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Marisol: Volontaria del Movimento Laico Scalabriniano in Messico,assassinata dai narcos

di p. Graziano Tassello, Cserpe - Basilea

Era impegnata a fianco dei migranti messicani


Nuevo Laredo è una città nello stato messicano di Tamaulipas, divisa da Laredo in Texas dal fiume Rio Bravo attraversato da tre ponti e un ponte ferroviario. Costituisce uno dei centri nevralgici del commercio tra Messico, Usa e Canada. Da questi ponti che collegano Nuevo Laredo Messico a Laredo Texas transita il 60% della droga che viene consumata negli Stati Uniti. Nuova Laredo è una città di confine dove la violenza dei narcotrafficanti è molto diffusa, soprattutto dal cartel degli Z, composto da disertori dell’esercito.

A Nuevo Laredo i Padri Scalabriniani gestiscono la Casa del Migrante “Nazareth”, in uno dei punti di confine dove transitano i migranti espulsi dagli USA e si soffermano numerosi migranti in attesa di attraversare il confine.

La casa, sorta il 23 febbraio 2004, fa parte di una rete di strutture erette al confine tra USA e Messico. Nell’arco di 8 anni la casa ha aiutato più di 50 mila persone offrendo loro cibo, vestiario, ospitalità, asssistenza legale, sanitaria sostegno morale e religioso. Circa 100 persone al giorno sono assistite dai volontari coadiuvati da diverse chiese della città.

Nella Casa del Migrante Nazareth lavorava da alcuni mesi come volontaria del Movimento Laici Scalabriniani la giornalista messicana María Elizabeth Macías Castro, di 39 anni, conosciuta come Marisol. Il missionario scalabriniano p. Francisco Pellizzari, Consigliere spirituale dei laici dell'area del Nord America, riferisce che "mercoledì 22 settembre Marisol Castro, laica scalabriniana del gruppo di Nuevo Laredo, Messico, era stata sequestrata da un gruppo di narcotrafficanti 'padroni' di questa regione di frontiera. Dopo 2 giorni di ricerche e di drammatico silenzio, il suo corpo senza vita e decapitato è comparso in una strada della città di Nuevo Laredo, città dove era nata e dove viveva lavorando come editrice e illustratrice di un giornale locale", Primera Hora.. Il comunicato sottolinea che le notizie a livello ufficiale sull'avvenimento sono molto scarse, e per quanto si è potuto sapere finora, sul suo corpo è stata trovata una scritta: "Questo succede ai mezzi di comunicazione che si mettono contro di noi". Si ritiene, infatti, che i suoi commenti su un blog chiamato Neuevo Laredo Live in cui denunciava le violenze dei cartelli della droga firmandosi NenaDLaredo.

Ecco come Andrea Cantaluppi ricorda questa donna coraggiosa, in un articolo apparso su Combonifem: “Ho conosciuto Marisol nella casa dei migranti di Nuevo Laredo. Insieme svolgevamo lavoro di volontari. Lei veniva dopo il lavoro al giornale. Regolarmente il sabato e la domenica alle 16 si presentava con il suo sguardo basso e timido e iniziava ad intervistare i migranti fino alle ore 22.

Una parola di conforto e di incitamento per tutti. Lei che non aveva più le gambe a seguito di un incidente stradale, infondeva coraggio e dava speranza a coloro che tentavano la sorte per ottenere un futuro migliore. Quando poi i migranti stavano nelle loro camerate, tranquillizzati, rifocillati e puliti, ci si incontrava in cucina per mangiare insieme una mela e scambiare due parole.

Capiva perfettamente il mio stentato spagnolo e spesso abbiamo riso sul mio modo di parlare un misto di itagnolo.

In questo modo sono venuto a conoscenza di pezzi della sua travagliata vita, e più mi raccontava storie che non voleva raccontare e più aumentava la mia stima per lei.

Madre di tre figli, dopo l’incidente vede il marito fuggire dalle sue responsabilità e non si scoraggia. Lavora fino a diventare una persona insostituibile dentro l’ingranaggio del giornale, manda i figli a scuola e pensando di avere ancora tempo ed energia da dedicare agli altri, inizia il lavoro di volontaria nella casa di Gesù di Nazareth, il primo migrante della storia come amava ripetere.

Poi su quelle spalle fortissime, si abbatte un’altra disgrazia. La sorella si ammala di leucemia e lei si offre per il trapianto del midollo spinale. Dopo tre mesi di preparazione fanno l’intervento che riesce bene. Contenta, come se non avesse fatto altro che il suo dovere nell’aver offerto solidarietà alla sorella come ognuno avrebbe fatto, riparte alla grande.

Prende la patente e quando serve porta i migranti sulla sua auto senza che nessuno possa notare la sua importante menomazione... Pomeriggio e sera volontaria nella casa e poi costantemente promotrice di iniziative. Crea manifesti, calendari, articoli sul tema dei migranti. Il punto era dare voce a chi voce non ha e combattere senza compromessi contro gli sfruttatori, ovunque si annidassero”.

“Marisol era membro del comitato centrale del Movimento Laico Scalabriniano. Con molto affetto e fedeltà lavorava presso la casa del Migrante a Nuevo Laredo e manteneva quotidianamente i contatti con molti di noi del Movimento", continua il comunicato di P. Francisco Pellizzari, che conclude: "Marisol era una donna di fede e di grande impegno per la giustizia".

E Andrea Cantaluppi termina il suo ricordo: “Tu che eri una credente che ha portato con gioia le stimmate della sofferenza umana adesso aiutaci e sostienici nel nostro rinnovato slancio che, anche nel tuo nome, porteremo avanti. Ė su questa terra che dobbiamo combattere le ingiustizie e le sopraffazioni senza paure e compromessi. Solo lottando si fa una scelta precisa con chi stare, e noi staremo sempre dalla parte di chi subisce l’arroganza, il potere, la violenza”.

Marisol diventa un dono per tutti noi: un fulgido esempio per quanti intendono dedicare le loro energie a favore dei migranti.

p. Graziano Tassello, Cserpe - Basilea

Tre immagini di MARISOL, nel momento in cui fa la sua promessa di impegno per i migranti come membro del Movimento Laici Scalabriniani e al suo lavoro.

MarisolMarisol  Mariso al lavoro



Marted́ 04 Ottobre,2011 Ore: 16:19
 
 
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