultimo saluto e' stato dato nella cappella del buon pastore nella casa madre di Verona dei missionari Comboniani.


Parlare di Pietro CHIOCCHETTA, quale professore di storia della chiesa, presso L'UNIVERSITÀ URBANIANA di Roma, è abbastanza facile; perchè l'ho conosciuto e ascoltato per quattro anni, quale brillante e ricco professore di Storia della Chiesa ma non solo; parlare di lui come uomo, è un poco più difficile. Perchè la mia frequentazione di lui, si riduce a pochi incontri personali, che però erano spesso propiziati anche da altre ragioni, diciamo così, più professionali e collaborative; ma anche per il suo carattere piuttosto sensibile e selettivo, forse anche contro sua voglia.
Ricordo la fotografia della mamma, bene in vista sulla cattedra della sua stanza, in via Luigi Lilio, cui era particolarmente legato, come testimoniano alcuni amici comuni, che l'hanno conosciuto prima di me. La prima conoscenza che ebbi di lui, avvenne nel liceo comboniano di Carraia, nel comune di Capannori, in provincia di Lucca; dove tenne una memoriabile lezione magistrale sulla figura del grande bresciano DANIELE COMBONI, ora beato e santo; fondatore della congregazione religiosa, con vocazione missionaria, che porta il suo nome.
Una chiarezza di idee cristallina, una brillantezza non artificiosa , che avrebbe poi confermato presso l'ateneo pontificio di via Urbano, VIII; in cui, dopo l'esperienza di docente, sarebbe diventato magnifico rettore, stimato e considerato per la sua qualificata esperienza e doti personali. Ricordo molto bene la sua prima annotazione critica, a margine di una mia prima esercitazione su MARTIN LUTERO, presentato da HANS KUNG, cui non era stato ancora ritirato il patentino di teologo cattolico da parte di JOSEPH RATZINGER, allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.
Il prof. PIETRO CHIOCCHETTA, aveva sottolineato le mie aperture, ma mi aveva messo subito in guardia e avvertito, di non abbracciare troppo facilmente mode culturali e teologiche, allora all'avanguardia. In aula era brillante, non senza humour, pronto anche alla battuta; si parlava allora in latino, data la confluenza di studenti provenieni da tutti i paesi del globo; anche se la lingua latina talvolta gli era di freno per esprimere in maniera adeguata il suo pensiero.
Una stima in generale condivisa e universalmente accettata. Erano gli anni 66, 67, 68, 69, esattamente gli anni che seguirono alla chiusura del Concilio Vaticano II, ricchi di fermenti e di felici intuizioni, desideri di cambiamenti e sperimentazioni, di dialoghi ed incontri, dentro e fuori dalla Chiesa, di cui Propaganda Fide, diventava il naturale crocevia.
Padre Pietro Chiocchetta, aveva le sue coordinate ben precise che indicava con paletti ben fissati nella lunga storia umana e cristiana della Chiesa, che lui aveva studiato in lungo e in largo, non solo nei documenti, ma anche nei movimenti e nelle persone in carne ed ossa, che incontrava ogni giorno.
Per questo era un competente appassionato, ma non fanatico; usava spesso ricordare ai suoi giovani teologi di allora, parlando della natura della chiesa:”Chi tocca l'uomo, tocca Dio; chi tocca Dio, tocca l'uomo”. Lui oscillava sempre dentro questa impegnativa forcella; per impedire a Dio la sua disincarnazione e insignificanza; e all'uomo di essere sminuito come sua immagine.
Lo confermano anche ROBERTO CHERUBINI, che lo ricorda per la carica missionaria che riusciva a trasmettere come studioso. Come ricercatore aveva lavorato alacremente alla composizione e pubblicazione del noto DIZIONARIO STORICO – RELIGIOSO, della Editrice STUDIUM, per il quale aveva coinvolto alcuni giovani teologi, per la traduzione dalla lingua latina, di alcuni articoli, per testimoniare la sua stima nei confronti del maestro che l'aveva preceduto sulla cattedra FREDEGANDO CALLEY, già allora scomparso.
Anche prof. GIAMPAOLO ROMANATO, docente di Storia moderna nell'ateneo di PADOVA e di TRIESTE, lo ricorda in uno scritto inviato a padre VENANZIO MILANI, :”Ne conservo uno splendido ricordo, col solo rammarico di non averlo più incontato negli ultimi tempi;, a causa del suo indebolimtno”. (Va ricordato che a Giampaolo Romanato, i Superiori dei Comboniani, avevano affidato la ricosruzione critica e oggettiva, della figura di DANIELE COMBONI, che l'accademico patavino,il quale non proviene dal mondo missionario, riesce a collocare saldamente nel suo contesto storico, permettendo a noi, laici e religiosi, di coglierne il contributo e le acquisizioni, in forma viva e penetrante. (Cfr. Presentazione pag. 13, di DANIELE COMBONI, L'AFRICA DWEGLI ESPLORATORI E DEI MISSIONARI”, LE VITE, EDITRICE RUSCONI, 1998, MILANO). Ma dentro il suo istituto, la congregazione religiosa con vocazione missionaria, ha lavorato non poco per la riunificazione dei due rami, quello tedesco e quello italiano. Infatti, per alcuni anni, giovani teologi tedeschi hanno studiato con quielli italiani e africani. E poi il suo lavoro finale, per condurre il fondatore DANIELE COMBONI, al riconoscimento delle sue virtù e del suo grando di santità, finalmente riconosciuti anche dalle gerarchie, che l'avevano più volte intralciato.
In questo lavoro paziente di documentazione e di ricostruzione, fu aiutato da PADRE ALDO GILLI, e anche dal dinamico e zelante documentarista LUCIANO FRANCESCHINI, un grande sommozzatore di archivi. Ma il cammino verso gli altari incontrò non poche difficoltà. Perchè PIO XII nel 1953, e GIOVANNI XXIII NEL 1959, consigliarono di fermare questo cammino e di chiudere la causa, perchè sembrava condurre in un vicolo cieco. Ma lo SPIRITO SANTO non era d'ccordo. E dopo avere raccolto migliaia di informazioni e con l'amicizia di PIETRO PALAZZINI, cardinale, e Prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, amico e sostenitore di tanti missionari comboniani marchigiani, il cammino fu riaperto e la causa fu riproposta.
“Un evento che ha fatto storia come riconoscerà un competente di primo grido come lo storico e collega Padre GIACOMO MARTINA, gesuita.
Ma il ricordo in maniera più personale e profonda, che penetra nel cuore spirituale e nell'intimità psicologica di Pietro Chiocchetta, è quello di FRANCESCO PIERLI, già Superiore Generale, che così si esprime:
“Padre Pietro parlò e scrisse infinite volte della croce nella vita del Comboni; una croce pesante per molti aspetti. Anche padre Pietro ha avuto molto da soffrire nella vita. Con le parole di Paolo potremmo dire che ha avuto la sua spina nella carne da cui forse avrebbe voluto essere liberato, ma senza riuscirvi. Un insieme di timidezza e di aggressività e inclinazione a veder più tenebre che luce nei comportamenti degli altri nei suoi confronti. Aveva un'infinita sete di amore e di attenzione, mai saziata. E ciò lo rendeva a volte, amaro e scontroso. Che ora in paradiso la sua sete di rapporti positivi e sereni possa essere pienamente esaudita . Grazie p. Pietro per averci aiutato con le belle qualità di cui Dio ti aveva adornato e per aver contribuito alla nostra redenzione con la tua croce”. (CARLO CASTELLINI).



Mercoledì 12 Novembre,2014 Ore: 16:45
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Testimoni del nostro tempo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info