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www.ildialogo.org COMMEMORATO TONINO BELLO A VITERBO,di Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

COMMEMORATO TONINO BELLO A VITERBO

di Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Venti anni fa, il 20 aprile 1993, moriva don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta straordinario costruttore di pace, difensore dei diritti umani e della biosfera, amico della nonviolenza.

La mattina di sabato 20 aprile 2013 a Viterbo il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" lo ha ricordato con un incontro di commemorazione, nel corso del quale sono stati letti e commentati vari suoi scritti.

*

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato come "porsi all'ascolto di Tonino Bello implica proseguire l'impegno che fu anche suo.

1. L'impegno per la pace, che per essere tale implica il disarmo, la smilitarizzazione, la giustizia sociale. Invece chi governa il nostro paese continua in una politica di guerra, di riarmo, di militarismo, e innanzitutto continua con la scellerata partecipazione alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan: una politica assassina. Ergo hic et nunc per proseguire l'impegno che fu di Tonino Bello occorre impegnarsi in primo luogo affinche' cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti.

2. L'impegno contro il razzismo, per il riconoscimento della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani. Invece chi governa il nostro paese continua nella politica della violenza sui migranti, dei respingimenti e del rifiuto di asilo, dei campi di concentramento: una politica assassina. Ergo hic et nunc per proseguire l'impegno che fu di Tonino Bello occorre impegnarsi in primo luogo affinche' siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti.

3. L'impegno in difesa della biosfera, che richiede la scelta della decrescita, di un'economia socializzata, di giustizia e di solidarieta', di salvaguardia del mondo vivente di cui l'umanita' e' parte. Invece chi governa il nostro paese continua con una politica economica intesa alla massimizzazione del profitto a scapito delle persone e della biosfera, una politica economica che sfrutta e distrugge vite umane e natura: una politica assassina. Ergo hic et nunc per proseguire l'impegno che fu di Tonino Bello occorre impegnarsi in primo luogo affinche' si rinunci definitivamente alle "grandi opere" ecocide e ci si adoperi invece per la "decrescita felice", per garantire il diritto alla vita di tutte le persone e di tutti gli ecosistemi, una autentica politica economica-ecologica che salvaguardi ad un tempo diritti umani, beni comuni, mondo vivente.

Cosa occorre, dunque, per inverare l'appello, il lascito di don Tonino?

Occorre la rivoluzione nonviolenta.

I. Una rivoluzione esistenziale nonviolenta: che nella trama delle relazioni interpersonali e nella vita quotidiana faccia prevalere i valori della responsabilita' e della solidarieta', dell'attenzione e del rispetto, della sobrieta' e della gentilezza: della lentezza, della profondita', della dolcezza.

II. Una rivoluzione culturale nonviolenta: che valorizzando quanto la civilta' umana ha prodotto di degno e di giovevole promuova insieme il sapere e la saggezza, la scienza e la morale, formi persone e cittadini che si sentano ognuno responsabile di tutto.

III. Una rivoluzione economica nonviolenta: ovvero una conversione dell'economia alla nonviolenza, uscendo dalla dittatura del profitto e della sopraffazione, dal "regno della necessita'" e della schiavitu', ed entrando finalmente in quel "regno della liberta'", ovvero della responsabilita' e della solidarieta', di persone libere ed uguali in diritti e doveri, in cui da ciascuno sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuno sia dato secondo i suoi bisogni.

IV. Ed infine una rivoluzione politica nonviolenta: poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe. E indicano la scelta della nonviolenza le grandi conquiste del costituzionalismo moderno, e tra i monumenti di esso la Dichiarazione universale dei diritti umani, la Costituzione della Repubblica Italiana. Indicano la scelta della nonviolenza le grandi tradizioni di pensiero dell'umanita'. Indicano la scelta della nonviolenza le fondamentali acquisizioni delle scienze naturali ed umane. Indica la scelta della nonviolenza l'intimo sentire di ogni essere umano che si coglie fragile e perituro, ed insieme si sa capace di ricevere e dare amore, di contribuire al benessere comune; che si sa esistente in una trama di relazioni umane, da esse sostenuto e protetto e valorizzato; che si sente "zoon politikon" ed e' cosciente di un dovere di fedelta' all'umanita' e alla vita e al mondo come conseguenza della sua medesima nascita.

Ecco, parlando oggi di Tonino Bello abbiamo spesso fatto riferimento ad esperienze e riflessioni di tante altre persone che per noi contano molto: da Hannah Arendt a Vandana Shiva, da Primo Levi a Nelson Mandela, da Alexander Langer a Laura Conti, da Virginia Woolf a Emmanuel Levinas, da Danilo Dolci a Ivan Illich, da Simone Weil a Simone de Beauvoir, da Hans Jonas a Franca Ongaro Basaglia, da Ernesto Balducci a Silvia Vegetti Finzi, a molte altre persone amiche della nonviolenza, e figure decisive del movimento operaio, del movimento anticolonialista ed antimperialista, del movimento femminista, del movimento ecologista.

La lezione di Tonino Bello, come quella di tutte le persone amiche della nonviolenza e di nonviolenza maestre, ci convoca a un esame di coscienza e a un rinnovato, concreto, urgente impegno intellettuale, morale e politico.

E piace concludere questo incontro con le stesse parole con cui lo abbiamo convocato.

Porsi all'ascolto di Tonino Bello e' chiarire a se stessi le ragioni della dignita' umana, della pace, della salvaguardia della biosfera, della responsabilita' e della solidarieta' che tutte le persone e l'intero mondo vivente riconosce e raggiunge e sostiene.

Porsi all'ascolto di Tonino Bello e' scegliere la nonviolenza, forza della verita' ed impegno di liberazione dell'umanita'.

Porsi all'ascolto di Tonino Bello e' decidersi alla lotta contro tutte le violenze.

La nonviolenza e' in cammino".

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 20 aprile 2013

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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Una breve notizia su Tonino Bello

Tonino Bello e' nato ad Alessano nel 1935, vescovo di Molfetta, presidente nazionale di Pax Christi, e' scomparso nel 1993; costantemente impegnato dalla parte degli ultimi, promotore di iniziative di solidarieta' con gli immigrati, per il disarmo, per i diritti dei popoli e la dignita' umana, ideatore ed animatore di grandi iniziative nonviolente, e' stato un grande costruttore di pace e profeta di nonviolenza. Opere di Tonino Bello: segnaliamo particolarmente, tra le molte sue pubblicazioni, I sentieri di Isaia, La Meridiana, Molfetta 1989; Il vangelo del coraggio, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1996; e' in corso la pubblicazione di tutte le opere in Scritti di mons. Antonio Bello, Mezzina, Molfetta 1993 sgg., volumi vari. Opere su Tonino Bello: cfr. per un avvio Luigi Bettazzi, Don Tonino Bello. Invito alla lettura, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2001; Claudio Ragaini, Don Tonino, fratello vescovo, Edizioni Paoline, Milano 1994; Alessandro D'Elia, E liberaci dalla rassegnazione. La teologia della pace in don Tonino Bello, La Meridiana, Molfetta (Ba) 2000. Nella rete telematica materiali utili di e su Tonino Bello sono nel sito di Pax Christi: www.paxchristi.it, in quello de La Meridiana: www.lameridiana.it e in molti altri ancora.

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Sabato 20 Aprile,2013 Ore: 16:43
 
 
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