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www.ildialogo.org “Lettera ad un amico”,di Mario Mariotti

Morte di don Carlo Bertacchini
“Lettera ad un amico”

di Mario Mariotti

Caro Carlo, che vita triste deve essere stata la tua, e che tristezza essere costretti a dover parlare da morti, col funerale civile perché te lo avevano impedito da vivo! Mandato in Seminario a 11 anni, quando non si sa ancora bene se la Trinità sia commestibile e potabile, costretto ai due voti perfettamente inutili ed alienanti, quelli dell'ubbidienza e della castità, e non sollecitato all'unico voto veramente evangelico, quello della povertà, dato che tu avevi capito che quest'ultimo era il fondamentale e lo praticavi, ti avevano cacciato dove non dare danno, dove erano pochi quelli che ti potevano ascoltare, nella superarcidiocesi di Morano.

Io lo so che il Signore é venuto per liberarci dalla religione, per convertirci dalla religione alla Fede, e che quest'ultima si determina come laicità etica, come rapporto positivo con l'affamato e l'assetato, con tutti i viventi del creato.

Io lo so che il Signore è laico e compagno per amore. Tu, senza saperlo esplicitamente, nella sostanza lavoravi in questa direzione. Avevi capito il fondamentale: povertà e servizio agli ultimi; e avevi perciò capito che il Sabato è per l'Uomo. Per questo denunciavi l'istituzione, il vertice della Chiesa, che non si spende per la giustizia e per la pace, e non solo non prende le distanze dai corruttori puttanieri di turno, ieri i Beniti ed oggi i Berlusca, ma pratica simonia con loro, lucrando Concordati e privilegi in cambio di benedizioni, di silenzi, di omissione di profezia.

Siccome non ti avevano lasciato parlare da vivo, tu hai cercato di parlare da morto: il funerale laico voleva essere una denuncia, una presa di distanza da chi non prende le distanze, e un atto d'amore. Ma sei stato messo a tacere in vita e tradito da morto, dai 40 avvoltoi col loro vescovo che hanno zittito l'uomo per onorare il Sabato.

Ma io ti chiedo quale scossone sarà mai adeguato a far aprire gli occhi a coloro che si ritengono padroni della Verità, a coloro che cercano di formare dei servi, dei sudditi dell'Onnipotente, mentre il Dio di Gesù, che ci e padre, cerca dei figli che diventino le mani del Suo amore per noi?

Devi pure anche sapere, se adesso ci sei e dove sei, sempre vivo per lo meno dentro di noi, che il tuo messaggio, la radicalità evangelica, rifiutata dai chierici, é stata colta dai laici, che hanno visto in te soprattutto l'uomo buono e giusto, difensore dei poveri, piuttosto che un esponente della casta sacerdotale. Tu ti credevi sacerdote della Chiesa storica, cui dare uno scossone perché recuperasse il senso della sua esistenza e della sua missione; io ti ho collocato non in essa, che é dal III secolo che tradisce la Parola e, in nome del Signore serve beatamente sua santità mammona, ma nella vera Chiesa dello Spirito, quella nella quale il Signore non é salvatore, ma Paradigma di salvezza, modello dei giudizi, delle scelte e dei comportamenti che, qualora incarnati da noi, possono generare il Regno, il nostro mondo con l'Amore tutto compiuto in tutti.

Per me, pur essendo, tu, ancora legato alla nebbia alienante del sacro, delle liturgie, della religione, con la tua scelta di povertà e di servizio agli ultimi, ai lebbrosi, ai piccini della grande favela del Sud, hai vissuto la sostanza della laicità etica, il fare agli altri ciò che avresti voluto fosse fatto a te, la testata d'angolo del messaggio di Gesù per noi: quello dell'Incarnazione. Ti sentivi e cercavi di essere, mano dell'amore di Dio per noi .(quando rifilavi al prossimo il mio libro, gli davi anche un crocifisso senza braccia). La religione ci insegna che l'uomo ha bisogno di Dio; l'Incarnazione ci rivela che è Dio ad avere bisogno dell'uomo, perché sono le scelte dell'uomo che possono far esistere e rendere operativi l'Amore, la Giustizia, la Solidarietà, la Pace, la Condivisione, cioè il Risorto fra noi. E questo perché è l'uomo ad essere mani di Dio, tralcio della Vite, corpus Domini, interconnessione fra lo Spirito ed il mondo, strumento indispensabile per costruire quel Regno dove tutti i viventi potranno sperimentare il necessario e la gioia.

Quando dicevo queste cose, i tuoi occhi mi dicevano che tu eri con me. Forse non era così, ma per me era così… Fra l'altro, tu per me potevi costituire un problema: con la tua coerenza evangelica stavi dando credibilità a quella istituzione cui appartenevi, e che usa la verità per ingrassare se stessa. Tuttavia ti do l'assoluzione: hai l'attenuante del traviodromo, del seminario, della teologia alienata dominante, e della necessità del compromesso con gli avvoltoi; ed inoltre la tua denuncia annulla di fatto la collusione.

Saranno coloro che usano il soggettivo positivo del tuo esempio per benedire lo strutturale maligno, la simbiosi fra religione e potere, fra tempio ed impero, a dover rendere conto dell'operazione blasfema! In fondo posso inquadrarti fra coloro che lavorano, (adesso sei in riposo coatto) per la nostra conversione dalla religione alla laicità etica frutto dell'Incarnazione; per l'elevazione del prossimo dall'alienazione religiosa allo stato laicale; perché non la piantiamo di rivolgere lo sguardo al cielo e ci concentriamo finalmente sui problemi dell'uomo.

Purtroppo non abbiamo ancora capito la potenzialità dirompente inclusa nell'annuncio di Gesù che Dio ci é Padre: quando amiamo, serviamo, condividiamo, noi siamo in Lui che opera attraverso di noi; e questo permette di superare ogni divisione: sacro-profano, credente-ateo o agnostico, chierico-laico, fede-scienza, al di qua, al di là, divino-umano. Questo voleva farci capire Colui che è stato assassinato dalla religione; questo non siamo ancora riusciti a capire di Colui che noi abbiamo prostituito in religione.

Caro Carlo, ora dopo la tua dolorosa agonia, ti ritrovi ad essere non più Provvisorio, ma inquilino dell'eternità della Verità; ed io, senza forzarti, ti sento con me e con tutti coloro che condividono il messaggio che può costituire la sintesi della nostra esperienza esistenziale: Dio non va creduto ma costruito, e, se amiamo e condividiamo, sarà la Verità stessa a venire fra noi.

Un arrivederci, o nel niente o nel Tutto, dal tuo comp-fratello Mario.

Mario Mariotti



Sabato 09 Aprile,2011 Ore: 15:18
 
 
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