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www.ildialogo.org IN RICORDO DI DON SAMUELE BATTAGLIA PARROCO PER SEMPRE.,di Carlo Castellini

IN RICORDO DI DON SAMUELE BATTAGLIA PARROCO PER SEMPRE.

di Carlo Castellini

Non è facile pescare qualche aneddoto significativo, nella lunga vita di don Samuele Battaglia, che presta servizio prima come giovane pretino a Gambara, con don Giovanni Barchi, poi assistente nel difficile compito di consigliere spirituale degli studenti dell'Università Cattolica di Brescia, e infine parroco della frazione di Buffalora, dove ha lasciato il segno della sua testimonianza ed evangelizzazione.
Possiamo ben dire, senza fare della retorica, che don Samuele ha dato vita ad una nuova apoca di evangelizzazione, aprendo la strada a nuove forme di testimonianza, non sempre comprese. Non era uomo dalle scelte affrettate, lui, dotato della calma e ponderatezza dei bassaioli, in questo simile alle acute menti di altri come Rosino Gibellini, Tullio Cavalli, PierGiordano Cabra. Aveva sorriso bonario, ma occhio attento, una mente lucida, ma anche critica. Tipica di chi legge, ma non come fine a sé stesso, ma per capire i problemi e per comunicare meglio nel linguaggio di oggi.
Per questo la sua orma l'ha lasciata col tempo ed è maturata negli altri, in noi amici, in altri giovani, e in tutti coloro che l'hanno conosciuto. Proprio per questo motivo si faceva avvicinare prima come uomo e amico,e poi anche come prete. Ma non è qui il caso di dilungarsi in svolazzi retorici, anche perchè tanti amici presenti o assenti avrebbero qualcosa da raccontare, proprio per i numerosi contatti umani da lui tenuti nella sua lunga esperienza di vita.
Mi piace solo ricordare come questi testimoni che se ne vanno, portano con sé nella tomba eseperienze singolari e uniche: tra queste l'incontro con don Pimo Mazzolari, conosciuto a Gambara, nel 1950, in occasione della chiusura dei Tridui dei Morti. “Durante gli anni del seminario avevo letto un suo libro “La più bella avventura” racconta don Samuele. Ma allora in seminario don Mazzolari non era capito da tutti; anche se veniva molte volte a Brescia, dove aveva tanti amici.......”.
“Dicevo, continua don Samuele, che conobbi don Primo, in occasione della chiusura dei Tridui dei morti. C'era l'ufficio funebre solenne con il Prevosto don Giovanni Barchi che celebrava e con i due curati don Palmiro Tavini e don Giovanni Tantera. Io seguivo il piccolo clero, i chierichetti. Poi si andò a pranzo. Don Govanni Barchi portò in tavola una salsa di un sapore gustosissimo
non ne ho più assaggiate di così buone. ….....Io, pretino appena ordinato, fui subito colpito dalla personalità di don Primo, provavo soggezione. Ma la cosa che mi colpì di più e che mi accompagnò in tutti gli anni che ho avuto il bene di accompagnare don Primo, fu la sua libertà, la sua libertà interiore.
Avvertii subito di trovarmi di fronte ad un uomo veramente libero.
Guardate che non è facile trovare degli uomini veramente liberi.
Un'altra cosa che mi colpì tantissimo, fu il costatare che quel grande prete,
continuava a pensare, a pensare, a fare ragionamenti, a parlare di problemi. Non lo sentii mai raccontare barzellette, o abbandonarsi ad una risata sonora. Sorrideva sì, di un sorriso dolce; talvolta coloriva il suo discorso con una punta di ironia, ma niente più.
Quella fu la prima volta che conobbi don Primo. Me lo presentò a lui il prevosto Don Barchi. Io, intimidito, non dissi parola”.
E' inevitabile, che un certo stile umano, una aperta mentalità cristiana, abbia infuito sul giovane Samuele; assistito ancora qui a Buffalora dalla energica mamma, quando era ancora in forze e ancora capace di accudirlo, ma anche di consigliarlo. Lui, spesso sorridente, ma anche riflessivo, ricco di cultura teologica e sirituale attinta alle sue letture e ai suoi maestri.
Per queste sue doti umane, e psicologiche, la gente della parrocchia, ma anche la gente da fuori, col tempo ha incominciato a stimarlo e ben volerlo. Fino a quando, venute meno le forze e per motivi di età, si è ritirato presso la parrocchia del Buon Pastore, di viale Venezia.
Nella sua testimonianza ci ha accompagnati nel nostro viaggio di matuazione umana e cistiana. Ora tocca a noi accopagnare lui in questo
viaggio positivo verso la luminosa metà della casa celeste della comunità dei santi dove lo attendono gli amici che lo hanno preceduto.
Noi vogliamo portarci a casa almeno una parte della sua testimonianza. (Carlo Castellini).



Sabato 19 Marzo,2016 Ore: 19:03
 
 
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